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Sardine di distrazione di massa

Un botta e risposta di Giulietto Chiesa con alcuni lettori con una critica spietata al fenomeno artificiale delle sardine.

Sardine di distrazione di massa
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23 Dicembre 2019 - 10.48


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di Giulietto Chiesa.
 
—— 20 dicembre
SARDINE REPUBBLICANE
Ho letto la lettera a Repubblica. Sconcertante vuotezza. È sbalorditivo che ci sia molta gente, in qualche caso perfino persone normali, che dia credito a questa roba. Ma è un segno dei tempi. Folle solitarie si lasciano muovere dalle bollicine di superficie, scambiandole per correnti. L’unico interrogativo è questo: quanto tempo impiegheranno per sparire.
 
—— 21 dicembre
SARDINE: L’ENNESIMA MANOVRA DIVERSIVA
(Risposta a Leonello Carlo Boggero)
[…]
Buongiorno ! Perché tanto livore contro le Sardine ? Ma non basta lo sputtanamento continuo e gratuito dei giornali servi del pluricondannato milanese e dei tanti pennivendoli ammiccanti ai beceri padani, che abboccano i loro lettori nello stagno sovranista e nazionalista?
 
Scelgo questa tra le diverse lettere di protesta che ho ricevuto per il mio giudizio (che confermo) sulla lettera delle sardine alla Grande Sardina (Repubblica).
Perché è sintomatica. Nel senso che, riflette un’idea totalitaria di fondo: se non sei con gli uni, sei per forza con gli altri. Non è così, signor Boggero. Io critico le sardine perché le considero, come insieme, una illusione. Vedo con tutta chiarezza che sono il risultato di una manipolazione organizzata dalla classe dirigente (ormai allo sfascio ma non morta), sostenuta infatti (come non accorgersene?) da gran parte del mainstream (quattro canali tv e tutti i grandi giornali del centro sinistra e affini). Basata su un “neo anti-fascismo” che distrae il pubblico dal vero pericolo, rappresentato dai globalisti-consumisti-filo americani-filo nato-filo neoliberismo, russofobi, che ci portano in guerra. Infatti le sardine si guardano bene dal parlare della nostra sudditanza Nato e del denunciare il nostro stato coloniale. Il neo-antifascismo è uno specchietto per le allodole, perché il fascismo, quello storico, non è affatto alle porte. È solo un relitto archeologico.
Salvini è anche lui una marionetta-spauracchio per i gonzi che ci credono. Sulle questioni chiave della sovranità non ha mosso un dito quando era al governo con i 5 Stelle. Ammicca al fascismo? Direi che è piuttosto becero, non mi piace per niente. Ma non lo considero il pericolo principale. Il pericolo principale sono i Padroni Universali, che dettano anche a lui le stesse regole che dominano le azioni del governo italiano attuale. Il resto è puro teatro, per i gonzi che ci cascano. Le sardine le considero una manovra transeunte, che serve come diversivo pre-elettorale, per quanto ci saranno le prossime elezioni, se ci saranno. E, se non ci saranno, non sarà certo per colpa di Salvini. Il quale — come sto cercando di dimostrare — non conta niente. Fa paura solo a quelli che non hanno capito da dove viene il pericolo. Le sardine non sono molto diverse, per esempio, dal cosiddetto “Popolo Viola”, dai cosiddetti “Girotondi”, dalle altrettanto evidenti operazioni diversive auto-tranquillizzanti tipo “Occupy Wall Street”. O, come la più recente serie di “ondate giovanili” del tipo “Extinction-Rebellion”, o il “fenomeno Greta”.
Tutte cose già viste e riviste, che durano una stagione, riempiono le pagine e gli schermi, fanno scrivere fiumi d’inchiostro ai giornalisti scemi. E attraggono un pubblico del tutto ormai manipolabile e manipolato, che non è in grado di capire la potenza di fuoco ingannatore dei “pifferai magici”.
La gente “normale”, che non conosce come funzionano in profondità gli strumenti dei dominatori delle coscienze, dei servizi segreti, dei social network, delle agenzie di controllo che manovrano i meta-data e che svolgono la funzione di “influencer” collettivi, non se ne rendono conto. Non è colpa loro. Semplicemente non sanno. Quelli che dovrebbero saperlo, i giornalisti, gli intellettuali, che dispongono degli strumenti per capire, e spiegare, non li usano. Se li usassero perderebbero il posto e lo stipendio. Si adeguano agli ordini. Quindi la massa va dove deve andare, non avendo nessuno che le suggerisce una alternativa. Molti — la maggioranza di queste masse — sono naturalmente in perfetta buona fede. Sono come i turisti che leggono le topografie di una città e scelgono gli indirizzi che vi sono stampati: non ne hanno altri. Dalle pecore di un gregge non puoi pretendere lo spirito critico. Non sono educate a questo. Non sanno neppure cosa significhi una rivolta, nemmeno una reazione spazientita. Vanno dove dice il pastore, e i suoi cani. Vanno a fare le solite compere di Natale.
Il pubblico che si ritiene “di sinistra”, democratico, progressista, è stato già da tempo manipolato e convinto a guardare là dove è puntato il faro dello spettacolo. L’opinione pubblica è già stata educata dalle migliaia di talk-show che vede quotidianamente. È assuefatta. La sua lettera, caro amico, lo dimostra in pieno. Si è mai chiesto perché nessuno di questi giovanotti e signorine di buona famiglia che salgono all’improvviso alla ribalta, non si sa da dove, non dice mai una parola chiara contro i potenti, quelli nazionali e quelli europei e quelli mondiali? Come mai non si accorge che 50 mila bambini muoiono di fame ogni anno perché noi e loro stiamo ancora rapinando le ricchezze del pianeta? Loro “occupano lo spazio con i loro corpi”. Ma per fare che cosa? Non si capisce. Si capisce solo che sono “neo-antifascisti”. Cioè che usano (gli hanno insegnato a usare) un riflesso condizionato che occupa una parte dei loro cervelli e una parte cospicua dei cervelli (che dovrebbero essere pieni di colpa, ma non lo sono) del loro padri e madri. Né loro, né i cosiddetti “neo-fascisti” sanno nulla di cosa fu il fascismo. In questo uguali nella loro ignoranza. Io non ho nessun livore nei loro confronti. Non si può avere livore nei confronti delle vittime. Li considero vittime inconsapevoli. Ma questo non mi impedisce di vedere, e di raccontare quello che vedo. Per quei pochi che sono in grado di capirlo. Auguri di Buon Natale anche a lei.
 
—— 22 dicembre
ANCORA SULLE SARDINE (MA PERCHÉ NE PARLO?)
(Risposta a Tiziana Belelli)
Gentilissimo, sono sempre io, la stimo molto e allora gradirei sapere cosa pensa dell’attività di ANPI , visto che io ne faccio parte. E’ inutile la nostra azione, ricordare chi è morto per la nostra libertà e per la Costituzione? Guardi che nel nostro piccolo, cerchiamo di coinvolgere i giovani, i ragazzi , i bambini, e cerchiamo di sostenere le lotte odierne, ambientali e dei lavoratori. Mi spieghi se può cosa dovremmo fare o non fare. Grazie.
 
Gentile Tiziana, colgo l’occasione della sua lettera per fare capire meglio il mio pensiero. Lei è una delle persone oneste, piene di buoni pensieri, di solidarietà umana, di volontà politica costruttiva. Quello che voi fate è encomiabile e perfino commovente in un mondo dove i rapporti umani sono così profondamente deteriorati e in caduta libera. Anch’io sono stato iscritto all’ANPI. Ma adesso non lo sono più, da quando l’ANPI è di fatto diventata una organizzazione fiancheggiatrice del Partito Democratico. Che è quello che porta la responsabilità delle guerre di aggressione della NATO. È solo un esempio. Ce ne sono molti altri, eguali negativamente e perfino peggiori. Come l’aver tradito la Costituzione italiana, storpiandola con modifiche vergognose, rinunciando alla nostra sovranità, peggiorando la condizione di vita delle grandi masse italiane. Questo non vuole dire che disprezzo quello che lei fa. Vuole dire che non condivido quello che dice l’organizzazione per cui lei lavora.
Il fatto è che io mi riferisco a un’altra dimensione: quella che si riferisce a fenomeni che investono grandi masse di popolo. È la dimensione “statistica”, politica, di questi fenomeni quella che mi interessa capire. Le “masse” non sono semplicemente la somma di individui. Hanno una natura diversa; sono quasi come “individui speciali”, con una loro psicologia collettiva che non corrisponde affatto alla somma delle psicologie individuali che le compongono.
Ebbene, è per me del tutto evidente che vi sono organizzazioni, forze, strutture (molto forti economicamente), che sanno usare la psicologia collettiva delle masse. Sanno usarla ai loro fini. Sanno dirigerla a loro vantaggio. Sanno orientare i suoi desideri (quelli della massa) perché hanno imparato a conoscerli e hanno gli strumenti per prevederli. Basti pensare ai social network, per i quali io e lei, in questo momento, stiamo lavorando). Lei ed io non abbiamo un tale potere. Possiamo solo cercare di capire cosa i Padroni Universali stanno cercando di fare. Ma il loro trucco, quello dei “pifferai magici” è molto efficace. Loro sanno che, se criticherai le loro operazioni, gli individui che compongono le masse si sentiranno offesi. Infatti questi ultimi hanno partecipato in buona fede a quella che credono essere stata una protesta giusta, sacrosanta. E credono che la tua critica sia rivolta contro di loro, personalmente. Non è così, naturalmente. Ma i volonterosi non sanno cosa né cosa sia la psicologia della massa di cui fanno parte, né quali siano i fini di chi la manovra, né quali siano gli strumenti che usano per dirottarla dove fa comodo ai dominanti.
Questo discorso vale perfettamente, esattamente, per le “sardine” o per le masse di giovani che si mobilitano sulle parole d’ordine di “Extinction-Rebellion”, o su quelle dell’aringa svedese Greta Thunberg. Si tratta di “fenomeni socio-politici che vengono presentati come spontanei, istintivi, liberi da supporti e condizionamenti”. Sono come “apparizioni improvvise” che non si sa come possano essere state evocate. Guidate da personaggi che escono dal nulla e diventano d’un tratto popolarissime, vengono invitate ai talk-show, tengono lezioni, impartiscono direttive semplici e immediate. In parte perfino giuste, comprensibili. Drammatici ma sempre ottimisti. Le denunce sono molto bene selezionate, ma escludono temi spinosi, sgradevoli. Indicano colpevoli, ma senza entrare nel merito delle loro colpe. Sono i “politici e quelli che governano”. Ma non emerge mai che “quelli che governano” non sono i veri governanti. Basta poco per cambiare, basta “scendere in piazza”, basta “essere giovani”.
Quello che colpisce (a mio avviso dovrebbe almeno attirare l’attenzione) è “l’universo consensuale” che, quasi magicamente, raccolgono. Greta diventa subito il personaggio dell’anno per la rivista Time. La Segreteria generale dell’ONU la riceve. Tutti i giornali ne parlano. È un coro entusiastico, che si avvale di una “smisurata copertura mediatica, assicurata dalla globalità delle emittenti televisive e dai principali quotidiani”. Una informazione che informa poco o nulla ma “unanimemente milita” a favore delle sardine, delle aringhe, della ribellione giovanile contro gli anziani, presentati come predatori e egoisti, i padri che hanno rovinato il mondo.
Ora, se io non sapessi che tutto il coro mediatico è di proprietà dei “padroni universali” che hanno già depredato e rovinato il mondo, che hanno fatto tutte le guerre e si preparano a farne altre, all’infinito, potrei anche credere alla loro resipiscenza. Ma io so che quelle bocche mentitrici continuano a essere quelle che sono sempre state. E conosco abbastanza dei loro strumenti di dominio e di inganno per temerle. Ecco che mi si presenta d’innanzi il pericolo: che milioni di giovani, e meno giovani, siano stati trasformati in massa di manovra per disegni di sopraffazione e di distruzione.
È già accaduto, come sappiamo. Sappiamo anche che la storia – come diceva il filosofo e storico russo Kliucevskij – non è affatto maestra di vita. Ma è un giudice che punisce severissimamente coloro che amano illudersi.
E, avendolo capito, mi espongo al ludibrio generale delle “pecore in buona fede”, che belano tutte insieme ripetendo quello che i lupi mannari proclamano dai loro megafoni. Lei dirà: ma perché lo fa? Io le rispondo così: lo faccio per gli stessi motivi per cui lei milita ancora nell’ANPI. Per solidarietà. In più io vedo il pericolo che si profila all’orizzonte. E penso che sia mio dovere avvisare anche lei di quello che vedo. (Le citazioni tra virgolette sono state tratte da diversi blogger intelligenti che scrivono, come me, cercando di mettere in guardia quella parte del gregge che è ancora capace di distinguere il nero dal bianco).
 
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