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Israele è il grande pericolo mondiale

Lettere. Risposta di Giulietto Chiesa a Luca Urbinati.

Israele è il grande pericolo mondiale
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Redazione Modifica articolo

23 Settembre 2018 - 06.24


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di Redazione

 

Stimato direttore le scrivo per chiedere la sua opinione sulle relazioni per le quali Russia e Israele mantengono sempre così buoni rapporti.

È ‘solo’ per non far degenerare la situazione?
Anche con la Turchia Putin scelse la strada della saggezza dopo l’abbattimento del jet russo ma anche se costretto a fare buon viso a cattivo gioco i suoi messaggi li ha mandati chiari, alla Turchia e ai suoi alleati, seppur con infiniti finti disgeli tra una provocazione e l’altra.

Con Israele invece sembra ci sia un canale privilegiato. Conosco i rapporti di Stalin con Israele in funzione antibritannica, so che in Israele risiedono moltissimi russi, so che se Putin se la prendesse con Israele diverrebbe il nuovo Stalin (perché la propaganda insegna che se sei contro le politiche di Israele sei antisemita) ma ciò che ha fatto e ciò che sta facendo Israele è talmente grande e inumano che non comprendo come anche solo i rapporti possano essere così distesi tra Russia e Israele.

Non scordiamoci chi ha dato appoggio alla sacca di terroristi nel Golan. Non scordiamoci neppure chi occupa gli altopiani del Golan, territorio siriano.

So che è un ‘terreno’ difficile dagli equilibri precari e per questo le ho scritto chiedendo la sua opinione.

Grazie dell’attenzione che ha avuto nel leggere questo messaggio e grazie in anticipo qualora risponda.
Buona giornata

 

Luca Urbinati

 

***

 

La sua analisi è corretta e mi pare che comprenda quasi tutti gli elementi della partita. Che, come lei capisce, è difficilissima e molto pericolosa.

Il “canale privilegiato” con Israele esiste, lei ha ragione.
La spiegazione è chiara: Israele è il giocatore principale. Che ricatta tutto l’Occidente.
E che provoca e continuerà a provocare, perché il suo piano è costruire il Grande Israele.

Come tenerlo a freno è impresa molto complicata. Molto più complicata di quanto non sia il tenere a freno Erdogan.

Dietro ci sono gli Stati Uniti. Che però su questo tema sono al rimorchio di Israele.

Certo c’è un limite, ma Putin ha mostrato che è disposto a sopportare molto, pur di non innescare uno scontro diretto con Israele. Sapendo che questo innescherebbe immediatamente uno scontro mondiale.
Non esagero.
Questa è la posta in gioco.

Il fatto è che la situazione è asimmetrica: Putin non vuole la guerra; Israele vuole la guerra con l’Iran.
Qui non ci può essere equilibrio.

 

Giulietto Chiesa

 

 

 

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