'La trappola d''oro del Gran Maestro Putin'

'Nel 1971, il presidente USA Nixon chiuse la ''finestra d’oro''. Nel 2014, Putin la riapre, senza chiedere il permesso a Washington. Le conseguenze sono enormi'

'La trappola d''oro del Gran Maestro Putin'
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21 Novembre 2014 - 22.46


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di
Dmitry Kalinichenko
.

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Le
accuse dell’Occidente a carico di Putin di solito si basano sul
fatto che lavorava nel KGB. E dunque è una persona crudele e
immorale. Putin è colpevole di tutto, ma nessuno l’ha mai accusato
di mancanza d’intelligenza. Tutte le accuse contro quest’uomo
fanno solo risaltare la sua capacità di pensiero analitico e come
rapidamente prenda decisioni politiche ed economiche chiare ed
equilibrate.

Spesso
i media occidentali confrontano questa capacità con l’abilità di
un grande maestro che partecipa a partite di scacchi simultanee. I
recenti sviluppi nell’economia USA e nell’Occidente in generale,
ci permettono di concludere che in questo caso la valutazione dei
media occidentali della personalità di Putin è assolutamente
perfetta.

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Nonostante
le numerose segnalazioni dei successi, nello stile di
Fox
News
e
CNN, oggi l’economia occidentale, guidata dagli Stati Uniti, è
caduta nella trappola di Putin, la cui via d’uscita non viene vista
da nessuno in Occidente. E quanto più l’Occidente cerca di uscire
da questa trappola, più ne risulta catturato.

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Qual
è la vera tragica situazione dell’Occidente e degli Stati Uniti? E
perché tutti i media occidentali e i principali economisti
occidentali non ne parlano, come fosse un segreto militare ben
custodito? Cerchiamo di capire l’essenza degli eventi economici
attuali, nel contesto dell’economia, mettendo da parte moralità,
etica e geopolitica.

Dopo
aver compreso di aver fallito in Ucraina, l’Occidente, guidato
dagli USA si proponeva di distruggere l’economia russa con la
riduzione del prezzo del petrolio e del gas quali principali proventi
dalle esportazioni del bilancio della Russia e della ricostituzione
delle riserve auree russe.

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Va
notato che il fallimento principale occidentale in Ucraina non è né
militare né politico, ma risiede nel rifiuto di Putin di finanziare
i piani occidentali per l’Ucraina a carico della Federazione Russa.
Ciò rende il piano occidentale irrealizzabile nel prossimo e
inevitabile futuro.

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L’ultima
volta, sotto la presidenza Reagan, tale tipo di azioni occidentali
volte ad abbassare i prezzi del petrolio ebbe ‘successo’ e portò
al crollo dell’URSS. Ma la storia non si ripete sempre. Questa
volta le cose sono diverse per l’Occidente. La risposta di Putin
verso l’Occidente assomiglia agli scacchi e al
judo,
quando la potenza utilizzata dal nemico viene usata contro di esso ma
a costi minimi per la forza e le risorse del difensore
.
La vera politica di Putin non è pubblica
.
Pertanto, la politica di Putin in gran parte si concentra non
sull’effetto, ma sull’efficienza.

Pochissimi
capiscono cosa stia facendo Putin oggi
.
E quasi nessuno capisce cosa farà in futuro.

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Non
importa quanto strano possa sembrare, ma oggi Putin vende petrolio e
gas russi solo in cambio di oro fisico
.

Putin
non lo grida ai quattro venti. E naturalmente accetta ancora il
dollaro come mezzo di pagamento,
ma
cambia immediatamente tutti i dollari ottenuti dalla vendita di
petrolio e gas con l’oro fisico!

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Per
capirlo è sufficiente osservare le dinamiche della crescita delle
riserve auree della Russia e confrontarle con le entrate in valuta
estera della Federazione Russa dovute alla vendita di petrolio e gas
nello stesso periodo.


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Inoltre,
nel terzo trimestre gli acquisti da parte della Russia di oro fisico
sono i più alti di tutti i tempi, a livelli record. Nel terzo
trimestre di quest’anno, la Russia aveva acquistato la quantità
incredibile di 55 tonnellate di oro.
Più
delle banche centrali di tutti i Paesi del mondo messi insieme

(secondo i dati ufficiali)!


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In
totale, le banche centrali di tutti i Paesi del mondo hanno
acquistato 93 tonnellate del prezioso metallo nel terzo trimestre del
2014.
È
stato il 15° trimestre consecutivo di acquisti netti di oro da parte
delle banche centrali. Delle 93 tonnellate di oro acquistato dalle
banche centrali di tutto il mondo, in questo periodo, il più
impressionante volume di acquisti – ben
55
tonnellate

– appartiene alla Russia.

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Non
molto tempo fa, scienziati britannici giunsero alla stessa
conclusione, secondo l’indagine dell’US Geological di pochi anni
fa: l’Europa non potrà sopravvivere senza l”offerta energetica
proveniente dalla Russia. Tradotto dall’inglese in qualsiasi altra
lingua del mondo, questo vuol dire:
“Il
mondo non riuscirà a sopravvivere se petrolio e gas della Russia
sono sottratti dal bilancio globale dell”offerta energetica”
.

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Così,
il mondo occidentale, costruito sull’egemonia del petrodollaro, si
trova in una situazione catastrofica non potendo sopravvivere senza
petrolio e gas dalla Russia. E la Russia è pronta a vendere petrolio
e gas all’Occidente solo in cambio dell’oro fisico!
La
svolta del gioco di Putin è che il meccanismo della vendita di
energia russa all’Occidente solo con l’oro funziona
indipendentemente dal fatto che l’Occidente sia d’accordo o meno
nel pagare petrolio e gas russi con il suo oro tenuto artificialmente
a buon mercato
.

Questo
perché la Russia, avendo un flusso regolare di dollari dalla vendita
di petrolio e gas, in ogni caso potrà convertirli in oro ai prezzi
attuali, depressi con ogni mezzo dall’Occidente. Cioè al prezzo
dell’oro, artificialmente e meticolosamente abbassato varie volte
da FED e ESF, contro un dollaro dal potere d’acquisto
artificialmente gonfiato dalle manipolazioni nel mercato.

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Fatto
interessante: la compressione dei prezzi dell’oro da parte del
dipartimento speciale del governo USA, l’ESF (Exchange
Stabilization Fund), per stabilizzare il dollaro, è stata fatta
all”interno di una legge degli Stati Uniti.

Nel
mondo finanziario è accettato come un fatto che
l’oro
sia un anti-dollaro
:

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• Nel
1971, il presidente statunitense
Richard
Nixon chiuse la ‘finestra d’oro’
,
ponendo fine al libero scambio tra dollari e oro, garantito dagli
Stati Uniti nel 1944 a Bretton Woods.

• Nel
2014, il presidente russo
Vladimir
Putin ha riaperto la ‘finestra d’oro’
,
senza chiedere il permesso a Washington.

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In
questo momento l’Occidente spende gran parte di sforzi e risorse
nel comprimere i prezzi di oro e petrolio. In tal modo, da un lato
distorce la realtà economica esistente a favore del dollaro
statunitense e d’altra parte vuole distruggere l’economia russa
che si rifiuta di svolgere il ruolo di vassallo obbediente
dell’Occidente.

Oggi
le risorse come l”oro e il petrolio sono proporzionalmente indebolite
ed eccessivamente sottovalutate rispetto al dollaro USA. È una
conseguenza dell’enorme sforzo economico sostenuto dall”Occidente.

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E
ora Putin vende risorse energetiche russe in cambio di quei dollari
artificialmente gonfiati dagli sforzi dell”Occidente, e con cui
compra oro artificialmente svalutato rispetto al dollaro USA per
effetto degli stessi sforzi occidentali!

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C’è
un altro elemento interessante nel gioco di Putin: l’uranio russo.
Una lampadina su sei negli USA ne dipende. La Russia lo vende agli
Stati Uniti sempre in dollari.

Così,
in cambio di petrolio, gas e uranio russi, l’occidente paga la
Russia in dollari, il cui potere di acquisto è artificialmente
gonfiato verso petrolio e oro dagli sforzi occidentali. Ma Putin usa
questi dollari solo per ritirare oro fisico dall’Occidente al
prezzo denominato in dollari USA e quindi artificialmente abbassato
dallo stesso Occidente.

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Questa
davvero brillante combinazione economica di Putin mette l’Occidente,
guidato dagli Stati Uniti, nella posizione del serpente, che divora
aggressivamente e diligentemente la propria coda.

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L’idea
di questa trappola economica dell’oro tesa all’Occidente,
probabilmente non è stata escogitata da Putin in persona. Più
probabilmente è stata ideata dal suo consigliere per gli affari
economici, il dottor Sergej Glazev. In caso contrario, perché mai un
burocrate apparentemente non implicato negli affari, come Glazev,
insieme a molti uomini d’affari russi, è stato incluso da
Washington nella lista dei sanzionati? L’idea dell’economista
dottor Glazev è stata brillantemente attuata da Putin, con il pieno
appoggio del suo omologo cinese Xi Jinping.


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Particolarmente
interessante in questo contesto sembra la dichiarazione a novembre
della Prima Vicepresidente della Banca centrale della Russia, Ksenia
Judaeva, la quale ha sottolineato che la BCR può utilizzare l’oro
delle sue riserve per pagare le importazioni, se necessario. È ovvio
che date le sanzioni occidentali, tale dichiarazione sia destinata ai
Paesi BRICS, e prima di tutto alla Cina. Per la Cina, la volontà
della Russia di pagare le merci con l’oro occidentale è molto
conveniente. Ed ecco perché:

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La
Cina ha recentemente annunciato che cesserà di aumentare le riserve
auree e valutarie denominate in dollari USA. Considerando il
crescente deficit commerciale tra USA e Cina (la differenza attuale è
cinque volte a favore della Cina), questa dichiarazione tradotta dal
linguaggio finanziario, dice:
“La
Cina non vende più i suoi prodotti in cambio dei dollari”
.
I media mondiali hanno scelto di non far notare questo storico
passaggio monetario. Il problema non è che la Cina si rifiuti
letteralmente di vendere i propri prodotti in dollari USA. La Cina,
ovviamente, continuerà ad

accettare i
dollari come mezzo di pagamento intermedio per i propri prodotti. Ma,
appena presi, se ne sbarazzerà immediatamente, sostituendoli con
qualcosa di diverso nella struttura delle sue riserve auree e
valutarie. In caso contrario, la dichiarazione delle autorità
monetarie della Cina non ha senso: “
Fermiamo
l’aumento delle nostre riserve auree e valutarie denominate in
dollari USA
“.
Cioè,
la
Cina non acquisterà più titoli del Tesoro degli Stati Uniti con i
dollari

guadagnati dal commercio mondiale, come ha fatto finora.

Così,
la Cina sostituirà i dollari che riceverà per i suoi prodotti non
solo dagli USA ma da tutto il mondo, con qualcos’altro per
non
aumentare le riserve valutarie in oro denominate in dollari USA. E
qui si pone una domanda interessante: con cosa la Cina sostituirà i
dollari guadagnati con il commercio? Con quale valuta o bene?
L’analisi dell’attuale politica monetaria della Cina dimostra che
molto probabilmente i dollari commerciali, o una loro parte
sostanziale, la Cina li sostituirà e di fatto li ha già sostituiti,
con l’Oro.

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In
questo aspetto, il solitario delle relazioni russo-cinesi è un
grande successo per Mosca e Pechino. La Russia acquista merce
direttamente dalla Cina con l’oro al prezzo attuale. Mentre la Cina
compra risorse energetiche russe con l’oro al prezzo attuale. In
questo festival russo-cinese della vita c’è un posto per ogni
cosa: merci cinesi, risorse energetiche russe e oro quale mezzo di
pagamento reciproco.
Solo
il dollaro non vi trova posto.

E ciò non sorprende, perché il dollaro USA non è un prodotto
cinese, né una risorsa energetica russa. È solo uno strumento
finanziario intermedio di liquidazione, un intermediario inutile. Ed
è consuetudine escludere gli intermediari inutili dall’interazione
di due partner commerciali indipendenti.

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Va
notato che il mercato globale dell’oro fisico è estremamente
ristretto rispetto al mercato mondiale del petrolio. E soprattutto il
mercato mondiale dell’oro fisico è microscopico rispetto alla
totalità dei mercati mondiali di petrolio, gas, uranio e merci.

Si
pone l”enfasi sull”espressione “oro fisico” perché in cambio
delle sue risorse energetiche fisiche, non di ‘carta’, la Russia
adesso ritira oro dall’Occidente, ma solo nella sua forma fisica,
non cartacea. Così anche la Cina, acquisendo oro fisico occidentale
artificialmente svalutato per pagare prodotti reali inviati
all’Occidente.

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Le
speranze occidentali che Russia e Cina per le loro risorse
energetiche e beni accettino in pagamento “shitcoin” o il
cosiddetto “oro cartaceo” di vario genere, non si sono
concretizzate. Russia e Cina sono interessate solo all’oro, metallo
fisico, come mezzo di pagamento finale.

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Per
pronto riferimento: il fatturato del mercato dell’oro cartaceo, i
futures sull’oro, è stimato al livello di 360 miliardi di dollari
al mese. Ma le consegne fisiche di oro sono pari solo a 280 milioni
di dollari al mese. Il che fa sì che il rapporto tra commercio di
oro cartaceo contro oro fisico sia pari a 1000 a 1.

Utilizzando
il meccanismo di recesso attivo dal mercato artificialmente ribassato
dall’attività finanziaria occidentale (oro) in cambio di un altro
artificialmente gonfiato dall’attività finanziaria occidentale
(USD), Putin ha così iniziato il conto alla rovescia della fine
dell’egemonia mondiale del petrodollaro. In questa maniera, Putin
ha messo l’Occidente in una situazione di stallo priva di alcuna
prospettiva economica positiva.

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L’Occidente
può usare la maggior parte dei suoi sforzi e risorse per aumentare
artificialmente il potere d’acquisto del dollaro, nonché ridurre
artificialmente i prezzi del petrolio e il potere d’acquisto
dell’oro. Il problema dell’Occidente è che le scorte di oro
fisico in suo possesso non sono illimitate. Pertanto, più
l’Occidente svaluta petrolio e oro contro dollaro statunitense, più
velocemente svaluterà l’oro dalle sue non infinite riserve.

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In
questa combinazione economica brillantemente interpretata da Putin,
l’oro fisico dalle riserve occidentali finisce rapidamente in
Russia, Cina, Brasile, Kazakhstan e India, Paesi BRICS. Al ritmo
attuale di riduzione delle riserve di oro fisico, l’Occidente
semplicemente non avrà tempo di fare nulla contro la Russia di
Putin, fino al crollo dell”intero mondo del petrodollaro occidentale.
Negli scacchi la situazione in cui Putin ha messo l’Occidente,
guidato dagli Stati Uniti, si chiama “Zeitnot”.

Il
mondo occidentale non ha mai affrontato eventi e fenomeni economici
come quelli attuali. L’URSS vendette rapidamente oro durante la
caduta dei prezzi del petrolio. La Russia acquista rapidamente oro
durante la caduta dei prezzi del petrolio. In tal modo, la Russia
rappresenta una vera minaccia al modello di dominio mondiale basato
sul petrodollaro.

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Il
principio fondamentale del modello mondiale basato sul petrodollaro
permette che i Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti vivano a
spese del lavoro e delle risorse di altri Paesi e popoli grazie al
ruolo della moneta statunitense, dominante nel Sistema Monetario
Globale (SMG). Il ruolo del dollaro USA nel SMG consiste nell”essere
il mezzo ultimo di pagamento. Ciò significa che la moneta nazionale
degli Stati Uniti, nella struttura del SMG, è l”accumulatore finale
degli attivi patrimoniali, e scambiarlo con qualsiasi altro bene non
avrebbe senso.

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Quel
che fanno ora i Paesi BRICS, guidati da Russia e Cina, consiste di
fatto nel cambiare il ruolo e lo status del dollaro USA nel sistema
monetario globale. Da ultimo mezzo di pagamento e accumulazione del
patrimonio, la moneta nazionale degli USA, nelle azioni congiunte di
Mosca e Pechino viene trasformata in un mero mezzo di pagamento
intermedio, destinato solo allo scambio con un’altra attività
finanziaria ultima: l’oro. Così, il dollaro USA in realtà perde
il ruolo di mezzo ultimo di pagamento e accumulazione degli attivi
patrimoniali, cedendo entrambi i ruoli a un altro bene monetario
riconosciuto, denazionalizzato e depoliticizzato: l’oro.

Tradizionalmente,
l’Occidente utilizza due metodi per eliminare la minaccia
all’egemonia mondiale del modello fondato sul petrodollaro e ai
conseguenti eccessivi privilegi occidentali.

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Uno
di tali metodi è costituito dalle rivoluzioni colorate. Il secondo
metodo, di solito applicato dall’Occidente se il primo fallisce,
sono le aggressioni militari e i bombardamenti.

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Ma
nel caso della Russia entrambi questi metodi sono impossibili o
inaccettabili per l’Occidente.

Perché,
in primo luogo, la popolazione della Russia, a differenza dei popoli
di molti altri Paesi, non ha intenzione di scambiare la propria
libertà e il futuro dei propri figli per un piatto di salsicce
occidentali. Questo risulta evidente dal sostegno record per Putin,
regolarmente pubblicato dalle principali agenzie di sondaggi
occidentali.

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L’amicizia personale del
protetto di Washington
Alexej
Naval”nyj
con
il senatore John McCain è stata negativa per lui e per Washington.
Dopo aver appreso questo fatto dai media, il 98% della popolazione
russa ora vede Naval”nyj solo come un vassallo di Washington e un
traditore degli interessi nazionali della Russia. Pertanto i
professionisti occidentali, che non hanno ancora perso la testa, non
possono sognarsi alcuna rivoluzione colorata in Russia.

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Sul
secondo metodo tradizionale occidentale di aggressione militare
diretta, la Russia non è certamente la Jugoslavia, né l’Iraq, né
la Libia. In ogni operazione militare non nucleare contro la Russia,
sul territorio della Russia, l’Occidente guidato dagli Stati Uniti
è destinato alla disfatta. E i generali del Pentagono che esercitano
la vera guida delle forze della NATO ne sono consapevoli. Sarebbe
egualmente senza speranza una guerra nucleare contro la Russia,
compreso il caso definito dal concetto del cosiddetto “attacco
nucleare disarmante preventivo”. La NATO semplicemente non è
tecnicamente in grado di infliggere il colpo che disarmerebbe
completamente la Russia del potenziale nucleare, in tutti i suoi
molteplici aspetti. Un massiccio attacco di rappresaglia nucleare
contro il nemico o gruppo di nemici sarebbe inevitabile. E la sua
potenza totale sarebbe sufficiente affinché i sopravvissuti invidino
i morti. Cioè, una guerra nucleare con un Paese come la Russia non è
la soluzione al problema incombente del crollo del mondo del
petrodollaro.

Nel
migliore dei casi, sarebbe la nota finale e l”ultimo punto
dell”esistenza della Storia. Nel peggiore dei casi: un inverno
nucleare e la fine della vita sul pianeta, fatta eccezione per i
batteri mutati dalle radiazioni.

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La
struttura economica occidentale può vedere e capire l’essenza
della situazione. I principali economisti occidentali sono certamente
consapevoli di quanto grave e disperata sia la situazione in cui si
trova l’Occidente, caduto nella trappola economica d’oro
predisposta da Putin. Dopo tutto, sin dagli accordi di Bretton Woods
conosciamo tutti la Regola Aurea:
“Chi
ha più oro detta le regole”
.
M
a in
Occidente stanno tutti zitti. Sono silenziosi perché nessuno sa come
uscire da tale situazione.

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Se
si spiegano al pubblico occidentale tutti i dettagli del disastro
economico incombente, il pubblico porrà ai sostenitori del mondo
basato sul petrodollaro le domande più terribili, che suoneranno
così:


Per quanto ancora l’Occidente potrà acquistare petrolio e
gas dalla Russia in cambio di oro fisico? E cosa accadrà ai
petrodollari USA dopo che l’Occidente esaurirà l’oro fisico
per pagare petrolio, gas e uranio russi, così come per pagare le
merci cinesi?

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Nessuno
in Occidente oggi può rispondere a queste semplici domande.

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E
questo si chiama “Scacco matto”, signore e signori. Il gioco è
finito.

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Traduzione
a cura di Alessandro Lattanzio, con ampie revisioni a cura della
Redazione di Megachip.

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