PANDORA TV – Notiziario. (28 aprile 2014)
Sanzioni ad personamSono attese nella giornata di oggi le nuove sanzioni americane contro la Russia. Dalle indiscrezioni trapelate la nuova ondata sarebbe una estensione delle due precedenti, aggiungendo altre 15 personalità del mondo della finanza ai 33 nomi già presenti sulla lista nera. Nomi che ai più dicono poco, ma scelti per i loro legami più o meno diretti con il Cremlino.
Il mese scorso tra i proscritti figurava Gennady Timchenko, azionista di maggioranza del Gruppo Gunvor. Già allora nell’annuncio del Dipartimento del Tesoro americano c’era una frase nascosta. Ma Obama sapeva che non sarebbe sfuggita al suo destinatario, il Presidente russo in persona.
“Putin ha investimenti in Gunvor e potrebbe avere accesso ai fondi di Gunvorâ€, si leggeva nella dichiarazione ufficiale di Washington.
Ma oggi, nonostante le dichiarazioni di facciata, c’è un ulteriore giro di vite.
Ecco cosa ha dichiarato Juan Zarate, un consigliere antiterrorismo della Casa Bianca dai tempi di Bush: Colpire direttamente Putin “è fattibile e darebbe un segnale molto chiaro che ci siamo levati i guanti e non ci giriamo più attorno†Questo è l’antiterrorismo americano che entra in campo contro Putin, dando a intendere che pensa di sapere dove il leader russo nasconderebbe le sue ricchezze.
Vanno dritte a Putin le sanzioni americane, malgrado e contro l’Europa, restia a misure restrittive perché ha legami commerciali fortissimi con la Russia, milioni di posti di lavoro ai quali non può rinunciare.
Ultras in azioneUna manifestazione pacifica di filorussi a Karkhov, nell’est dell’Ucraina, è culminata in una serie di violenti disordini, quando ha incrociato un corteo pro-Kiev infiltrato da un gruppo di ultras del calcio.
Migliaia di tifosi del Dnipro e del Metalist, due squadre di calcio ucraine, si sono uniti a circa 250 persone che manifestavano a favore del governo di Kiev per l’unità dell’Ucraina.
I tifosi, che erano almeno 5000, volevano sfilare in corteo dal centro città fino allo stadio del Metalist, dove le due squadre hanno poi giocato nel tardo pomeriggio. Del corteo facevano parte anche militanti del movimento ultranazionalista Settore Destro.
I disordini sono scoppiati quando gli ultras, col volto coperto e armati di mazze da baseball, hanno raggiunto e aggredito il corteo dei filorussi. L’azione era stata pianificata in anticipo, come era già trapelato dai social network che avevano diffuso in anticipo l’allarme.
14 i feriti nei violenti pestaggi, fra i quali due agenti delle forze dell’ordine.
Sempre più strumento di azione politica, gli ultras del calcio hanno avuto un ruolo di primo piano anche nella rivoluzione di Febbraio a Maidan, dove la curva della Dinamo Kiev si era unita agli estremisti di destra di Svoboda e Pravij Sektor partecipando attivamente agli scontri contro le forze dell’ordine.
Agenti anti-terrorismo catturati a DonetskTre membri delle unità speciali antiterrorismo ucraine Alpha sono stati catturati mentre svolgevano una missione sotto copertura a Gorlovska, nella regione di Donetsk attualmente controllata dai filo-russi.
Il comandante delle forze di autodifesa di Donetsk, Igor Strelkov, ha confermato che i tre, membri del gruppo speciale di assalto tattico dei Servizi di Sicurezza ucraini, sono stati catturati durante il tentato rapimento di uno dei leader filo-russi.
I prigionieri sono stati perquisiti, trasferiti e sottoposti a interrogatorio a Sloviansk, dove i loro documenti e le loro armi sono stati mostrati ai giornalisti durante una conferenza stampa. Nel corso dell’interrogatorio è emerso che a Gorlovska si è infiltrata un’unità speciale che comprende in tutto sette uomini.
La guerra dei mediaUn gruppo di attivisti filorussi ha occupato la sede della televisione di stato a Donestk, in Ucraina orientale, chiedendo la ripresa della messa in onda dei canali russi e l’apertura di un canale locale della Repubblica di Donetsk.
Mentre i tecnici sono al lavoro per la ripresa delle trasmissioni, alcuni canali, tra i quali Russia 24, sono già stati ripristinati.
La crisi ucraina è il teatro di scontri che si combattono anche sul filo dell’informazione – e della disinformazione – con i giornalisti vittime di continue violazioni dei loro diritti. L’ennesimo caso è quello del corrispondente della TV russa LifeNews, Sergey Golyandin, bloccato ad un posto di blocco venerdì scorso dai militari ucraini ai quali aveva rivolto la parola, minacciato e costretto ad inginocchiarsi.
683 condannati a morte in EgittoUn tribunale egiziano ha condannato a morte 683 sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi. Tra i condannati c’è Mohamed Badie, uno dei leader del movimento dei Fratelli Musulmani.
Le sentenze riguardano l’attacco a una stazione di polizia avvenuto il 14 agosto scorso.
Lo stesso tribunale ha commutato in ergastolo 492 delle 529 condanne a morte comminate a marzo per l’uccisione di un poliziotto e il ferimento di un altro.
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