'E'' in libreria ''''Il Potere e l''Acqua''''. Scritti inediti di Danilo Dolci'

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5 Giugno 2010 - 18.47


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Gli scritti inediti di Danilo Dolci. Con la prefazione di Nando dalla Chiesa e la testimonianza di Vincenzo Consolo.
Mentre l”acqua diventa tema cruciale per il governo del mondo, bene simbolico che evoca in forma radicale l”eterna lotta tra interesse pubblico e interessi privati, vengono alla luce questi scritti di Danilo Dolci su acqua e potere.



Scritti inquieti, profetici, che tradiscono tutta la concreta esperienza vissuta dal “sociologo della disobbedienza” nella Sicilia del secondo dopoguerra, la sua profonda consapevolezza di quanto l”acqua, risorsa vitale, possa diventare oggetto e strumento di strategie di potere, origine di disuguaglianze intollerabili e di manipolazioni violente dell”ordine sociale.

Quelli qui raccolti in volume sono scritti organici ma anche appunti eterogenei, che consentono di ripercorrere le preoccupazioni e le riflessioni dell”ultimo Dolci, aiutandoci a comprenderne meglio la personalità intellettuale e civile.
Si deve a Giusy Giani e Giordano Bruschi, illuminati e instancabili militanti politici e sociali genovesi, se questi scritti giungono a noi. Grazie alla loro passione per la memoria disponiamo oggi di questo materiale inedito: indubbiamente prezioso per chi abbia studiato o voglia conoscere la storia della Sicilia, del Meridione del dopoguerra, della lotta alla mafia o dei protagonisti civili dell”Italia del Novecento.

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Danilo Dolci (Sesana, 1924 – Trappeto 1997) è uno dei più significativi testimoni civili nella storia del Novecento italiano. Dopo avere partecipato all”esperienza comunitaria di Nomadelfia, promosse a Trappeto e Partinico, in provincia di Palermo, una intensissima e poliedrica attività di sociologo militante: di inchiesta sulle condizioni di vita dei poveri e dei diseredati di quei comuni della Sicilia, di alfabetizzazione civile, di organizzazione di digiuni e di scioperi “al contrario”, di sensibilizzazione itinerante. Fu punto di riferimento per un largo moto di opinione pubblica, anche internazionale, intorno alle condizioni di arretratezza della Sicilia e del sud d”Italia, subendo per la sua attività di denuncia e agitazione sociale numerosi processi.
Tra le sue opere, Banditi a Partinico (1955), Inchiesta a Palermo (1957), Spreco (1960), Chi gioca solo (1966), Il limone lunare (1970), Gente semplice (1993), La struttura maieutica e l”evolverci (1996).

«Dolci si distingueva per la sua intelligenza. Acuta, lungimirante, nutrita della materialità delle cose che faceva. Ricordo la sua distinzione tra potere e dominio. Oppure quella, che sembra fatta a pennello per i nostri tempi, tra comunicazione e trasmissione.
Temeva i meccanismi della trasmissione, di questo fiume di parole e concetti e immagini
che si muove in una direzione sola e che è in grado di istupidire un popolo. Non è forse quello che sta succedendo oggi?»
Vincenzo Consolo

«Un valore vi primeggia sopra gli altri: quello dell”ascolto. L”ascolto che manca nella società del dominio televisivo. L”ascolto prezioso
per la civile convivenza quasi quanto l”acqua risospinta verso i poteri privati. Per diventare di nuovo merce che rende disuguali. Come nella Sicilia che sapeva ancora di miseria e di campieri.»
Nando dalla Chiesa

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Per informazioni: e-mail. melampo@melampoeditore.itIndirizzo – web. www.melampoeditore.ittel. 02.23002401

Tratto da: antimafiaduemila.com

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