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da controfinanziaria.sbilanciamoci.org/index.html.
Una manovra economica a saldo 0 da 40,8 miliardi di euro,
7 aree di analisi e intervento: dal fisco al lavoro,
dall’istruzione all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la
pace e la cooperazione internazionale.
7 aree di analisi e intervento: dal fisco al lavoro,
dall’istruzione all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la
pace e la cooperazione internazionale.
115 proposte praticabili da subito per garantire giustizia e
sostenibilità all’Italia, elaborate dalle 47
organizzazioni aderenti
alla Campagna Sbilanciamoci!.
sostenibilità all’Italia, elaborate dalle 47
organizzazioni aderenti
alla Campagna Sbilanciamoci!.
Sono i numeri della Contromanovra 2017 di Sbilanciamoci! “Come usare la
spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambienteâ€, che esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio
2017 e delinea la sua manovra alternativa.
spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambienteâ€, che esamina in dettaglio il Disegno di Legge di Bilancio
2017 e delinea la sua manovra alternativa.
Sbilanciamoci!: il buon uso della spesa pubblica
La manovra del Governo Renzi:
pasticciata, dalle coperture incerte e priva di prospettive
pasticciata, dalle coperture incerte e priva di prospettive
L’esame del
combinato disposto tra la Nota di Aggiornamento al Def 2016, il Decreto
“Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze
indifferibili†e il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2017 conferma
gli indirizzi del Governo presenti nelle Leggi di Stabilità 2015 e 2016,
nel contesto di indicatori economici che continuano a marcare le
difficoltà dell’Italia nel rilanciare la propria economia e
un’occupazione stabile e nel razionalizzare, riorientare e ottimizzare la spesa
pubblica e nell’abbattere il debito pubblico. Le stime di crescita sono riviste
sul 2016 (0,8%) e nel 2017 (1%); la disoccupazione è stimata all’11,5% nel 2016
e al 10,8% nel 2017, mentre il debito pubblico pesa ancora per il 132,3% sul
Pil.
combinato disposto tra la Nota di Aggiornamento al Def 2016, il Decreto
“Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze
indifferibili†e il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2017 conferma
gli indirizzi del Governo presenti nelle Leggi di Stabilità 2015 e 2016,
nel contesto di indicatori economici che continuano a marcare le
difficoltà dell’Italia nel rilanciare la propria economia e
un’occupazione stabile e nel razionalizzare, riorientare e ottimizzare la spesa
pubblica e nell’abbattere il debito pubblico. Le stime di crescita sono riviste
sul 2016 (0,8%) e nel 2017 (1%); la disoccupazione è stimata all’11,5% nel 2016
e al 10,8% nel 2017, mentre il debito pubblico pesa ancora per il 132,3% sul
Pil.
Le coperture
previste nel Disegno di Legge di Bilancio e nel Decreto Fiscale, come per altro
evidenziato dalla Commissione Europea e dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio,
sono incerte e ancora una volta affidate al miglioramento della lotta
all’evasione fiscale, all’estensione della voluntary
disclosure, alle politiche di spending
review e al programma di privatizzazioni e di alienazione di beni
immobiliari pubblici.
previste nel Disegno di Legge di Bilancio e nel Decreto Fiscale, come per altro
evidenziato dalla Commissione Europea e dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio,
sono incerte e ancora una volta affidate al miglioramento della lotta
all’evasione fiscale, all’estensione della voluntary
disclosure, alle politiche di spending
review e al programma di privatizzazioni e di alienazione di beni
immobiliari pubblici.
Misure giÃ
previste negli anni passati che non hanno portato i risultati attesi. A confermarlo è il Governo stesso che,
non essendo riuscito a ridurre la spesa pubblica nel 2016 – come aveva promesso
– per evitare lo scatto dell’aumento dell’Iva dal primo
gennaio 2017, è costretto a impiegare ben 15,1 miliardi della
manovra 2017. Parallelamente, i ricavi dal deleterio programma di
privatizzazioni, previsti in misura pari allo 0,5 del Pil nel Def 2016, sono
corretti allo 0,1% nella Nota di aggiornamento: ancora una volta sono inferiori
a quanto pianificato.
previste negli anni passati che non hanno portato i risultati attesi. A confermarlo è il Governo stesso che,
non essendo riuscito a ridurre la spesa pubblica nel 2016 – come aveva promesso
– per evitare lo scatto dell’aumento dell’Iva dal primo
gennaio 2017, è costretto a impiegare ben 15,1 miliardi della
manovra 2017. Parallelamente, i ricavi dal deleterio programma di
privatizzazioni, previsti in misura pari allo 0,5 del Pil nel Def 2016, sono
corretti allo 0,1% nella Nota di aggiornamento: ancora una volta sono inferiori
a quanto pianificato.
La contromanovra di Sbilanciamoci!: il
buon uso della spesa pubblica
buon uso della spesa pubblica
La sudditanza
al modello neoliberista che ispira le politiche di austerità imposte
dall’Europa è l’unica opzione possibile? Sbilanciamoci! pensa di no e tuttavia
presenta anche quest’anno una contromanovra in pareggio e di maggiori
dimensioni di quella del Governo per evidenziare che, nonostante la
cappa delle politiche di austerità e la limitatezza delle risorse disponibili
nei periodi di crisi, l’indirizzo della Legge di Bilancio è sempre discrezionale ed
è una scelta squisitamente politica.
al modello neoliberista che ispira le politiche di austerità imposte
dall’Europa è l’unica opzione possibile? Sbilanciamoci! pensa di no e tuttavia
presenta anche quest’anno una contromanovra in pareggio e di maggiori
dimensioni di quella del Governo per evidenziare che, nonostante la
cappa delle politiche di austerità e la limitatezza delle risorse disponibili
nei periodi di crisi, l’indirizzo della Legge di Bilancio è sempre discrezionale ed
è una scelta squisitamente politica.
Le direttrici
della Contromanovra sono definite. Sul versante delle entrate:
l’opzione per una riforma fiscale improntata all’equità e
alla progressività e una spending review selettiva,
finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva, come
quella militare.
della Contromanovra sono definite. Sul versante delle entrate:
l’opzione per una riforma fiscale improntata all’equità e
alla progressività e una spending review selettiva,
finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva, come
quella militare.
Sul versante
delle uscite: un intervento pubblico significativo in
campo economico a sostegno del rilancio della domanda, della buona occupazione nei
settori più dinamici e innovativi, della riduzione delle diseguaglianze di
reddito, economiche e sociali; un riorientamento profondo della
spesa pubblica a beneficio dei servizi pubblici di assistenza sociale,
delle pari opportunità , dell’istruzione, della ricerca,
della cultura, della tutela dell’ambiente e delle
pratiche di altraeconomia.
delle uscite: un intervento pubblico significativo in
campo economico a sostegno del rilancio della domanda, della buona occupazione nei
settori più dinamici e innovativi, della riduzione delle diseguaglianze di
reddito, economiche e sociali; un riorientamento profondo della
spesa pubblica a beneficio dei servizi pubblici di assistenza sociale,
delle pari opportunità , dell’istruzione, della ricerca,
della cultura, della tutela dell’ambiente e delle
pratiche di altraeconomia.
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