Santoro non realizza Pandora Tv

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13 Settembre 2011 - 21.47


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Caro Giulietto, cara Redazione

Ho letto i progetti di Santoro per realizzare il suo programma. Mi sembra di rivivere ciò che abbiamo “sognato” con Pandora e che non siamo mai riusciti a realizzare. Viste le molte affinità del progetto “Comizi d”amore” con il (fu) Pandora -soprattutto per i finanziamenti al programma e la distribuzione, non per i contenuti – mi aspettavo di leggere qualche commento, presa di posizione su Megachip.

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Non avendo letto nulla (ho cercato anche sul sito giuliettochiesa.it) scrivo direttamente per chiedervi che ne pensate. Personalmente ritengo sia la strada giusta …. nella speranza che alla singola trasmissione possano affiancarsi altre esperienze simili...

Avendo già un format ben definito, un gruppo collaudato di collaboratori-tecnici-etc. e (soprattutto) un folto pubblico di affezionati questo progetto mi sembra abbia molte più possibilità di trasformarsi in realtà e fare da testa di ponte per la costruzione di un”altra TV.

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Conosco le divergenze tra Giulietto e Santoro ma penso che sia un argomento sul quale Megachip .. per la sua stessa natura.. sia chiamato ad esprimersi.

Fatemi sapere,

Grazie.

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Fabio



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Caro Fabio,

rispondo a te perché leggano molti, com”è giusto che sappiano qual è la mia posizione. Voglio essere chiaro. Non intendo offendere nessuno, ma la chiarezza è fondamentale per capire e non fare errori. Il sogno di Pandora TV non fu realizzato anche perché gl”intellettuali “di sinistra”, incluso Santoro, non fecero nulla per realizzarlo. Non è un”accusa, ma una constatazione.

Questo progetto, al quale auguro comunque successo perché “movimenterà” una situazione stagnante e insopportabile per tutti, è un”altra cosa sotto molti aspetti.

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In primo luogo perché si sosterrà con un flusso pubblicitario, analogamente agli altri programmi tradizionali. Santoro può fare conto su questo: è il risultato di un certo modello televisivo, e di una certa situazione politica, che lui ha cavalcato con efficacia indubbia. Ma non era di questo che noi parlavamo quando lavoravamo per Pandora. Non faccio scandalo di questo. Mi limito qui a constatare che la pubblicità condiziona in ogni caso. La pubblicità del mainstream condiziona. In tanti modi. Condizionerà anche Santoro, checché egli ne dica, o comunque si illuda.

Nel progetto di Santoro (che è poi quello di Raiperunanotte) ci sono molte cose simili a quello che Pandora tv si proponeva, in particolare l”accesso plurale, l”interazione tra la molteplicità di piattaforme etc. Tutto questo è positivo e noi lo appoggeremo. Senza dimenticare che questa sarà comunque televisione tradizionale, unidirezionale, autoritaria, come lo fu Annozero. Non basta dire la verità (o quello che si pensa sia la verità) per fare una tv democratica e partecipata. Il modello del talk show, tipo Annozero, è solo una versione “di sinistra” dei talk show di tutti i tipi. Nulla di diverso dal punto di vista dell”infotainment, della spettacolarizzazione, del bla-bla politichese.

Pandora TV non voleva essere questo. Per il resto vedremo. Santoro è uno che sa fare televisione, Freccero altrettanto, Parenzo sa dove rivolgersi per ottenere finanziamenti, Il Fatto Quotidiano interverrà per creare un quarto polo televisivo. Io sono favorevole a questo tentativo. Noi, da soli, non potevamo fare tutto questo. E vorrei che tutti riflettessero sul fatto che abbiamo incontrato non neutralità ma ostilità da ogni parte. Evidentemente si percepiva che noi volevamo fare un”altra cosa. E non ci hanno consentito di farla. Abbiamo fatto molti errori, ma nulla di ciò che avvenne fu casuale.

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Infine ci sono le posizioni politiche. Che sono diverse, in molti casi radicalmente diverse, tra noi e Santoro. Niente di male anche sotto questo profilo. Pandora TV sarebbe stato un luogo di posizioni diverse, lo voleva essere programmaticamente. Non siamo d”accordo sulla pace e sulla guerra. Se lo fossimo, Annozero non avrebbe appoggiato la guerra di Libia, per esempio. La questione sarà di vedere se queste posizioni diverse potranno esprimersi nel progetto di Santoro. Mi auguro di sì, ma non ne sono sicuro. Non credo che sia un caso che, per esempio, Annozero non mi abbia mai invitato (una sola volta, alcuni anni fa, e non potei parlare che mezzo minuto) a partecipare. Per carità, non pretendo nulla, ma credo che le posizioni e i temi che sostengo siano largamente popolari tra il pubblico di Annozero. Ma non si è stato dato modo neanche di sfiorarli. L”intera campagna contro la privatizzazione dell”acqua è andata in porto senza che Annozero ne parlasse. “Distrazione”? Eppure era cosa tanto popolare da far vincere un referendum.

Vedremo anche questo in corso d”opera e terremo gli occhi aperti e le mani pronte ad applaudire, se sarà il caso. Ma anche a fischiare, se sarà il caso. Noi sosteniamo il progetto di TV popolare, e chiederemo a Santoro quale spazio sarà disposto a dare alle istanze di TV popolare. Se ci sarà spazio, parteciperemo. Io credo che ci sia bisogno di un vero canale televisivo che interpreti, tutti i giorni, le aspirazioni della gente che lavora e che, nello stesso tempo, costituisca un luogo di sperimentazione di un”altra tv, nei metodi, nelle forme, nelle scelte tematiche, nelle forme dell”intrattenimento.

Certo, in ogni caso occorrono dei soldi. Ma io continuo a pensare che l”unico modo per fare questo sia una tv pagata dai lavoratori, senza pubblicità, o con una pubblicità che non possa superare una marginalità definita. Certo – concludo con questa ulteriore constatazione – se si comincia con il piede sbagliato sarà difficile restare in equilibrio. Mi dicono che Santoro ha liquidato la denuncia della versione ufficiale dell”11 settembre come una sciocchezza, o insensatezza. Niente di diverso, in questo, da quello che scrive Piggì Battista sul Corriere della Sera. Molto al di sotto di quello che ha fatto Minoli. Sarà questo il livello delle inchieste della nuova tv? Se sarò questo, io fischierò.

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Giulietto Chiesa

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