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Leggevo un paio di giorni fa un post del prof. Bagnai, dal titolo “Ortotteri e anatroccoli” [1], sulle idee economiche proposte da Beppe Grillo. Così il prof:
Non posso nemmeno accostarmi a un movimento, non posso far entrare nel mio orizzonte mentale un movimento che oggi, il 30 luglio 2012 alle 22:35, appoggi una diagnosi sbagliata dei fatti (la colpa è del debitopubblico) per captare il consenso elettorale. Non posso, e credo molti non possano, per tre ben precisi motivi:
1) perché la diagnosi è sbagliata (chiunque segua questo blog sa che nel meccanismo delle crisi fotocopia, nella trama del film già visto, il debito pubblico non c”entra un bel niente se non come sintomo finale della fase acuta);
2) perché l”errore potrebbe non essere dovuto a ignoranza, ma a comportamenti tattici che sono leciti, ma nei quali è sempre più difficile riconoscersi, perché somigliano troppo a uno spregiudicato tentativo di scalata al potere;
3) perché rivolgersi a questo elettorato con il messaggio debitopubblicocastacoruzzzzzionebrutto espone al rischio di farsi strumentalizzare in senso fortemente neoliberista e reazionario.
Mi sono detta, leggendo: tutto giusto, ma insomma, tutta questa tiritera è basata solo su un unico post di Grillo, e per giunta una frase raffazzonata e buttata lì per arginare l”attacco mediatico in corso contro di lui, mi pare quantomeno ingeneroso.
E invece.
E invece Bagnai entra a razzo nel nostro club delle Cassandre perché, neanche 48 ore dopo, un post sul blog di Grillo delinea (finalmente) la posizione politica del Movimento 5 Stelle in fatto di economia: lo Stato Cattivo.
Lo Stato è cattivo perché ci sono i corrotti, i tedeschi sono bravi perché invece sono incorruttibili, fanno bene a non prestarci i soldi perché noi rubiamo tutto, ed è giusto che siamo sottomessi e “facciamo pippa” (per dirla alla romana) dato che ce lo meritiamo. Manca solo il “tutti fannulloni” di bossiana memoria e il quadro tedesco-leghista è completo. Mai letto tanto indottrinamento in un colpo solo.
Per me, con questo post Beppe Grillo ha varcato il Rubicone. Si è messo dalla parte di Monti e delle teorie dominanti, quella religione che, personalmente, non vedo l”ora che tramonti. Essendo di bocca buona anch”io, come Bagnai, non escludevo di votare il movimento: ma se il pretesto della “Casta corrotta” serve a portarci in braccio al privatismo, al mercatismo, ai sacrifici umani in nome del debito, e soprattutto alla cancellazione dello Stato beh, non contate su di me.
Noi qui sappiamo tutto della catastrofe che ci sta piovendo sulla testa. Una tempesta perfetta: economia, finanza, popolazione, risorse alimentari, risorse minerarie e materie prime, energia. Noi tutti siamo consapevoli, persino chi non vuole ammetterlo, che dal cambio di paradigma non ne usciremo vivi senza lo Stato: perché da soli non ce la faremo mai, e neppure in mano a quei privati, banchieri o costruttori di TAV che siano, per cui siamo solo limoni da spremere.
Che il Movimento 5 Stelle (o chi per lui) abbia deciso di schierarsi dalla parte delle teorie che non ci serviranno a nulla, anzi di cui dobbiamo liberarci al più presto, è una mossa deleteria. Ancora di più: schizofrenica, perché Beppe e company conoscono benissimo i termini della posta in gioco, visto che è stato loro ampiamente spiegato da “nostri” autorevoli esperti della crisi sistemica e che più volte ne hanno parlato: qui, in piazza a Palermo, Grillo parlava di statalizzazioni. Di statalizzazioni! Un post di tale tenore, oggi, significa quantomeno che la mano destra non sa cosa fa la sinistra.
E questo perché sono buona e voglio ancora pensar bene.
(1 agosto 2012)Â Â
Note:
[1] http://goofynomics.blogspot.it/
Foto: infophoto.
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