TTIP: 10 motivi per non volere la NATO economica

Questo trattato presenterà dieci fondamentali novità in grado di mettere in serio pericolo le democrazie delle generazioni future e la sostenibilità ambientale.

TTIP: 10 motivi per non volere la NATO economica
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4 Marzo 2015 - 21.52


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di Vito Giacalone.

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Chi non sa quel che
stanno apparecchiando con i trattati di libero scambio USA-UE come il
terribile TTIP (Transatlantic Trade and Investment
Partnership), probabilmente si troverà spiazzato dinanzi a così
tante realtà agghiaccianti. Questo trattato presenterà dieci
fondamentali novità in grado di mettere in serio pericolo le
democrazie delle generazioni future e la sostenibilità ambientale.
La padrona più influente dell”Europa di oggi, Angela
Merkel, vorrebbe chiudere la partita addirittura entro il corrente
anno
.

Mi limiterò ad
elencare i motivi per dire stop a questo piano scellerato
partorito da personalità in odore di Trilaterale e Bilderberg (e per
convincersi che Matteo Renzi commette il suo più grave errore ad
appoggiarlo), intanto che 375
diverse organizzazioni sociali europee hanno rivolto un appello agli
europarlamentari
affinché non firmino un accordo che mette i
profitti davanti alle persone.

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La prima novità da ricordare del TTIP in fieri è il fatto che
condannerebbe come “ostacoli al libero commercio” le
restrittive e necessarie norme europee riguardanti la limitazione
dell”uso di OGM
(Organismi Geneticamente Modificati, usati per
l”industria alimentare) e pesticidi chimici. Gli OGM rappresentano
una grave contaminazione per le coltivazioni e non risolvono neanche
lontanamente il problema della fame nel mondo, in quanto tali
organismi non garantiscono un rendimento superiore rispetto alle
colture tradizionali e non resistono alla siccità. Gli OGM sono
l”ennesimo tentativo di speculazione di multinazionali come la
Monsanto o la Bayer. I danni economici-ambientali sarebbero assai
importanti con un ulteriore impoverimento degli agricoltori, la
standardizzazione delle pratiche agricole e la perdita di
biodiversità, ossia la variabilità biologica degli organismi
presenti nell”ecosistema.

Il secondo punto
preoccupante del trattato in preparazione riguarda le privatizzazioni
di acqua ed energia. Si prevedono pesanti sanzioni per
distorsione del libero mercato contro chi dovesse opporsi alla
privatizzazione in questi due ambiti fondamentali.


La terza novità riflette uno dei principali problemi in Italia, cioè
la scomparsa di una vera ed autonoma sovranità nazionale sui
pubblici servizi
. Il TTIP limiterebbe totalmente il potere degli
stati di organizzare servizi idrici, sanitari ed educativi.
Beninteso, si è dovuto attendere il TTIP per vedere detronizzato lo
stato italiano: l”Unione Europea ad esempio aveva già imposto
all”Italia il Fiscal Compact (un carico di circa 50 miliardi di euro
all”anno per un ventennio), in aggiunta alla già pesante imposizione
dei governi-fantoccio degli ultimi anni, con tagli pesanti sulla
sanità e la scuola pubblica per recuperare i fondi necessari a
questo prelievo. Altro fattore a dir poco limitante per l”Italia è
senza dubbio l”enorme debito pubblico, che aumenta ogni secondo di
2735 euro. Se sommiamo questo continuo e vertiginoso incremento al
mastodontico debito già esistente possiamo tirare le somme su quanto
sia diventato pesante l”indebitamento dell”Italia nei confronti di
banche, imprese e persone fisiche che hanno sottoscritto titoli di
stato in Italia. Ciò apre un’altra finestra ancora, che si
affaccia sull”altra grave perdita di sovranità, quella monetaria
(persa da tutti i paesi che hanno firmato i trattati di Maastricht e
Lisbona). In realtà è sufficiente distinguere tra due tipi di
moneta presenti nei mercati internazionali:la moneta sovrana e non
sovrana. La prima comporta grandi vantaggi ai paesi detentori in
quanto dotata di alcune fondamentali caratteristiche:

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– APPARTIENE ESCLUSIVAMENTE ALLO STATO CHE LA EMETTE.


È INCONVERTIBILE CON ALTRI BENI CONCRETI(ad esempio oro).


SI AVVALE DEL FLOATING (non cambiabile attraverso un tasso fisso con
altre monete).

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CON LA MONETA SOVRANA IL DEBITO PUBBLICO NON SI PRESENTA COME UN
PROBLEMA IN GRADO DI CONDIZIONARE TUTTO IL RESTO, IN QUANTO LO STATO
NON HA PIÙ L’ASSILLO SUL MODO DI RIPAGARLO.


Gli Stati con monete sovrane non a caso rappresentano alcune delle
maggiori potenze economiche-finanziarie mondiali. Tutti gli stati che
come l”Italia hanno aderito invece alla moneta unica dell”euro, si
sono ritrovati con una moneta non propria , perdendo di fatto la
capacità di stampare moneta e riducendo così i propri paesi ad una
condizione dipendenza nei confronti del Fondo Monetario
Internazionale e dei “mercati”.

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Sono nel frattempo divenute delle grandi potenze economiche quelle
nazioni che non hanno aderito alle politiche di privatizzazione
contenute nel diktat del Washington Consensus (seguite invece dagli
stati membri dell”Unione Europea con i risultati che oggi tutti
conosciamo). Il Washington Consensus è un sistema che impone la
liberalizzazione dei mercati, la sospensione di barriere commerciali,
l”attuazione di un programma di privatizzazioni, l”eliminazione dei
controlli sui prezzi, il licenziamento dei lavoratori dal settore
pubblico ed un completo controllo delle politiche economiche
nazionali, per mezzo anche della Banca Mondiale. In un certo senso il
Washington Consensus è il precursore del ben più estremo e
pericoloso TTIP mirato ad assoggettare l’Europa.

Un quarto elemento
dovrebbe far scattare un grande allarme: le nuove regole tenderanno a
deregolamentare ancor di più la legislazione sul lavoro come
già accaduto con le politiche di austerity messe in atto dall”Unione
Europea.


Il quinto principio guida ha a che fare con la finanza ed è ancora
laissez-faire. La tutela è tutta per le speculazioni
bancarie
e finanziarie, con maggiori difficoltà sui
controlli dei movimenti di capitali.

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La sesta tendenza in
gioco è la riduzione della disponibilità di beni essenziali e della
libertà di espressione artistica-intellettuale degli
individui.


Il settimo punto difenderebbe l”innovativa ma pericolosa tecnica di
estrazione del gas nota come fracking (ossia la fratturazione
idraulica). Con tale metodo è possibile estrarre gas anche da
sorgenti non convenzionali, ad esempio dalle rocce di scisto (il gas
ottenuto con questa procedura è infatti soprannominato gas di
scisto). Anche in questo caso gli Stati Uniti hanno dato prova di
irresponsabilità diffondendo il fracking senza la minima
salvaguardia dell”ambiente (con consumo elevatissimo d’acqua, uso
di sostanze chimiche, emissioni di metano climalteranti, ecc.)

Le compagnie
estrattive interessate a questo settore avrebbero diritto a
risarcimenti da parte degli stati che impediscono la pratica
del fracking (ad esempio la Francia).

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L”ottavo punto
rilevante che rischiamo di ritrovarci nel trattato è probabilmente
quello che apre scenari più inquietanti circa la privacy on
line dei cittadini. Le normative europee a tutela dei dati personali
(già inesistenti negli USA) verrebbero indebolite, facilitando la
violazione di ogni attuale concetto di privacy dei cittadini da parte
di società private e multinazionali.


La nona implicazione del TTIP consiste nel cancellare completamente
la libertà degli stati di legiferare autonomamente. Anche se,
a dire il vero, tutto questo sta già avvenendo, anche in Italia.

La decima
innovazione normativa del trattato incentiverebbe l”importazione
di biomasse
americane che non rispettano i limiti di emissioni di
gas serra.

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Per farla breve il TTIP è una vera e propria
dichiarazione di intenti criminali, una lotta di classe
all’incontrario condotta da poteri forti a favore di grandi gruppi
bancari, società finanziarie, multinazionali, con ricadute
devastanti in termini di privatizzazioni, precariato e sconvolgimenti
ambientali.
Ormai non è neppure tanto difficile risalire ai
responsabili di questo grande disegno economico che sta allargando
sempre più miseria e sofferenze. L’interfaccia più conosciuta di
questo potere molto opaco ha i nomi ormai conosciuti del Gruppo
Bilderberg, del CFR (Council of foreign relations) e della
Commissione Trilaterale, il giro di think tank rockefelleriani con
vari gradi di finta trasparenza che fanno filtrare il disegno del
cosiddetto nuovo ordine mondiale, che intanto comincia con un nuovo
riordino del sistema atlantico. Le idee di questi cenacoli incarnano
lo spirito del neoliberismo economico e della globalizzazione: grande
potere a multinazionali, corporazioni e privatizzazione dei servizi
di prima necessità. Una sorta di NATO Economica, e come l”altra NATO
costruita in modo che abbia una netta trazione nordamericana, un”Europa suddita, e una Germania
preponderante con funzioni di gendarme continentale.
I bracci operativi della Trilaterale sono sempre quelli
del Washington Consensus: Fondo monetario internazionale e Banca
mondiale. Il sistema fa riferimento alle leve bancarie manovrate dai
magnati David Rockfeller (uno dei fondatori del gruppo Bilderberg e
della Trilaterale ed ex-presidente del CFR americano), Jacob
Rotschild e Soros.
C’è materia per riflettere su un sistema economico
basato sulla privatizzazione dei beni di prima necessità. Poi
considerate se vi piace. Vi sembra democratico un sistema di potere
opaco e in mano a pochissimi oligarchi che tiene in pugno le nostre
vite attraverso l”emissione della moneta a debito e la creazione di
precariato? Vi sembra etico favorire la diffusione di OGM senza
nessun principio di prudenza rispetto alle possibili enormi
conseguenze su vastissime popolazioni? Potrei fare domande
all”infinito, ma propongo già una prima risposta: tutto questo va
fermato.

A margine va notato anche un altro aspetto. Il trattato ha una chiara valenza anti-russa, e taglia l”Europa fuori da una conveniente integrazione di linee economiche e nuove “vie della seta” nell”Eurasia. Già oggi le sanzioni contro Mosca, adottate per via di fortissime pressioni USA, fanno danno solo nel Vecchio Continente. Gli USA hanno addirittura [url”incrementato il commercio con la Russia”]Ecco come funzionano le sanzioni: agli europei si chiede di fare autolesionismo, e gli europei lo fanno. Nel frattempo gli USA fanno più affari.[/url]. Sembra già l”annuncio della grande fregatura: a pagare è l”Europa.

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[b]VIDEO DI PANDORA TV SULL”ARGOMENTO:[/b][/size=2]

TTIP, UN TRATTATO DELL”ALTRO MONDO

MARCO BERSANI DESCRIVE IL TRATTATO TTIP

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LE RICADUTE DEL TTIP

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