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II comitati per la difesa dell”acqua pubblica hanno raccolto, in soli 2 giorni, oltre 100.000 firme a sostegno delle proposte di referendum contro la privatizzazione dell”acqua.
In molte delle piazze dove sono stati allestiti i banchetti si sono formate lunghe code di persone in attesa di poter firmare.
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Per coloro che si impegnano a progettare l”Alternativa, un simile entusiasmo e una così vasta partecipazione popolare sono davvero una splendida notizia.
È la prova che ampi settori di popolazione iniziano a non credere più al pensiero unico veicolato dal mainstream che da decenni, salvo rarissime eccezioni, descrive la privatizzazione come unica via possibile per la gestione dei beni comuni.
Ma soprattutto è la manifestazione di un bisogno sociale che emerge con forza sempre maggiore: che i beni comuni, cioè quel che è di noi tutti, vengano sottratti alle stupide logiche del mercato, siano esse privatizzazioni speculative o false gestioni pubbliche (tramite società lottizzate dai partiti).
E” importante che gli aderenti ad Alternativa partecipino concretamente alla campagna referendaria, entrando in contatti con i gruppi già attivi nella raccolta firme. I contatti dei responsabili territoriali si trovano sul sito www.acquabenecomune.org.
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