Messico: le città del nord in mano ai narcos

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26 Giugno 2010 - 13.24


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di Ferdinando Pelliccia – dazebao.org.

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Lentamente lo scontro tra stato e narcos si è trasformato in una sorta di ”narco-conflitto” senza fine che sta lasciando dietro di se una lunga scia di morti e di sangue

CITTA” DEL MESSICO – Il Messico sempre di più in balia dei narcotrafficanti. Ormai gran parte delle città del nord, alla frontiera con gli Stati Uniti, sono di fatto in mano ai narcos. Sono numerose le località dove praticamente lo stato non ha più potere.

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Come nelle città di Herreras e Los Adalma nello stato di Nuevo Leon. Un fatto questo dovuto alla totale mancanza di suoi rappresentanti. Gli agenti di polizia e i funzionari dell”amministrazione civile sono fuggiti dopo le minacce di morte e le uccisioni subite negli ultimi mesi. In questo stato, di cui Monterrey è la capitale amministrativa sono almeno 61 gli agenti di polizia che sono stati uccisi finora da esponenti dei cartelli del narcotraffico locale. Mentre in totale sono 251 le persone morte dall”inizio del 2010. Nel corso del tempo gli scontri tra narcos e forze di sicurezza si sono dimostrati essere sempre di più dei veri e propri combattimenti conditi con una violenza e una crudeltà inaudita. I sicari dei narcotrafficanti non hanno mai mostrato pietà nei confronti degli uomini della sicurezza messicana. Spesso gli agenti sono caduti vittime di agguati uccisi a raffiche di mitra e non sono mancati i casi di decapitazione seguiti a sequestri e torture.
La situazione nel Paese sud americano è dunque in caduta libera determinando un chiaro fallimento della guerra al narcotraffico dichiarata dal governo centrale messicano. Una guerra che non ha ripagato anzi, ha preteso un alto tributo, quello del sangue delle migliaia di vittime. Dal gennaio 2007, quando il presidente messicano, Felipe Calderon ha dichiarato guerra ai narcos, sono morte nel Paese oltre 20 mila persone.
Morti causate dagli scontri intestini fra narcos o fra questi e l”esercito e le forze di sicurezza messicane. Alla base di tutto vi è il denaro. Il ”business” della droga assicura introiti di almeno 10 miliardi di dollari l”anno.
In pochi mesi lo stato ha perso il controllo della situazione nonostante il forte dispiegamento di forze nella lotta ai cartelli della droga. Una lotta che la scorsa settimana ha raggiunto un picco di violenza senza precedenti. Decine di cadaveri ritrovati in fosse comuni, incursioni dei sicari dei narcos in una comunità di recupero per tossicodipendenti e poi, una vera e propria battaglia tra gang rivali all”interno di una prigione hanno fatto registrati ben 200 morti in sei giorni.

Il presidente Calderon nell”invitare tutti i cittadini e le autorità locali a serrare le fila ha cercato di giustificare questa escalation di violenze, che sta insanguinando il nord del Paese, attribuendola alle rivalità tradizionali tra i narcotrafficanti e alle guerre che li vedono opposti ormai da tempo.

La situazione nel nord però, sta precipitando anche con l”avvicinarsi della data del 4 luglio. Per allora infatti, sono in programma nello stato di Chihuahua, di cui Ciudad Juarez che è l”epicentro della guerra fra bande di narcos, le elezioni municipali e del governatore. La scorsa domenica il sindaco di Guadalupe, Manuel Lara Rodriguez è stato assassinato da tre sicari che poi, sono fuggiti. Rodriguez è stato il secondo sindaco di una città dello stato ad essere ucciso dagli uomini dei cartelli della droga e la 19esima vittima nel week end.

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Quello trascorso è stato un fine settimana tragico. La polizia ha rinvenuto in fosse comuni, presso la località balneare messicana di Cancun, i cadaveri di 12 persone, nove uomini e tre donne, legate e con segni di tortura. Sul petto di alcune delle vittime era stata incisa la lettera Z”, simbolo della banda degli Zetas, il potente cartello del Golfo. In Messico ritrovamenti del genere sono ormai all”ordine del giorno. A fine maggio, nel sud del Messico, la polizia aveva rinvenuto ben 55 cadaveri in una miniera vicino a Taxco. Un vero e proprio cimitero. Il ritrovamento più recente risale però, al 6 giugno scorso quando sono stati scoperti in una fossa comune i cadaveri di 4 uomini e una donna.


Fonte: dazebao.org.

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