Ha vinto il Pd (ma solo nei sogni di Bersani)

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21 Maggio 2012 - 20.17


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di Andrea Scanzi – www.ilfattoquotidiano.it

Pierluigi Bersani continua a vivere nella sua stanza d”albergo. Da solo. Nella stanza accanto, sente che due fanno l”amore. E lui, felice, esulta. Per interposta persona. Non è dato sapere quando, lui e il Pd, cominceranno a godere. In prima persona.

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Non occorre aspettare l”esito elettorale: il Pd vince, sempre. Anche quando non vince (cioè sempre). E” la vera linea di partito bersaniano. “A parte Parma, abbiamo vinto ovunque“. Una frase bellissima. Un po” come dire: “A parte il nucleare, a Fukushima non stanno mica male“.

A fronte di un Pdl ai minimi storici, il Pd vince dove non può perdere (e sì che ci prova) e trionfa quando non si comporta da Pd. Nelle città in bilico, o si affida a candidati che non voleva (Milano, Cagliari, Genova) o insegue trionfi altrui come accaduto per i referendum (Napoli, Palermo).

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L”isteria è tale per cui Rosy Bindi, poco dopo gli esiti elettorali, litighi a RaiTre con Antonio Polito che si limitava a ricordarle che nelle città chiave avevano perso ed era un po” tardi per sostenere che Leoluca Orlando fosse il loro candidato (e glielo ricordava Polito: non Gramsci).

Era felice anche Enrico Letta (per quanto uno come Enrico Letta possa esprimere felicità, beninteso). E Matteo Renzi, il Mister Bean dell”Arno, metteva tenerezza nel tentativo di superare a sinistra (o destra, nel suo caso) i grillini sul tema della “rottamazione”

La vecchia politica continua a ricordare quei conservatori americani che negli anni Cinquanta vietavano ai figli il r”n”r perché ritenuto sacrilego. E nel frattempo il rock travolgeva tutto. In tivù si celebrano le “buonistissime” messe laiche che appagano i soliti noti (inamovibili e assai rissosi), ma a molti non bastano più. E i “politici”, da Cicchitto in su (giù è difficile), ritengono che ci si debba sedere tutti attorno a un tavolo: una gran bella idea, anche se appena superata.

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C”è, nei parlamentari e in gran parte degli editorialisti pensosi (gli stessi che fino a due mesi fa ritenevano il Movimento 5 Stelle un fenomeno folklorico sovversivo), una totale assenza di conoscenza e basi minime per interpretare la realtà. Usano strumenti, e arroganze, degne del cenozoico.

Fino a ieri era antipolitica, ora un fenomeno passeggero (in fondo l”ha detto anche Napolitano, no?). E ci si stupisce di quanto i grillini siano giovani e garbati: erano così anche prima, bastava andare a cercarli. Finché a “interpretare” il grillismo ci saranno i Buttiglione e le Gelmini (“Queste elezioni dimostrano che il Pd si sta spostando verso la foto di Vasto e la sinistra estrema“: poveretta, è rimasta dentro il tunnel dei neutrini), Grillo e il M5S cresceranno serenamente. Con buona pace di chi li riteneva fonte di ogni male, derive dittatoriali e tutto ciò che finisce in -ismo (“populismo”, “qualunquismo”; e magari pure “demagogismo”, adottando un nuovo conio).

Parma non è né la conquista di Stalingrado, né l”inizio della Terza Repubblica. E” una scelta che premia un lungo percorso. E” un voto di protesta (non è un difetto) e al tempo stesso di costruzione. Soprattutto: è una presa di posizione che merita rispetto. Esattamente quello che, sinora, non c”è stato. Da destra, ma nemmeno da “sinistra”.

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Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/21/vinto-pd-solo-sogni-bersani/237344/


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