No TAV: siamo al dunque

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28 Maggio 2011 - 12.07


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di Felice Fortunaci – Megachip.

Mentre le piazze spagnole cominciano a essere sgomberate con violenza, se non addirittura con brutalità, in molti temono che tra pochi giorni anche in Italia assisteremo a uno sgombero violento da parte delle forze dell”ordine dei presidi No TAV della Val Susa. Negli ultimi giorni è aumentata la tensione perché sono ripartiti i lavori. Per fortuna domenica passerà in valle il giro d”Italia, perciò fino ad allora non dovrebbe succedere nulla (anche se qualche valsusino vorrebbe interrompere il Giro). La popolazione della valle prevede lo sgombero forzato dei presidi per domenica sera, e chiede che ci sia un adeguato allarme democratico, tale da far partire subito, già nei primi giorni della prossima settimana, iniziative di solidarietà, ovunque possibile.

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Un eventuale – purtroppo probabile – aumento dell”uso della violenza da parte delle forze dell”ordine introdurrebbe una variabile che nessuno potrebbe ignorare. Detto in termini molto semplici, il problema sarà: come non prenderle, come agire per non subire la violenza e nello stesso tempo non tacere né esercitare violenza? Siamo di fronte a una popolazione che difenderà ogni centimetro del suo territorio, che si identifica sempre più nell”esempio dei vecchi partigiani della Val Susa, che quando muoiono si fanno seppellire ormai con le bandiere No TAV.

Il neosindaco di Torino Piero Fassino ha già lanciato parole bellicose contro le proteste e non rinuncerà a un solo grammo di possibile strumentalizzazione delle violenze. Quanto accadrà in Val di Susa nei prossimi giorni sarà da subito un test drammatico per la democrazia italiana. Nessuno lo sottovaluti.

 

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