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10 Giugno 2011 - 15.48


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Un estratto da “Prepariamoci. A vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza… E forse più felicità” di Luca Mercalli, in questi giorni in libreria per le edizioni Chiarelettere.

di Luca Mercalli*

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Principi generali

Obiettivo primario della politica: non lo sviluppo economico fine a se stesso bensì la qualità della vita, dell”ambiente e delle relazioni umane.
Le 8R di Latouche: Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.

Favorire più che la ricchezza economica anche altre forme di ricchezza sociale, come la salute delle persone e degli ecosistemi, l”efficacia della giustizia, le buone relazioni tra i componenti di una società, la solidarietà sociale.
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Abbandono del paradigma della crescita continua dei consumi e delle risorse, verso il raggiungimento di uno stato stazionario dei flussi demografici, di materia e di energia.

Riconoscimento e gestione dei limiti fisici del territorio e delle persone.

Oltre al diritto di un popolo di eleggere i propri rappresentanti, vi sia anche la possibilità di vigilare sul loro operato e di ritirare loro la fiducia qualora venga tradita, con interruzione anticipata del mandato.

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Territorio, edilizia, energia
Invece dell”inaugurazione, manutenzione, manutenzione, manutenzione!
1) Immediato freno al consumo di suolo: piano regolatore a crescita zero, blocco delle nuove costruzioni residenziali o industriali su terreni agricoli e forestali salvo comprovati motivi di utilità pubblica (il rilascio di nuove licenze per la costruzione di edifici deve comunque essere subordinato all”installazione di pannelli fotovoltaici e solari termici e fabbisogno energetico non superiore a 50 kWh/m2 anno).
2) Promozione della ristrutturazione e riqualificazione estetica ed energetica dei centri storici e recupero di aree dismesse o degradate da destinare a nuove funzioni edilizie o ricreative.
3) Redazione dell”audit energetico comunale e costituzione di un gruppo misto esperti-cittadini che produca un piano di transizione globale verso la sostenibilità energetica del comune.
4) Incentivo all”efficienza energetica degli edifici, isolamento termico di edifici pubblici e privati in parallelo alla riqualificazione estetica, anche attraverso una Esco (Energy Service COmpany) o Global Service in servizio energia con Ftt (Finanziamento Tramite Terzi: capitolato per una gara d”appalto che obblighi la società vincitrice ad effettuare gli interventi di risanamento energetico).
5) Facilitazione amministrativa nell”impiego di energie rinnovabili: solare (termico e fotovoltaico), idroelettrico da acquedotto o canali già esistenti. Introduzione delle energie rinnovabili e/o di impianti a elevata efficienza energetica (pompe di calore, trigenerazione) su edifici pubblici (municipio, centri culturali e teatri, scuole, impianti sportivi).
6) Ripristino (qualora caduto in disuso) del diritto d”uso di legnatico per il prelievo familiare di legna da ardere sui boschi comunali, e conseguente manutenzione forestale. Campagna informativa per la sostituzione delle vecchie stufe a legna inefficienti con nuove stufe dotate di controllo dell”aria comburente e sistemi di postcombustione per la riduzione delle emissioni.
7) Razionalizzazione dell”illuminazione pubblica, freno alla proliferazione di nuovi punti luce se non strettamente necessari, utilizzo di lampade a basso consumo e riduzione di flusso luminoso nelle ore notturne meno frequentate. Eventuale accensione a richiesta per strade periferiche a traffico minimo (esperienze a Dörentrup, Germania).
8) Immenso e straordinario impegno collettivo per il miglioramento dell”arredo urbano, lotta al degrado lungo le strade, rimozione microdiscariche abusive, sostituzione di segnaletica obsoleta (anche attraverso l”uso di lavoro socialmente utile o tempo libero di pensionati-cassinte­grati). Netta riduzione della pubblicità stradale.
9) Abbandonare i progetti di grandi opere di scarsa o nulla utilità e dai grandi costi e impatti ambientali/sociali, a vantaggio di un aumento capillare dei servizi e della qualità di vita a scala locale. Preferire alla nuova costruzione di infrastrutture la manutenzione continua e capillare di quelle esistenti.
10) Scoraggiare l”aumento demografico oltre la capacità di carico del territorio per mantenere la qualità di vita degli abitanti. Favorire la ridistribuzione demografica tra zone sovrappopolate ed eventuali borgate spopolate, caso tipico dei comuni montani.

Rifiuti
Non sporcare è meglio che pulire.
11) Campagna per la riduzione della produzione di rifiuti anche in collaborazione con gli esercizi commerciali (ridu­zione imballaggi e ritiro degli stessi ai punti vendita, prodotti di consumo in confezioni ricaricabili, sacchetti in tela multiuso, incentivo alla vendita di beni durevoli invece che usa e getta, servizi collettivi leasing o di quartiere).
12) Raccolta differenziata spinta porta a porta con tariffa puntuale calcolata sul peso e in base alla ripartizione differenziato/indifferenziato, promozione della filiera di riciclo materie prime con nuova occupazione e imprenditoria locale. Scoraggiamento dell”incenerimento dei rifiuti, salvo opzione residuale e per alcune categorie (per esempio rifiuti sanitari), come da normativa europea.
13) Compost da rifiuti organici obbligatorio nelle case dotate di orto-giardino, con riduzione della tariffa di raccolta rifiuti. Ove possibile compost collettivo nelle zone sprovviste di aree verdi individuali. Tentativo di limitare o evitare in alcune zone del comune la circolazione del mezzo di raccolta dei rifiuti organici.
14) Incentivo alla diffusione dei distributori automatici «alla spina» di latte, detersivi, cereali o di altri prodotti sfusi, anche posizionati all”interno di supermercati o di negozi e servizi di ristorazione collettiva, con i quali dovranno essere studiati programmi di riduzione dell”uso di imballi plastici.
15) Subordinare la concessione di contributi per feste o manifestazioni varie, in base all”uso di stoviglie ceramiche o metalliche lavabili o materiale biodegradabile (esperienza di Vienna).

Commercio e turismo
I piccoli negozi sono l”anima di un paese. Imprenditoria e artigianato locale arricchiscono il tessuto sociale.
16) Freno alla costruzione di nuovi grandi centri commerciali e rivalutazione del piccolo commercio locale, anche tramite incentivi e diminuzione del carico normativo, soprattutto nei centri storici.
17) Promozione e rivalutazione dell”artigianato locale con punti vendita consortili per agevolare i produttori (modello delle Maisons de produits de pays francesi).
18) Nuova occupazione di qualità ottenibile tramite la promozione delle energie rinnovabili e della riqualificazione energetica in edilizia e nell”industria.
19) Incentivazione del turismo a basso impatto ambientale e miglioramento dell”offerta di ospitalità diffusa (hotel, B&B, agriturismi). Scoraggiare l”insediamento di megastrutture turistiche.
20) Ristrutturazione e apertura al pubblico del patrimonio architettonico, archeologico e culturale sottoutilizzato o trascurato.

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Acqua
Bene rinnovabile ma non infinito.
21) Tutela e sovranità pubblica del ciclo dell”acqua. Mantenimento delle fontane pubbliche.
22) Favorire la diffusione di cisterne per raccolta acqua piovana per irrigazione orti e giardini o altri usi secondari (obbligatorio su nuove costruzioni).
23) Recupero della fruibilità dei corsi d”acqua o laghi a fini turistici e di svago (rive degradate, inquinamento.). Incentivazione, dove sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.
24) Realizzazione e manutenzione di servizi igienici pubblici (parcheggi, aree mercato, zone turistiche), anche con il metodo delle toilettes sèches, cioè senz”acqua, con compostaggio in loco.

Verde e agricoltura

25) Più alberi sul territorio, piantumazione in aree marginali (parcheggi, svincoli stradali), più orti, anche con assegnazione pubblica di piccoli lotti agricoli.
26) Promozione filiera corta prodotti agricoli e accordi tra aziende agricole locali e punti vendita: Farmer”s Market. Istituzione di Gruppi d”acquisto solidale e comunale. Last Minute Market su cibo e altri oggetti con scadenza per limitare lo spreco (distribuzione a enti sociali o fasce deboli). Promozione dei mercatini dell”usato.
27) Nei comuni montani e collinari incentivo alla manutenzione di boschi, muretti a secco, aree di agricoltura marginale, anche con l”impiego di personale per lavori socialmente utili. Incentivo al reinsediamento di profes­sioni agro-silvo-pastorali in aree abbandonate, con forma­zione di giovani nuclei famigliari.

Cultura
Meno televisione, più relazione.
28) Corsi per la diffusione della conoscenza del territorio locale e delle sue bellezze naturali e architettoniche, geografia, cultura agraria e enogastronomica, uso dell”acqua e delle risorse energetiche, formazione di una cultura del limite e della comunità sostenibile. Rivitalizzazione della scuola con maggiori interazioni comunità locale/ insegnanti.
29) Promozione di attività culturali e musicali a basso costo. Iniziative di aggregazione per un uso intelligente del tempo libero a servizio della collettività locale là dove le risorse economiche pubbliche non sono sufficienti. Favorire la fruizione delle biblioteche pubbliche (anche come luogo di studio e aggregazione dei giovani) e ampliare la loro dotazione libraria.
30) Corsi destinati a tutti i cittadini per la prevenzione dei rischi naturali e artificiali: nozioni ed esercitazioni di protezione civile in caso di terremoto, alluvione, frana, incendio, incidente d”auto o sul lavoro. Informazione ed educazione sanitaria e nozioni di pronto soccorso nelle scuole.
31) Favorire l”integrazione etnica: attività culturali per la condivisione di culture diverse (corsi di lingue, cucina etnica, musica, geografia, artigianato dei paesi di provenienza dei cittadini stranieri).

Trasporti e telecomunicazioni
32) Miglioramento del trasporto pubblico (navette con orari coordinati con scuole e ferrovie) e del trasporto ciclistico privato con la realizzazione di piste ciclabili o la limitazione del traffico in alcune strade, introduzione del «pedibus» per i bambini che vanno a scuola.
33) Incentivo alla diffusione della banda larga e al telelavoro. Sperimentazione della filiera corta anche nei posti di lavoro: privilegiare per le professioni ove ciò sia possibile le assunzioni dei residenti limitrofi per ridurre i tempi di trasferimento.

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Rapporti amministrazione-cittadini
34) Miglioramento dell”assistenza ai cittadini negli uffici pubblici. Facilitare il rapporto con i cittadini tramite posta elettronica e procedure informatiche automatizzate in rete (pagamento tributi, certificati, normativa, pratiche edili, rifiuti, ecc.)
35) Utilizzo del sito internet del Comune per rendere trasparente l”attività della pubblica amministrazione.
36) Superamento dei localismi e stretta cooperazione con livelli geografici e amministrativi superiori al Comune. Coordinamento integrato sul territorio per il miglioramento della fruizione turistica, la lotta all”inquinamento e all”abuso edilizio, la promozione dei prodotti agricoli e dell”artigianato locale.

* una riflessione di Luca Mercalli con i contributi del gruppo di pensiero ASPOItalia (Associazione per lo studio del picco del petrolio, www.aspoitalia.it) e con utili suggerimenti da parte delle liste civiche per Forlì e Bussoleno (To).

 

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Fonte: http://temi.repubblica.it/micromega-online/36-idee-per-salvare-il-nostro-futuro.

 

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