Per cambiare davvero il Paese

Quel viaggio con Grillo in cui parlammo dei libri che descrivono i meccanismi della natura umana e dei fenomeni di massa. I limiti del movimento.

Preroll AMP

Redazione Modifica articolo

17 Aprile 2014 - 16.00


ATF AMP

di Dafni Ruscetta.

Top Right AMP


Da
qualche anno scrivo articoli sulla natura profonda di un vero
cambiamento
della società, che non può che partire dalla dimensione
personale di ognuno. Ho appena terminato di leggere un libro (recentemente recensito anche su Megachip, ndr) che, nel
confermare alcune considerazioni che ho sviluppato in questi ultimi
anni, esprime la necessità di un nuovo umanesimo da cui ripartire per un
genuino cambiamento socio-culturale.


Dynamic 1 AMP
Sono
rare le letture che sanno essere in qualche modo ‘trasformative’. Il
saggio del Professor Luigi Zoja (edito da Chiarelettere), che fornisce
diversi spunti per acute e appassionate riflessioni, dà un senso di
trasformazione già dal titolo:
Utopie
minimaliste
” (intendendo per
‘minimalista’ fatto di piccoli e semplici gesti). 

Zoja, infatti, parla
di nuove forme di “eroismo minimalista”, interiore e “individuativo”,
che abbia cioè per meta lo sviluppo della personalità individuale.
Tramite il processo di “individuazione” (secondo Jung quel processo di
crescita interiore di un individuo e lo sviluppo del suo potenziale
psicologico) il soggetto sarebbe in grado poi di proiettarsi nella
società, comprendendo a quali modelli collettivi l’ambiente lo abitua
per mezzo dei processi culturali, perché le forze dominanti hanno sempre
imposto alla massa ideali preconfezionati.


Per
ottenere ciò occorre, anzitutto, aiutare la mente nella
dis-identificazione dal gruppo, dalla condotta collettiva, superandone i
condizionamenti vari (Zoja riporta, come esempio al riguardo, due
personaggi affascinanti della storia: Buddha e San Francesco). 

Dynamic 1 AMP
Nella
società iper-consumista e orientata verso modelli esteriori (dove il
rispetto si cerca sempre più tramite ‘verniciature’ esterne, come
vestiti o automobili), tuttavia con maggiore frequenza si cercano
modelli di azione interiore. Probabilmente, ciò che Battiato definisce
‘centro di gravità permanente’. Partire dall’individuo per arrivare alle
masse e non viceversa
dunque. Qualunque programma politico dovrebbe
tenerne conto.


Il Presidente dell’Uruguay Mujica, in un suo discorso divenuto ormai famoso, disse che 

“lo
sviluppo deve favorire la felicità umana, l’amore per la terra, le
relazioni umane, la cura dei figli, l’avere amici, l’avere il giusto,
l’elementare”.


Dynamic 1 AMP
Spesso,
tuttavia, le proposte di miglioramento puntano subito agli interventi
nella collettività, partendo dalle masse, ma la loro realizzazione viene
affidata a persone che, per lo più, non hanno avuto occasione di
migliorare se stesse. 

Anche all’interno di un contesto alternativo come
quello del M5S, che si propone di cambiare ‘culturalmente’ la concezione
di politica e di società, un simile ragionamento andrebbe affrontato
forse con maggiore convinzione.


Poco
più di un anno fa mi trovai a condividere con Beppe Grillo, durante un
viaggio Cagliari-Gallura, reciproche considerazioni in merito a letture
particolarmente formative
o addirittura ‘trasformative’. Tra queste, due
in particolare, che avevano colpito entrambi
e che avevano contribuito a
formare un po’ la mia comprensione della realtà
socio-economica-politica degli ultimi decenni: ‘La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca‘ di Karl Polanyi e ‘Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere‘, di Jared Diamond

Dynamic 1 AMP
Quell’episodio
di condivisione ebbe l’effetto di rafforzare in me l’idea che il
cambiamento che due persone – Grillo e Casaleggio – stavano proponendo a
molti di noi – e a tutta la società italiana – con il loro Movimento 5
Stelle potesse davvero essere incoraggiante, in quanto era evidente che
alla base ci fossero, da parte loro, una consapevolezza e una
comprensione profonde di alcuni meccanismi della natura umana e, in
particolare, dei fenomeni di massa. E, senza alcun dubbio, occorre
riconoscere a Grillo e Casaleggio il merito di aver avviato davvero una
rivoluzione
non solo politica nel nostro paese (con evidenti
potenzialità di espansione anche ad altre parti del mondo), i cui frutti
maturi saranno certamente più evidenti solo tra qualche anno. 

Ma la
vera rivoluzione culturale è già in atto? E, soprattutto, cosa si
intende per ‘rivoluzione culturale’? Ecco perché confido che chi è al
vertice di questo cambiamento abbia potuto leggere e condividere il
libro del Professor Zoja.


Facendo parte, come attivista, della galassia 5 Stelle da ormai quattro anni percepisco al suo interno una
crescente dipendenza
, sempre più ansiosa e spesso totalizzante, da
sicurezze identitarie
, per lo più esteriori, da parte di molti militanti
(la base quindi) di questo contesto, ansia che si esprime soprattutto
attraverso i social network e Facebook in particolare, spesso con toni e
modi allarmanti. Una sorta di conformismo univoco.


Dynamic 1 AMP
Sono
pertanto convinto che i due fondatori del Movimento abbiano previsto un
minimo di criteri per la selezione della futura classe dirigente – nel
senso di maturità individuale e di consapevolezza, di cui parlavo
poc’anzi – ma anche di graduale formazione (il processo di conoscenza di
se stessi non è mai repentino) di quelle leve che andranno quantomeno a
partecipare al governo del paese nei prossimi anni e decenni. E mi
auguro che una simile strategia di formazione, di educazione e
sensibilizzazione
a un livello così profondo delle coscienze, farà parte
di un imminente programma a favore di tutti i cittadini. 

Questo mi
sembra il passaggio concreto e fondamentale: la diffusione, includendola
nella lotta politica di ogni giorno e sfruttando le grandi potenzialità
della comunicazione, di nuovi modelli culturali a favore della
collettività
. Da subito, perché le persone inizino a ‘incorporarli’, per
usare un termine caro al sociologo francese Pierre Bourdieu.


Questo
rappresenterebbe un grande passo in avanti per il progresso di molte
società avanzate, una nuova fase evolutiva della storia dell’umanità che
consentirebbe, al contempo, a tutti coloro che hanno a cuore un ‘reale’
miglioramento delle condizioni di vita delle persone, di continuare ad
aderire a un progetto credibile e ambizioso che punti a spargere semi in
grado di produrre radici forti e stabili anche nei prossimi secoli.

Parafrasando Gramsci: “Conoscetevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra consapevolezza”.

Dynamic 1 AMP

Dynamic 1 AMP

[GotoHome_Torna alla Home Page]

FloorAD AMP
Exit mobile version