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A partire dal 30 luglio davanti alla Prefettura di Pordenone è attivo il Presidio della Legalità istituito dalla Task Force per un”Italia Libera da Ogm per chiedere l”applicazione della legge in merito alla coltivazione di Ogm sul suolo italiano. In piena sintonia con Renzo Tondo, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia dove sono stati seminati terreni con mais Ogm MON810 brevettato dalla statunitense Monsanto, che ha detto in merito a questa situazione «la legge va rispettata»; la Task Force da settimane chiede alla magistratura di intervenire con procedura d”urgenza.
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Ogni più piccolo dubbio che si tratti di un campo di mais transgenico è stato fugato dalle analisi che Greenpeace ha commissionato a un laboratorio accreditato. Per questo bisogna agire immediatamente con la distruzione della coltivazione illegale, poiché il mais è fiorito e sta già disseminando il proprio polline sulle coltivazioni circostanti.
«La magistratura ha chiesto un mese per decidere – sottolinea Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia – quando sono sufficienti 8 ore. La cosa che vogliamo far capire è che siamo in presenza di un essere vivente, non è una casa messa sotto sequestro per non inquinare le prove. Uno dei rischi è la contaminazione dei campi, che sta avvenendo proprio ora. La conseguenze non si limitano alla sola realtà amministrativa coinvolta, ma provocano gravi danni all”agricoltura, all”ambiente e alla biodiversità delle aree circostanti. Senza trascurare l”aspetto economico, in quanto il mais ogm è valutato un 30% in meno rispetto all”altro».
I rappresentanti della Task Force hanno chiesto al Prefetto di essere sentiti per spiegare le ragioni della protesta e la gravità di quanto sta avvenendo a Fanna e Vivaro (sperando non ci siano altre realtà , in quanto è difficile monitorare tutta la situazione, nessuno ci garantisce che il fenomeno non sia molto più esteso).
A ricevere la delegazione è stato il Capo di Gabinetto. Durante l”incontro con la Capo Gabinetto Silvio Barbero, vicepresidente di Slow Food Italia, da evidenziato un altro aspetto importante: «E” la stragrande maggioranza dei consumatori a non voler prodotti derivanti da Ogm, ed è anche per loro che chiediamo l”applicazione immediata della legge. Siamo in presenza di un”ulteriore diminuzione delle certezze riguardo l”alimentazione e la salute».
Intanto nella mattinata attivisti di Greepeace, a Vivaro, dove si trova uno dei due campi di mais Ogm, hanno cercato di mettere “in sicurezza le parti superiori delle piante transgeniche che producono il polline, responsabile della contaminazione” con dei sacchetti. Il prodotto raccolto (i fiori del mais) è stato affidato dai carabinieri al proprietario del campo il signor Fidenato con una procedura almeno discutibile. Da quando in qua affidano le prove di un reato ad una delle parti in causa?
In tutta questa situazione la cosa che sconcerta è che non si riesca a capire l”urgenza dell”intervento e il pericolo costante di contaminazione. Uno dei pericoli che ha spinto il legislatore ad applicare il principio di precauzione nel momento di legiferare e quindi a vietare la coltivazioni di Ogm in Italia. Il Presidio della Legalità sarà attivo tutti i giorni dalle 8,30 alle 13 finché non sarà espiantato il mais Ogm e distrutto.
Aderiscono alla Task Force per un”Italia libera da OGM:
Acli – Adoc – Adusbef – Aiab – Amab -Campagna Amica – Cia – Città del Vino – CNA Alimentare – Codacons – Coldiretti – Crocevia – Fai – Federconsumatori – Federparchi – Focsiv – Fondazione Univerde – Greenaccord – Greenpeace – Lega Pesca – Legacoop Agroalimentare – Legambiente – Movimento difesa del cittadino – Slow Food Italia – Unci – Vas – WWF
Tratto da: http://sloweb.slowfood.it/sloweb/ita/dettaglio.lasso?cod=C2744B8811d3229F20vKx1B8D1D1.
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