Minori poveri: 1 milione e 700 mila, vivono al Sud e sono stranieri

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19 Novembre 2009 - 11.44


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di Anna Ferrigno – dazebao.org.

La povertà arriva anche in Italia e colpisce 1 milione e 700 mila bambini. A pagare il prezzo più alto è il Mezzogiorno dove risiede il 72% di minori poveri. È il triste risultato che emerge dal “Rapporto supplementare su I diritti dell”infanzia e dell”adolescenza in Italia”,

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presentato oggi a Napoli nella giornata di apertura della Conferenza nazionale sull”infanzia e sull”adolescenza, dal gruppo CRC (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell”Infanzia e dell”Adolescenza): network di 86 organizzazioni e associazioni del terzo settore, coordinato da Save the Children Italia, che traccia un quadro, non di certo idilliaco, sulla condizione dei bambini, per un paese definito industrializzato.

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Dei minori che versano in condizioni di disagio economico, rasente la povertà, il 61,2 ha meno di 11 anni e molti di loro sono stranieri. Di questi sono i minori definiti “non accompagnati” ad avere la peggio, che più di altri rischiano lo sfruttamento, l”abuso o il lavoro nero. Vittime innocenti di tratte selvagge che li rende protagonisti di agghiaccianti episodi di pedopornografia, quella online è in continua espansione. Nel periodo che va dal 2000 al 2007 sono stati 938 i minori assistiti e protetti.

A distanza di 20 anni dall”adozione della Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo, Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo CRC, si dice amareggiata: “Dal nostro osservatorio privilegiato di 86 organizzazioni che a vario titolo si occupano di infanzia e che dal 2001 realizzano un rapporto di monitoraggio sull”attuazione di questo fondamentale documento nel nostro paese, esprimiamo forte preoccupazione nel rilevare che mancano ancora dei provvedimenti fondamentali per l”attuazione della Convenzione, come il Piano nazionale per l”infanzia e che poco si sia tenuto in conto l”impatto sui minori di alcuni provvedimenti legislativi come la cosiddetta Legge sicurezza e che la partecipazione e consultazione dei minori sia, in generale, molto trascurata. I diritti e la voce dei bambini non hanno ancora quella centralità che dovrebbero avere”. Parole dure che suonano come una condanna verso l”operato dei Governi italiani sul fronte della tutela dei minori a rischio.

 

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“La conferenza nazionale sull”infanzia organizzata a Napoli è un”occasione persa in tal senso” ha ribadito la Saulini, sottolineando come fino ad oggi non sia stato ancora approvato il nuovo Piano Nazionale Infanzia, raccomandato dal Comitato ONU già nel 2003 e nel 2006, e che in base all”attuale normativa dovrebbe essere adottato ogni due anni. L”ultimo ad essere stato approvato risale al periodo 2002/2004 per cui risulta che l”Italia è priva di un Piano del genere da ben 5 anni.

 

Questi dati si sommano a quelli denunciati poco tempo fa dalla vicepresidente del Parlamento Ue Roberta Angelilli in una conferenza stampa: “L”Italia con il 24% di bambini a rischio povertà supera la media dei Paesi Ue (19%) e le famiglie numerose povere sono il 27%. Queste ultime nel Sud sono il 39% contro una media Ue del 25%”. Poi seguì l”invettiva verso l”Europa vista come complice di questi misfatti per l”attuazione di politiche che non destinano risorse al sostegno delle famiglie e dei minori.

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Restano quindi confermati i risultati negativi annunciati in precedenza con l”aggiunta che oltre alla Unione Europea anche il governo italiano sembra essere chiamato in causa come principale responsabile, per azioni che escludono l”attuazione di una corretta politica sociale a sostegno della fascia povera.

 

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Fonte: dazebao.org.

 

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