'I cacciatori di vento senza pale. La novità dell''eolico made in Usa'

'Da un''impresa del Minnesota arriva forse una rivoluzione nella trasformazione del vento in energia. In realtà viene da molto lontano, anche nel tempo: dall''antica Persia.'

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Redazione Modifica articolo

16 Maggio 2013 - 07.52


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da greenreport.it.

Tra le energie rinnovabili le tecnologie dell”eolico sono quelle più
mature ed in rapida evoluzione
, ma quella inventata da una compagnia del
Minnesota potrebbe rivelarsi una vera e propria rivoluzione nella
trasformazione del vento in energia, una rivoluzione che come scopriremo
viene da molto lontano, anche nel tempo. La SheerWind afferma che il
suo sistema Invelox può operare in varietà di condizioni più ampia delle
pale eoliche tradizionali ed essere fino al 600%, con un impatto
ambientale ridotto, che eviterebbe la trafila della valutazione
riguardante la presenza di  avifauna stanziale e migratoria e di
pipistrelli. .

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«Quelle grandi turbine eoliche che siete abituati a
vedere che punteggiano l”orizzonte nelle zone rurali contano su venti
abbastanza veloci per funzionare – spiega la SheerWind. Invelox è in
grado di generare energia con un vento gentile come 1-2 Mph
(miglia
all”ora, ndr). Lo fa acquisendo le brezze di passaggio in un
grande “inghiottitoio” in cima alla sua torre di 40 – 50 piedi. Il vento
viene incanalato verso il suolo attraverso uno spazio sempre più
ristretto. Quando l”aria viene compressa, accelera e viene utilizzato
per alimentare una piccolo generatore a  turbina».

L”affermazione
che Invelox sia 6 volte più efficiente di una pala eolica non convince
molti, per questo SheerWind sta realizzando test su due tipi di impianti
pilota, con e senza la copertura Invelox che funzionano e con grossi
miglioramenti nella produzione di energia: «Ovunque dall”81 al 660%. La
media è del 314%, ma va notato questo è effettivamente il vantaggio della
turbina SheerWind ottiene dall” essere all”interno del sistema
Invelox. Non è proprio un confronto con le  “vere” turbine eoliche.

Calcoli
matematici a parte, la compagnia dice di essere in grado di «Produrre
energia eolica ad un costo di 750 dollari per kilowatt , compresa
l”installazione. Questo porta ad un costo finale in linea con quello
dell”energia da gas naturale ed idroelettrica». Quindi la tecnologia
Invelox sarebbe pronta per un”industria energetica nuova ma già
competitiva che potrebbe avere grandi sviluppi, visto che occupa meno
spazio delle grandi pale eoliche e può essere realizzata accanto ad aree
migratorie dell”avifauna e più vicina (o addirittura integrata) alle
aree urbane.

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Della nuova tecnologia si sta occupando anche Sierra
Club
, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, che,
insieme a Greenpeace, è probabilmente la più forte sostenitrice
dell”eolico in-shore ed off-shore. Secondo gli ambientalisti «La turbine
eoliche giganti sono, come le mucche, una caratteristica che molte
persone preferiscono vedere punteggiare la campagna distante piuttosto
che occupare spazio vicino a casa. Le loro pale creano un qualche rumore
e un tremolio dell”ombra, e dominano  il paesaggio. Ma in ogni caso,
cӏ poco timore che ci imbattiamo nelle turbine tradizionali nei centri
urbani, dal momento che il caos degli edifici rende l”aria turbolenta
invece del costante, ininterrotto flusso che le turbine commerciali
tradizionali sono state progettate per sfruttare. Ma cosa succederebbe
se un “wind harvester” potesse essere incorporato nella struttura di un
edificio o adattato alla rete cittadina? Una nuova generazione di
macchine per la raccolta di vento
, da piccole a straordinariamente
grandi, può aiutare i dispositivi eolici a diventare parte del paesaggio costruito.

Ad “inventare” tutto è stato Daryoush Allaei, un
iraniano cresciuto ad Abadan, dove una brezza che spira dal  Golfo
Persico, a 33 miglia di distanza, rende più sopportabili le calde
estati. Abadan è una città petrolifera con un panorama segnato dalle
ciminiere di alcune delle più grandi raffinerie del mondo ma Allaei era
affascinato da altre strutture molto più antiche, risalenti ai persiani,
 che sembravano camini ma servivano e servono ad uno scopo
completamente diverso: catturare il vento. Il nonno di Allaei aveva uno
di questi “cacciatori di vento”, che catturava le brezze marine e le
convogliava nelle cantine delle case. L”aria fresca poi circolava verso
l”alto e rendeva la temperatura interna sopportabile.

Allaei è
emigrato negli Usa, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in
ingegneria meccanica, con una specializzazione nel controllo del rumore e
delle vibrazioni nell”industria. A un certo punto, ha valutato un
grande turbina eolica commerciale ed è rimasto perplesso per la sua
progettazione “top-heavy”: «Queste turbine a volte pesano più di 150
tonnellate e sono 100 o 120 metri di  altezza. Non ha senso» dice Allaei
in un”intervista al giornale di Sierra Club.

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Il primo prototipo
della nuova generazione eolica Invelox Allaei lo ha costruito in un
parcheggio vicino al suo ufficio a Sheerwind, a Chaska, in Minnesota. Si
tratta di una struttura alta 90 piedi che sarebbe in grado di produrre
la stessa quantità di energia di una pala eolica da 1,8 megawatt, ma
alta un terzo e con un”occupazione di territorio di un settimo e con una
turbina con un diametro di oltre 8 volte più piccolo. Inoltre
l”impianto eolico ispirato ai “cacciatori di vento” iraniani  può
sfruttare anche le brezze più deboli, fino a meno di due miglia all”ora,
che è un quarto della velocità del vento necessaria per azionare una
turbina eolica tradizionale.

Allaei ha proposto un modello in
alluminio e tessuto pieghevole
che potrebbe essere addirittura trasportato per
via aerea e assemblato in avamposti militari o nelle zone colpite da
disastri che provocano interruzioni di energia. Un”altra versione
potrebbe essere integrata nella costruzione di un edificio commerciale
ed i suoi condotti “acchiappa-vento” installati nello stesso modo degli
attuali macchinari Hvac per il riscaldamento, ventilazione e
condizionamento dell”aria.

Come spiega Sierra Club, «E” stato
solo quando era molto avanti nella progettazione dell”Invelox che Allaei
si è reso conto che stava aggiornando i cacciatori di vento della sua
giovinezza. Questa volta, però, quell”energia potrebbe aiutare a mandare
in pensione quelle raffinerie di combustibili fossili».

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Fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=21907.

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