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F-35. Distrazioni e menzogne.
da Pandora TV.
Nel
nostro piccolo eravamo stati gli unici in Italia (Pandora TV News del 26 giugno) a dare la notizia dell”ennesimo inconveniente grave occorso
agli F-35 lunedì 25 giugno nella base di Eglin, in Florida.
Un F-35
aveva preso fuoco in fase di decollo. Vi avevamo subito detto che
l”incidente aveva avuto come conseguenza immediata la messa a terra di
un centinaio di F-35. Cioè l”intera flotta.
La notizia non ci giungeva da fonti misteriose e sovversive. L”avevamo letta sul Washington Post.
I media italiani hanno ricevuto la notizia dalle agenzie internazionali
“embedded” solo il 4 luglio e obbedienti l”hanno data anche loro. Nonostante il Ministro della difesa Roberta Pinotti il 25 giugno, due
giorni dopo cioè la messa a terra di tutti gli F-35, fosse intervenuta
in audizione congiunta delle commissioni difesa di Camera e Senato,
sostanzialmente confermando il programma italiano degli F-35.
Capiamoci bene: l”annunciato “stop del programma complessivo” in attesa
del “Libro bianco della difesa” è l”ennesima supercazzola doc del
fiorentino capo del governo.
Non si ferma un bel nulla. Tutto quello
che è già stato contrattualizzato va avanti. Anche perché l”Italia,
unica al mondo oltre agli USA, ha uno stabilimento Alenia Aermacchi
(gruppo Finmeccanica) per l”assemblaggio degli F-35 a Cameri (Novara),
costato al contribuente 800 milioni di euro. E se l”Italia gli F-35 li
produce, li deve anche comprare.
Per questo la Pinotti, dopo
l”audizione, è andata di corsa a Washington, a chiedere rassicurazioni e
ulteriori commesse per l”acquisto degli F-35 assemblati in Italia.
Visto che tira una brutta aria e i paesi alleati (Olanda in primis) si
stanno chiamando fuori.
Nel frattempo noi di Pandora non ci siamo
fermati. Abbiamo chiesto a degli specialisti una valutazione tecnica,
nei limiti del possibile, degli F-35 su scenari di guerra.
Abbiamo avuto in risposta delle considerazioni generali, interessanti tuttavia.
L”elettronica (software) ha fatto passi da gigante, rendendo di fatto
superfluo lo sviluppo di macchine (hardware) così complesse come gli
F-35.
Le guerre attuali si combattono già con i satelliti, i droni e
gli aerei a pilotaggio remoto (cioè “telecomandati”, in italiano
corretto).
I sofisticati e perfettibili F-35 assemblati in Italia,
con o senza libro bianco della difesa, ce li terremo sul groppone. Come
se fosse antani.
Fonte: http://www.pandoratv.it/?p=1309.
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