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MARTELLIAMOLI E NON ARRENDIAMOCI a questi continui tentativi di annullare l”esito referendario!!!!
Care/i,
venerdì scorso alle ore 12.00 scadevano i termini per la presentazione degli emendamenti al decreto sulle liberalizzazioni all”esame della Commissione Industria del Senato.
Come forse avrete avuto modo di leggere sui giornali si tratta di un numero immenso, si è partiti da circa 2.400 emendamenti scesi ad oggi a 1.700. Il che fa aumentare di molto le probabilità che il Governo ponga la fiducia, come già diverse dichiarazioni di alcuni ministri lasciano intendere.
Al seguente link è possibile scaricare gli emendamenti riguardanti gli artt. dal 1 al 27, dunque incluso art. 25 che ci interessa da vicino perchè interviene sui servizi pubblici locali.
Da un”analisi di suddetti emendamenti si ricava un quadro molto preoccupante.
Infatti diversi vanno a intervenire di nuovo sul servizio idrico.
Particolarmente pericolosi sono quelli che intendono sopprimere l”esclusione del servizio idrico dall”art. 4 del decreto di ferragosto, reintroducendo così in pieno l”obbligo di privatizzazione anche dell”acqua, o quelli che puntano all”esclusione dal patto di stabilità interno delle sole società “in house”, mantenendo invece le aziende speciali.
In questo modo si metterebbe una pietra tombale sugli esiti referendari.
Questa situazione richiede una risposta pronta e decisa da parte del movimento per l”acqua, così come abbiamo fatto prima dell”approvazione in Consiglio dei Ministri del testo del decreto.
Si propone, quindi, di avviare un”azione di pressione sui senatori della Commissione Industria a partire da oggi, martedì 14 febbraio, quando riprenderà l”esame del decreto, fino a giovedì 16 febbraio.
Si propone di inviare un messaggio molto chiaro teso a far cancellare gli emendamenti che vanno contro la volontà popolare e ad approvare quelli che al contrario vanno in direzione dei risultati referendari.
Sollecitiamo tutte/i ad inviare il 14, 15 e 16 febbraio a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Comm. Industria.
P.S.: è importante effettuare l”invio delle mail in modo coordinato, concentrandosi tutte/i nei giorni 14, 15 e 16 febbraio.
Di seguito trovate il testo da inviare e, in FONDO, l”elenco degli indirizzi e-mail dei senatori appartenenti alla Comm. Industria
Testo della mail da inviare:
Oggetto: Senatori, giù le mani dall”acqua e dalla democrazia!
Gentile Senatrice, gentile Senatore,
Le scrivo per denunciare il tentativo di cancellazione dell”esito referendario del 12 e 13 giugno scorsi in atto presso la 10ª Commissione (Industria, Commercio, Turismo) del Senato di cui Lei fa parte.
Infatti diversi emendamenti presentati al c.d. decreto sulle liberalizzazioni, modificandone l”art. 25, tendono ad intervenire riproponendo di fatto l”obbligo alla privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato. In particolare vorrei attirare la Sua attenzione su quegli emendamenti che cancellano l”esclusione del servizio idrico integrato dall”art. 4 del decreto legge 13/08/2011 n. 138, o che puntano ad escludere dal patto di stabilità interno le sole società c.d. “in house”, mantenendo invece sotto i vincoli sanciti da tale patto l”unica vera forma di gestione pubblica, quella esercitata tramite aziende speciali e consortili.
Il 12 e 13 giugno scorsi oltre 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l”affermazione dell”acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione.
Con la presente intendo ribadirLe che a questo nuovo e grave attacco agli esiti referendari,
io non ci sto!
Nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l”esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano. Un atto simile, fortemente lesivo dei principi fondamentali della democrazia, metterebbe ulteriormente in crisi il rapporto tra l”elettorato e i suoi rappresentanti, già molto deteriorato in questa fase storica: intervenire per salvaguardare l”espressione del voto popolare potrebbe invece cominciare a restituire quella fiducia che ormai troppi cittadini non sono più disposti a concedere ai propri rappresentanti politici.
Alla luce di queste considerazioni, che confido Lei condivida,
– chiedo con determinazione a tutte le Senatrici e i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di non approvare quegli emendamenti che ripropongono la privatizzazione del servizio idrico integrato;
– chiedo a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano;
– chiedo a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di approvare solo quegli emendamenti che, escludendo dal patto di stabilità interno le aziende speciali, rendono più agevole una gestione pubblica e partecipativa dell”acqua, dando seguito alla volontà popolare chiaramente espressa con i referendum.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia
………, …… Febbraio 2012
(Firma del Comitato o firma del singolo cittadino aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l”Acqua)
Indirizzi a cui nviare la mail:
cursi_c@posta.senato.it;Â garraffa_c@posta.senato.it;Â ciarrapico_g@posta.senato.it;Â bugnano_p@posta.senato.it;Â paravia_a@posta.senato.it;Â armato_t@posta.senato.it;Â bubbico_f@posta.senato.it;Â cagnin_l@posta.senato.it;Â caselli_e@posta.senato.it;Â casoli_f@posta.senato.it;Â dalia_g@posta.senato.it;Â desena_l@posta.senato.it;Â fioroni_a@posta.senato.it;Â germontani_m@posta.senato.it;Â izzo_c@posta.senato.it; ; latorre_n@posta.senato.it;Â maraventano_a@posta.senato.it;Â ghigo_e@posta.senato.it;Â messina_a@posta.senato.it;Â musso_e@posta.senato.it;Â piccone_f@posta.senato.it;Â piscitelli_s@posta.senato.it;Â rossi_n@posta.senato.it;Â sangalli_g@posta.senato.it;Â tomaselli_s@posta.senato.it;Â vicari_s@posta.senato.it
cursi_c@posta.senato.it;Â garraffa_c@posta.senato.it;Â ciarrapico_g@posta.senato.it;Â bugnano_p@posta.senato.it;Â paravia_a@posta.senato.it;Â armato_t@posta.senato.it;Â bubbico_f@posta.senato.it;Â cagnin_l@posta.senato.it;Â caselli_e@posta.senato.it;Â casoli_f@posta.senato.it;Â dalia_g@posta.senato.it;Â desena_l@posta.senato.it;Â fioroni_a@posta.senato.it;Â germontani_m@posta.senato.it;Â izzo_c@posta.senato.it; ; latorre_n@posta.senato.it;Â maraventano_a@posta.senato.it;Â ghigo_e@posta.senato.it;Â messina_a@posta.senato.it;Â musso_e@posta.senato.it;Â piccone_f@posta.senato.it;Â piscitelli_s@posta.senato.it;Â rossi_n@posta.senato.it;Â sangalli_g@posta.senato.it;Â tomaselli_s@posta.senato.it;Â vicari_s@posta.senato.it
Care/i,
venerdì scorso alle ore 12.00 scadevano i termini per la presentazione degli emendamenti al decreto sulle liberalizzazioni all”esame della Commissione Industria del Senato.
Come forse avrete avuto modo di leggere sui giornali si tratta di un numero immenso, si è partiti da circa 2.400 emendamenti scesi ad oggi a 1.700. Il che fa aumentare di molto le probabilità che il Governo ponga la fiducia, come già diverse dichiarazioni di alcuni ministri lasciano intendere.
Al seguente link è possibile scaricare gli emendamenti riguardanti gli artt. dal 1 al 27, dunque incluso art. 25 che ci interessa da vicino perchè interviene sui servizi pubblici locali.
Da un”analisi di suddetti emendamenti si ricava un quadro molto preoccupante.
Infatti diversi vanno a intervenire di nuovo sul servizio idrico.
Particolarmente pericolosi sono quelli che intendono sopprimere l”esclusione del servizio idrico dall”art. 4 del decreto di ferragosto, reintroducendo così in pieno l”obbligo di privatizzazione anche dell”acqua, o quelli che puntano all”esclusione dal patto di stabilità interno delle sole società “in house”, mantenendo invece le aziende speciali.
In questo modo si metterebbe una pietra tombale sugli esiti referendari.
Questa situazione richiede una risposta pronta e decisa da parte del movimento per l”acqua, così come abbiamo fatto prima dell”approvazione in Consiglio dei Ministri del testo del decreto.
Si propone, quindi, di avviare un”azione di pressione sui senatori della Commissione Industria a partire da oggi, martedì 14 febbraio, quando riprenderà l”esame del decreto, fino a giovedì 16 febbraio.
Si propone di inviare un messaggio molto chiaro teso a far cancellare gli emendamenti che vanno contro la volontà popolare e ad approvare quelli che al contrario vanno in direzione dei risultati referendari.
Sollecitiamo tutte/i ad inviare il 14, 15 e 16 febbraio a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Comm. Industria.
P.S.: è importante effettuare l”invio delle mail in modo coordinato, concentrandosi tutte/i nei giorni 14, 15 e 16 febbraio.
Di seguito trovate il testo da inviare e, in allegato, l”elenco degli indirizzi e-mail dei senatori appartenenti alla Comm. Industria
Testo della mail da inviare:
Oggetto: Senatori, giù le mani dall”acqua e dalla democrazia!
Gentile Senatrice, gentile Senatore,
Le scrivo per denunciare il tentativo di cancellazione dell”esito referendario del 12 e 13 giugno scorsi in atto presso la 10ª Commissione (Industria, Commercio, Turismo) del Senato di cui Lei fa parte.
Infatti diversi emendamenti presentati al c.d. decreto sulle liberalizzazioni, modificandone l”art. 25, tendono ad intervenire riproponendo di fatto l”obbligo alla privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato. In particolare vorrei attirare la Sua attenzione su quegli emendamenti che cancellano l”esclusione del servizio idrico integrato dall”art. 4 del decreto legge 13/08/2011 n. 138, o che puntano ad escludere dal patto di stabilità interno le sole società c.d. “in house”, mantenendo invece sotto i vincoli sanciti da tale patto l”unica vera forma di gestione pubblica, quella esercitata tramite aziende speciali e consortili.
Il 12 e 13 giugno scorsi oltre 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l”affermazione dell”acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione.
Con la presente intendo ribadirLe che a questo nuovo e grave attacco agli esiti referendari,
io non ci sto!
Nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l”esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano. Un atto simile, fortemente lesivo dei principi fondamentali della democrazia, metterebbe ulteriormente in crisi il rapporto tra l”elettorato e i suoi rappresentanti, già molto deteriorato in questa fase storica: intervenire per salvaguardare l”espressione del voto popolare potrebbe invece cominciare a restituire quella fiducia che ormai troppi cittadini non sono più disposti a concedere ai propri rappresentanti politici.
Alla luce di queste considerazioni, che confido Lei condivida,
– chiedo con determinazione a tutte le Senatrici e i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di non approvare quegli emendamenti che ripropongono la privatizzazione del servizio idrico integrato;
– chiedo a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano;
– chiedo a tutte le Senatrici e tutti i Senatori della Commissione Industria, Commercio, Turismo di approvare solo quegli emendamenti che, escludendo dal patto di stabilità interno le aziende speciali, rendono più agevole una gestione pubblica e partecipativa dell”acqua, dando seguito alla volontà popolare chiaramente espressa con i referendum.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia
………, …… Febbraio 2012
(Firma del Comitato o firma del singolo cittadino aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l”Acqua)
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