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Caro Giulietto Chiesa,
seguo da tempo e con grande interesse la sua attività (ho letto, fra gli altri, La guerra infinita, visto il film Zero e letto il relativo libro). Frequentando piuttosto assiduamente il suo sito web, ho appreso della pubblicazione, in occasione del decimo anniversario dei fatti dell”11 settembre, del libro Zero 2, il cui sottotitolo recita: “Le pistole fumanti che dimostrano che la versione ufficiale sull”11/9 è un falso”. Da alcune interviste riportate nel suo sito, mi sembrava potersi evincere che il libro contenesse nuove evidenze a sostegno della tesi, da me condivisa, della inattendibilità della versione ufficiale.
Sono quindi corso in libreria e ho acquistato il libro, per così dire, a scatola chiusa, cioè senza prima sfogliarlo. Giunto a casa, da una minuscola scritta a pagina 4 del libro apprendo che “la presente edizione ripropone da pagina 67 il testo già pubblicato da Edizioni Piemme con il titolo Zero”.
Per farla breve, da pagina 67 il libro è identico al precedente libro Zero, che già avevo acquistato quando uscì qualche anno fa.
La novità , quindi, consiste esclusivamente nel suo saggio iniziale, di circa 60 pagine, che si intitola “Dieci anni dopo”. Saggio interessante, per carità , e che dà scrupolosamente conto delle novità emerse – ivi incluse le cosiddette pistole fumanti – nel corso del decennio trascorso dalla tragedia. Ma lei è persona intelligente e sono sicuro che ha già capito dove voglio andare a parare: ho comprato un libro che già avevo.
Mettiamola così, io potevo certo verificare meglio i contenuti di Zero 2 prima di acquistarlo, ma nelle strategie di marketing di questo nuovo libro si poteva forse essere più trasparenti e non presentarlo – come in qualche misura si è fatto, credo ne converrà – per un libro nuovo (laddove invece è vecchio al 90%: suo saggio introduttivo a parte, non è altro che una terza edizione del primo Zero). E questa scarsa trasparenza mi ha un po” deluso, glielo confesso. Mi ha deluso perché se per il decennale dell”11/9 lei non aveva niente di pronto per il suo editore beh, non era a tutti costi necessario uscire con qualcosa.
E il suo saggio introduttivo, che certo contiene annotazioni interessanti, poteva sicuramente essere divulgato attraverso altri canali (internet per esempio. O perché non farne un libretto o un articolo da pubblicare su qualche rivista?). E la bontà della causa – che cioè si continui ad investigare un episodio che ha cambiato la storia dell”umanità – non può a mio avviso giustificare scelte di marketing un po” furbastre (per esser benevoli…). Lei sa sicuramente meglio di me che se a costruire un rapporto di fiducia ci vuole tanto tempo, ad intaccarlo ne basta invece pochissimo. E non c”è qualche decina (o centinaia) di copie vendute in più che valga la fiducia che una persona è riuscita ad acquisire sul campo.
Anzi, si rischia perfino di portare acqua al mulino dei detrattori, di quelli ad esempio che dipingono coloro che indagano sull”11/9 come nient”altro che opportunisti in cerca di una nicchia di mercato. Perché far loro questo favore? Sarei lieto se lei volesse pubblicare questa mia lettera sul suo sito, ovviamente assieme alla sua risposta, se lo riterrà e ne avrà tempo. La ringrazio e saluto cordialmente.
Tommaso Di Panfilo
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Caro Tommaso Di Panfilo,
mi spiace che lei sia rimasto deluso del libro. A quanto capisco anche del mio saggio di 60 pagine. A me non pare che quella nuova introduzione sia risciacquatura delle cose già note. E” vero esattamente il contrario. Quelle 60 pagine sono quasi tutte proprio nuove. E giustificano il titolo (che io stesso ho proposto) di “Pistole fumanti”.
L”idea è stata, per altro, dell”editore, che mi ha chiamato per chiedermi se stavo scrivendo qualcosa sul tema, prima dell”estate. Io, in effetti stavo già scrivendo “qualcosa” e gliel”ho raccontato. Da lì è nata l”idea del volume “Zero al quadrato”. Lei dice che l”editore doveva avvisare. Forse, non è cosa di mia competenza. Io ero interessato all”uscita di quelle 60 pagine. A cose in corso devo dire anzi che l”editore è stato assai lungimirante. Cioè ha visto meglio di me.
Domenica 18 settembre, il Corriere della Sera ha pubblicato la graduatoria della saggistica e, con mia sorpresa, “Zero al quadrato” risulta al tredicesimo posto. Il che significa che questa edizione ha venduto molto di più delle due precedenti. Vuol dire che c”era un vasto spazio d”interesse, che, nel decennale, si è spalancato. E io sono contento che le molte migliaia di lettori che hanno comprato il libro in questa edizione possano ora leggere quello che avevano perduto tre anni fa (cioè non solo il mio nuovo saggio ma le cose scritte dagli altri autori).Â
Le dirò che, nelle diverse interviste tv, radiofoniche e giornalistiche che ho rilasciato in questa occasione (decisamente tutte assai meno ostili di quanto accadesse negli anni scorsi, a dimostrazione del fatto che è cambiato il clima in merito all”11/9) diverse volte ho potuto constatare che i colleghi giornalisti che mi intervistavano non sapevano della materia molte cose che erano contenute anche nelle edizioni precedenti. Per esempio quasi nessuno si era spinto fino all”appendice, dove erano presenti le decine e decine di nomi di esperti di ogni genere che considerano falsa la versione ufficiale. Avessi pubblicato solo il mio ultimo distillato, tutte quelle cose sarebbero rimaste sconosciute.Â
Quindi, come vede, l”operazione può essere esaminata sotto un altro angolo visuale e appare niente affatto malvagia. Quanto al pubblicare il mio saggio introduttivo su Internet, questa mi parrebbe proprio la cosa meno sensata. Sul web c”è già una valanga di cose in tema. Pochi sanno qualche cosa, ma quei pochi stanno tutti in rete. Quelli che leggono libri sono un altro pubblico, in buona parte. E” a quei lettori che io voglio arrivare e che cercherò di arrivare anche in futuro.
Quanto agl”imbecilli che usano la faccenda della “nicchia” di mercato, mi permetta di dirle che sarebbe operazione ben singolare quella di andare a cercare rogne scavando in una nicchia dove, nel più gentile dei casi, ti apostrofano con il termine di negazionista, complottista, malato di mente, e così via scemenzando. Lei pensa davvero che io, e tutti noi che di questo ci siamo occupati, lasciando ore e ore del nostro tempo, lo facciamo per vendere qualche libro in più?
Quando sento questi argomenti mi chiedo se lei ha letto anche solo le mie 60 pagine. Si è reso conto che stiamo andando in guerra? E le pare che io perda tempo a scrivere queste cose così allegre perché voglio vendere qualche libro in più? E non le viene il sospetto che, alla mia età , ci siano cose più importanti che qualche euro? Possibile che siamo diventati tutti così limitati da ragionare esclusivamente in termini di soldi? Anche questo è un segno del degrado in cui stiamo vivendo.
Cordiali saluti
Giulietto Chiesa
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Zero²
Un aggiornamento dell”inchiesta sull”11/9 nel nuovo libro curato da Giulietto Chiesa per le edizioni PIEMME.
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Il nuovo libro di Giulietto Chiesa e Pino Cabras, Barack Obush (Ponte alle Grazie, 2011).
La liquidazione di Osama, l”intervento in Libia, la manipolazione delle rivolte arabe, la guerra all”Europa e alla Cina: colpi di coda di un impero in declino.
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