'NoTav tra siti oscurati e trivelle d''oro'

Preroll AMP

admin Modifica articolo

12 Febbraio 2010 - 22.48


ATF AMP

Top Right AMP

di Davide Pelanda – Megachip.

«Mi unisco purtroppo a coloro che hanno problemi a connettersi al sito NoTav… è circa due ore che ci provo ma con scarsi risultati..!!! E anche se fosse censura, saremo come sempre più forti e determinati di loro!! lunedì 8 febbraio ore 20:43:32».

Dynamic 1 AMP

Bloccare in tutti i modi i NoTav. Anche i loro siti internet, Facebook compresi.

 

Dynamic 1 AMP

E” ciò che è successo tra il 5 e l”8 febbraio scorso, quando per davvero Facebook ha bloccato l”account “Ambientevalsusanotav” e sul sito come www.notav-eu non si riusciva in nessun modo ad entrare.

Che sia qualche apparato statale ad aver avuto l”ordine di manomettere tutto ciò che sa di NoTav? Oppure c”è qualche hacker buontempone, magari collegato agli altrettanto buontemponi che hanno bruciato i presidi di Bruzolo e Borgone? Ad allarmarsi, soprattutto via mail e sms, sono state le persone che sono iscritte alla mail-list dell”assemblea permanente, i quali hanno cercato di rimediare aiutandosi l”un l”altro cercando soluzioni informatiche alternative al problema.

Ritorna “Una pallottola spuntata 2”.

Dynamic 1 AMP

Dunque il sindaco Sergio Chiamparino non è il solo ad avere ricevuto lettere minatorie. Questa volta è toccato a Michele Cribari, imprenditore della Valsusa, tra i promotori della manifestazione SiTav al Lingotto. Lettere minatorie firmate “Fronte Nero NoTav”. Forse che il mandante dei proiettili sia anche il fautore degli incendi ai presidi?
Forse che questi episodi vengono organizzati per diffamare ed accusare di presunto terrorismo chi da oltre vent”anni si sta battendo affinché la Valsusa non venga distrutta? Ancora però nulla si sa, mentre polizia e magistratura indagano.

Cara, carissima Tav, ma quanto ci costa la militarizzazione della Valsusa?

C”è un enorme schieramento di uomini delle forze dell”ordine che da parecchi giorni stazionano tra Torino e la Valsusa. Blindati e camionette che si muovono per proteggere le trivelle per i 91 carotaggi che bisogna fare, altrimenti niente soldi dalla Comunità Europea per la Tav. E la domanda sorge spontanea: ma quanto ci costano tutti questi uomini e mezzi di polizia schierati in questa valle ormai totalmente militarizzata? Sicuramente tanto.
«Per ogni sondaggio in Valle – dicono dal Comitato no tav Spinta dal bass – Spazio sociale libertario Takuma – hanno mobilitato circa 400 uomini a turno per 4 turni (ma alcuni reparti hanno 5 turni) di 6 ore per un totale di 1600 uomini. 100 euro al giorno può essere la media retributiva calcolata tra graduati, funzionari e sottoposti (e ci teniamo molto bassi). La guardia per 24 ore a una trivella ci costa ben 160.000 euro. I 4 giorni di trivellazioni a Susa in gennaio ci sono costati 640.000 euro. Questa trivella appena arrivata dovrebbe lavorare per 3 settimane e mezzo (così è scritto sul sito www.torino-lione.it) e ci costerà, solo per la sua difesa, 3.840.000 euro! E non abbiamo contato indennità di trasferta, benzina per gli spostamenti, pernottamenti.
Per svolgere i 91 sondaggi hanno preventivato una spesa solo di lavori di 6 milioni di euro.. Quanti dobbiamo aggiungerne per pagare queste persone che militarizzano la nostra Valle? La spesa per difendere le trivelle è un”enormità che andrebbe denunciata in ogni luogo». Ma nessuno ne parla, né giornali né tanto meno le tv, soprattutto in epoca «di crisi – aggiungono ancora i NoTav – dove le fabbriche chiudono e non è più neanche garantita la cassa integrazione, ecco che i nostri politicanti bruciano milioni di euro per difendere degli inutili buchetti».

Intanto questi stessi poliziotti, per difendere le trivellazioni menano, e alla grande!!
Cariche e pestaggi. E” successo qualche giorno fa al presidio No Tav/NoTrivelle all”autoporto di Susa lungo la A32. Intorno all”una e mezza di notte, accompagnata da un imponente spiegamento di forze, viene piazzata una trivella a circa a 500 metri dal presidio No Tav. Sotto la neve parte il tam tam e sin dall”alba arriva gente.
In tanti prendono un ciocco dalla catasta della legna da ardere e battono con forza il guardrail. Un frastuono assordante, il pacifico grido di guerra dei No Tav.
Guarda caso a capo dello schieramento di polizia c”è il vicequestore Spartaco Mortola, non nuovo a queste cose: la sua carriera è resa tristemente famosa proprio al G8 di Genova 2001. E difatti una ventina di uomini dell”antisommossa si schiera davanti al corteo alzando i manganelli e colpendo un manifestante alla testa, altri alle braccia, fino addirittura ad andare a colpire un ragazzo disabile, anarchico torinese, facendolo cadere dalla carrozzina. Ma il corteo non sbanda né indietreggia e la battitura aumenta di ritmo. Davanti alla recinzione uomini in divisa e mezzi si agitano forsennatamente. Poi si torna in autostrada, davanti alla trivella. Il blocco va avanti per oltre mezz”ora. Grida indignate e fischi accompagnano l”arrivo di un mezzo della ditta per le trivellazioni.

 

Dynamic 1 AMP

 

FloorAD AMP
Exit mobile version