La 28° nazione della Unione Europea: la nazione Rom

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18 Settembre 2010 - 22.26


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di Pietro Ancona.

Sarkozy ha avuto grosse difficoltà con lo scandalo degli illeciti finanziamenti. La procura ha aperto una inchiesta e sappiamo che in Francia anche personaggi assai più grossi di lui hanno avuto grattacapi seri per faccende del genere. Possiamo considerare questa la causa scatenante della persecuzione dei Rom e della loro deportazione nei cosidetti “paesi di origine” dai quali si erano spostati spinti dalla necessità e, in molti casi, anche dalla fame. Sarkozy è riuscito ad occultare le sue difficoltà giudiziarie deviando l”attenzione dei mass media e concentrandola su una operazione di pulizia etnica spettacolarizzata da tutti i telegiornali, una operazione del tutto anomala e illegale perchè i Rom per la loro provenienza sono cittadini europei.

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E” tipico dei tiranni trovarsi delle teste di turco, delle persone odiate da una parte della popolazione ed organizzare il crucifige, una sorta di Colosseo con i Romani a fare pollice verso. Da Nerone a Sarkozy non è cambiata per niente la tecnica del potere. Aizzare la folla e farla diventare razzista spingendola contro una comunità diffamata e criminalizzata come responsabile della insicurezza in cui viviamo.

Ora Sarkozy attacca la Commissaria alla Giustizia Viviana Reding che ha minacciato l”apertura di una procedura di infrazione contro la Francia. Sarkozy è spalleggiato da Berlusconi e da Bossi e, sostiene, da tutti gli altri paesi europei. Il Presidente della Commissione è intervenuto a sostegno dell”opera della sua Commissaria come da galateo istituzionale ma non dubito che, alla fine, farà svanire come una bolla di sapone l”importante e significativa posizione antirazzista della UE ed accetterà la continuazione, seppur in modo meno scandaloso, delle pulizie etniche.

Perchè ho questa sfiducia, perchè non sono ottimista sulla reale volontà di integrazione

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della Unione Europea? Perchè questa Europa è profondamente diversa da quella di Prodi e dei suoi predecessori: era una sorta di parametro di civiltà, di progresso, di coesione. L”Europa oggi sta sviluppando il trattato di Maastrict alla luce del trattato di Lisbona su una linea di feroce liberismo, di veloce degrado dei valori legati al lavoro ed ai diritti dei lavoratori, per americanizzare i rapporti sociali, fare dei sindacati guardia spalle del padronato, ridurre al minimo il costo economico e sociale del lavoro. Questo degrado è avanzatissimo in Italia, ma non ancora nelle nazioni che in Europa contano davvero come la Germania e la Francia, sebbene in questa il fenomeno dei suicidi alla Telecom ed in altre aziende è assai inquietante e segnala qualcosa di molto pesante, un macigno enorme che si sta abbattendo sulle persone che vivono di lavoro e che sono avviate verso un periodo di grande precarietà.

L” Europa di Maastricht e di Lisbona non tollera il welfare che ha ereditato dalle socialdemocrazie e dai successi del movimento sindacale. Il suo nuovo modello è dato dagli USA dove la gente non ha diritto a niente e si deve arrangiare soltanto con il salario con il quale deve pagare tutto ed accantonare qualcosa per la vecchiaia. L”ideologia liberista sta impregnando la legislazione europea sul lavoro e sui diritti fin quasi a sfigurarla. In questo contesto, con questa linea di assoggettamento della classe lavoratrice alle esigenze del capitalismo continentale, la questione dei Rom viene declassata e vista come un fastidio, un costo sociale da eliminare al più presto. Più l”Europa diventa antioperaia ed antiwelfare e più diventa razzista ed avara verso gli emarginati.

Sarkozy e la Merkel sono entrambi di destra. Ma la Merkel non ha ritenuto di smontare completamente il welfare e le relazioni sindacali ereditate dai governi tedeschi, da una politica che ha garantito prosperità e forza alla Germania. Sarkozy e Berlusconi vogliono l”azzeramento di ogni cosa. La loro Europa è quella della diseguaglianza crescente ed inarrestabile tra ricchi e poveri.

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La sinistra europea che recentemente ha dato vita ad una grande manifestazione a Parigi in difesa del Rom dovrebbe alzare gli obiettivi che oggi abbisognano di nuove conquiste.

Dovrebbe chiedere il riconoscimento dei Rom come nazione senza territorio da aggiungere come ventottesima all”Europa. Riconoscere i dodici milioni di Rom come nazione con diritti eguali a quelle di tutte le altre compreso il diritto di avere un proprio Commissario nella UE. Inoltre si dovrebbe affrontare la questione dell”Olocausto e del suo indennizzo. Mentre gli ebrei nel 1947 ottennero uno Stato e sono stati risarciti per le vittime dei lagers i Rom che hanno subito la stessa sorte con oltre un milione di vittime del Porrajmos (olocausto) vengono spesso financo dimenticati nelle commemorazioni.

Bisognerebbe inoltre riprendere la proposta di Moni Ovadia di conferimento al popolo nomade del Premio Nobel per la Pace. Il popolo rom non ha mai fatto la guerra, non si è mai macchiato le mani di sangue, non ha mai aggredito o ucciso nessuno. Ha soltanto subito persecuzioni durante tutta la sua storia, è stato vittima del rifiuto e dell”ignoranza.

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E” stato guardato con orrore e sospetto come gli Untori di Manzoni.

Per questo credo che sia giunto il momento di intervenire riconoscendolo come nazione ed accettando il suo nomadismo o stimolando la volontà di integrazione. Gli esseri umani debbono essere lasciati liberi di decidere della loro vita. Non possono essere discriminati o incarcerati o deportati o uccisi in ragione del colore della loro pelle o della comunità in cui sono nati.

 

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Fonte: http://www.vocidallastrada.com/2010/09/lolocausto-degli-zingari-ieri-e-oggi-2.html.

 

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