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di Paolo Bartolini
Alternativa è un laboratorio culturale e politico. Nasce per catalizzare idee e proposte pratiche verso la costituzione di un futuro soggetto politico, estraneo alle logiche della casta e dei centri di potere finanziario che ne dettano l”agenda. Affinché si dia questa possibilità – che non si realizzerà dall”oggi al domani vista la natura sistemica della crisi di civiltà che stiamo attraversando – è fondamentale che gli attivisti del movimento maturino due capacità complementari, quella dello studio (oggi imprescindibile per non buttarsi a capofitto in soluzioni semplicistiche e unidirezionali) e quella della capacità di sintesi. Di slogan, nella società dello spettacolo, ce ne sono fin troppi, eppure dobbiamo sviluppare un talento per la comunicazione efficace.
Chi di noi, durante le sue attività di proselitismo, dovesse spiegare ad un interlocutore impaziente cosa stia accadendo alla nostra vita e perché “non si può più vivere così”, sarebbe chiamato a sintetizzare lo scenario della Crisi fornendo indicazioni sulla direzione da intraprendere.
E” a questo livello della comunicazione che i concetti vanno scelti e utilizzati consapevolmente, senza isolarli gli uni dagli altri. La questione “Decrescita”, ad esempio, apparirebbe molto più chiara se ricondotta all”interno della cornice della Transizione, e così via. Sotto azzardiamo un breve “discorso a voce” che potremmo proporre al nostro interlocutore, coscienti del fatto che molti termini meritano ancora molto studio e approfondimento.
Tuttavia, nel caso in cui lo scheletro di questo ragionamento complesso fosse riconosciuto e accolto facilmente dai nostri iscritti, ciò vorrebbe dire che l”identità di Alternativa è più radicata di quanto pensassimo e che esiste già un modo comune di pensare e di porre le questioni. Questa possibile intesa prelude a successivi momenti di studio e ricerca, ma senza un punto di partenza – esplicitato e condiviso – è più difficile portare per il mondo le nostre ragioni.
“Viviamo nella fase più distruttiva del capitalismo globale. Il sistema di accumulazione economica e quantitativa trova oggi nella finanza la sua più compiuta espressione. Vista la limitatezza delle risorse naturali e i delicati equilibri ambientali, il processo di accumulazione (principio della Crescita) produce l”usura irreversibile delle nostre stesse condizioni di vita (aria, suolo, acqua, materie prime, ecc).
Questa tendenza è letteralmente insostenibile. Sostenibile, invece, deve essere la società che verrà , quella che vogliamo.
Un”economia stazionaria, rispettosa dei diritti degli uomini e della natura, è l”obiettivo da perseguire per garantire la vita di tutti sulla Terra, comprese le generazioni future.
Il passaggio epocale che stiamo descrivendo, e che implica l”abbandono graduale dei combustibili fossili come base per lo sviluppo indefinito della produzione e del consumo, è definito Transizione e riguarda, contemporaneamente, rapporti geopolitici, guerre per le risorse, cambiamenti climatici, stili di vita e di consumo, e mille altre variabili che non possono essere semplificate con schemi meccanicistici.
Decrescita è il termine che abbiamo scelto per connotare il vettore di cambiamento indispensabile per orientare la Transizione verso esiti democratici, pacifici e solidali.
La società a cui guardiamo è, dunque, una società pacifica, sostenibile e relazionale, che anteponga la valorizzazione dei beni comuni e di quelli relazionali (amicizia, solidarietà , cura della persona, cultura, ecc.) allo scambio di merci e, dunque, alle leggi del Mercato guidate dal motore della ricerca di profitto”.
Questo tentativo di sintesi, largamente insufficiente a fronte dei cambiamenti enormi che stiamo attraversando, vuole solo stimolare nei militanti di Alternativa e nei simpatizzanti del movimento, una riflessione su ciò che ormai possiamo ritenere comune, parte integrante della nostra identità .
Così che sia più difficile smarrire le coordinate e gli sforzi possano dirigersi tutti verso la stessa direzione. Con pazienza, costanza e dedizione.
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