Michael Tomasello è condirettore del Max Plank Institute di Lipsia per l’Antropologia evolutiva. Materiali: [url”note bio-bibliografiche”]http://en.wikipedia.org/wiki/Michael_Tomasello[/url], una lunga [url”intervista”]http://www.youtube.com/watch?v=2A5t8FcWGas.[/url]. Il libro: Unicamente umani. Storia naturale del pensiero; Il Mulino, Bologna, 2014.
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Il libro di Micheal Tomasello, sostiene una tesi: a) ciò che ci fa propriamente “umaniâ€, specie a parte del mondo animale, anche di quello delle grandi scimmie antropomorfe, è la nostra peculiare forma di pensiero; b) il pensiero umano ha una sua precipua forma scolpita dal processo di adattamento continuato: la forma che serve a farci cooperare tra consimili; c) ergo, l’essenza adattiva umana è la tendenza alla cooperazione[1]. Dalla Prefazione: “gli esseri umani non solo comprendono gli altri come agenti intenzionali, ma si uniscono a loro anche nelle più diverse forme di intenzionalità condivisa, dalla soluzione collaborativa di problemi alla creazione di complesse istituzioni culturali†(7-8). I pilastri funzionale di questa mente tendente alla cooperazione cioè alla condivisione e coordinamento dell’intenzionalità sono la rappresentazione di tipo cognitivo, la capacità inferenziale, l’automonitoraggio ricorsivo. La costruzione di questo sistema mentale distintivo della specie, che poi fu anche ciò che ci distinse dal ceppo evolutivo delle grandi scimmie, ebbe una prima definizione iniziale e poi una seconda che ampliò e precisò ulteriormente questa forma peculiare. L’Autore quindi ritiene esser questa la nostra specificità : interrelarci per formare sistemi umani. La nostra peculiare strategia adattiva, che visti i risultati comprativi con le altre specie e considerato che di per sé siamo animali abbastanza disarmati e fisicamente relativamente performanti e abbastanza aspecifici è stata di vero successo, è stata costruire “sistemi adattivi†(gruppi, società ) nei quali infilarci tutti assieme perché, semplicemente, l’unione fa la forza.
Il testo di Tomasello è di tipo scientifico e quindi è corredato di richiami alla vasta letteratura specifica sull’antropologia evolutiva, la linguistica, la primatologia, la psicologia evolutiva ma il primo capitolo, inizia con una batteria di più ampi riferimenti culturali, dato che l’Autore mostra di sapere che ogni ipotesi quale poi cercheremo di suffragare in vari modi, empirici, logici e teorici, nasce già carica di teoria. I riferimenti di questa epistemologia a priori, per Tomasello, sono: Hegel, Peirce, Vygotskij, Bachtin, Mead, in parte Wittgentstein e forse il più rilevante per lui, visto che specificamente egli si occupa anche di psicologia dello sviluppo, Piaget che apre in esergo l’intero studio. Tale costellazione, si trova nella nostra galassia concettuale, la galassia del pensiero della complessità . Il tutto, porterà Tomasello, come già lo ha portato nello sviluppo di tutti i suoi studi, ricerche, libri che ne riportano gli esiti, a sostenere un paradigma tripartito fatto di accentuazione del nostro specifico culturale su quello naturale, ontogenetico su quello filogenetico, cooperativo-sociale su quello competitivo-individuale. Su una base naturale, filogenetica, individual-competitiva che ereditiamo dal tronco dell’albero della famiglia delle antropomorfe, noi siamo quel ramo che dandoci una lunga ontogenesi in cui agisce cultura, società e trasmissione dei codici, ha sovraimposto a gli istinti individuali competitivi, quelli cooperativi sociali. Questo ramo, ha due snodi che l’Autore ci porta, con dovizia di esempi, specifiche e comparazioni, a mettere a fuoco.
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Note:[1] La cooperazione è diversa dalla semplice socialità , né vale –ovviamente- l’analogia con gli insetti eusociali (si veda E. O. Wilson)
Pier Luigi Fagan, professionista ed imprenditore per 22 anni. Da più di dieci anni ritirato a confuciana “vita di studio”, svolge attività di ricerca da indipendente. Nel suo [url”blog”]http://pierluigifagan.wordpress.com/[/url] scrive sul tema della complessità , nella sua accezione più ampia: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale e soprattutto filosofica.
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