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Quel che c”è da sapere sulle “seconde opportunità “, in tanti campi: le mutazioni delle religioni, la falsificazione dell”arte, la ri-pianificazione delle nostre città , la rivoluzione delle nostre società , la re-invenzione della tradizione e il modificare, ritoccare e personalizzare; la cover e il remix, la copia e la pirateria.
di Chiara Piotto.
Metà libro metà magazine: ampio e approfondito, agile e fresco. Ha scelto queste parole, la photo editor Fiorenza Pinna – membro del duo 3/3 assieme a Chiara Capodici con cui ha lavorato – per descrivere il primo numero di The Lazlo Reader, volume di 300 pagine a distribuzione limitata dedicato al remaking nell”immagine contemporanea.
Si intitola infatti “Second Chances”, seconde opportunità .
I contributi vengono da 40 voci molto variegate, esordienti o celebri: artisti, pittori, fotografi, ma anche architetti e sociologi. Le riflessioni sono le più diversificate: le mutazioni delle religioni (Domingo Milella, Osamu Tetzuka), la falsificazione dell”arte (Alicja Kwade, Beate Gutshow), la ri-pianificazione delle nostre città (Raumlabor and raumtaktik) e la rivoluzione delle nostre società (Saskia Sassen, Bifo, Nina Power); la re-invenzione della tradizione (Antonio Marras) e il modificare, ritoccare e personalizzare (Massimo Baldwin, Rashad Becker); la cover ed il remix (Joachim Schmidt, Katja Stuke&Oliver Sieber), la copia (Bruce Conner) e la pirateria (Piracy Project).
Difficile fare un riassunto. Meglio partecipare all”evento di presentazione, sabato 19 marzo alle 18,30 presso la libreria della galleria d”arte indipendente Colli (in via di Monserrato, 40 a ROMA).
Sarà presentato tutto il nuovo scaffale art magazine, con una serie di riviste-progetto che si confrontano con l”immagine contemporanea. “Remaking si traduce letteralmente “rifare”, intendendo sia “fare un”altra volta†sia “fare in modo nuovo e differente, in una forma o maniera diversa; rinnovare–, spiega ad HuffPost Fiorenza Pinna. “In questo volume investighiamo come negli ultimi decenni questa pratica contraddittoria sia diventata parte dominante delle nostre strategie quotidiane. Da un lato contribuisce a generare lo scenario incerto dei nostri giorni e dall”altro è il modo di negoziare la nostra posizione al suo interno: riproduciamo, copiamo e cloniamo mentre cerchiamo di essere originali, nuovi e unici.
Second Chances cerca di capire se copiare non sia solo il modo più efficiente per produrre e diffondere innovazione; se la storia ripeta se stessa; se ogni redesign e revival, traduzione o adattamento non sia in realtà qualcosa di completamente nuovo e unico”.
The Lazlo Reader si troverà soltanto in alcune librerie specializzate, musei, fiere.
Anche perché ha un target molto specifico: i nuovi creativi, dai designer agli architetti, dagli scrittori ai collezionisti d”arte.
Il team alle spalle dell”iniziativa è composto da un direttore responsabile (Lazlo Moluton) di base a Berlino, un insieme di collaboratori editoriali internazionali e un ampio gruppo di autori sparsi per il mondo.
Nel 2011 avevano pubblicato un numero zero del magazine, “On Dwelling” , muovendosi tra città e campagna, paesaggi reali e virtuali.
“Per noi il nuovo bookazine è un luogo per il dibattito e la creatività , una piattaforma per menti diverse provenienti da campi diversi, pronte a condividere la propria arte, passione e ricerca con un pubblico ugualmente eterogeneo”, spiegano nella presentazione.
“In ogni volume interviste, articoli e recensioni, fotografie e illustrazioni, saggi e racconti affrontano un argomento e ne indagano le implicazioni per le scienze e la politica, le arti e la moda, la teoria e le prassi”.
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