RIO+20. La sconfitta delle governance mondiali e la speranza dei movimenti

Preroll AMP

Redazione Modifica articolo

22 Giugno 2012 - 01.12


ATF AMP

Top Right AMP

di Federico FrascarelliMegachip

Dynamic 1 AMP

All”interno video interviste a Leonardo Boff e Boaventura de Sousa [Fonte: A Sud]

RIO DE JANEIRO – Niente di disatteso dal grande summit dell”ONU a Rio de Janeiro. Il documento uscito dal summit non prende nessuna posizione concreta sulle urgenze ecologiche del pianeta, nessun provvedimento sostanziale sul futuro, nessuna risorsa finanziaria da spendere, niente di niente, solo argomentazioni economicistiche che non avanzano di una passo il documento di Rio ”92.

Questa l”opinione della stragrande maggioranza delle realtà presenti a Rio. Dalle grandi organizzazioni ambientaliste, wwf e greenpeace in primis, alle reti sociali e reti di ong, l”opinione è praticamente unanime. Un inutile documento privo di qualsiasi volontà. Appare evidente che le priorità dei governi sono tutt”altre.

Dynamic 1 AMP

La crisi del sistema finanziario e le sue ricadute sul debito pubblico europeo sono al primo punto dell”agenda internazionale delle elite dei più importanti governi mondiali. Tant”è che al G20 del Messico appena conclusosi non si è parlato d”altro.

Non c”è solo il deficit dell”economia pubblica degli stati, non c”è solo il deficit ecologico, esiste anche un deficit di attenzione sociale, da parte di chi governa nei confronti delle istanze della gente.

Dynamic 1 AMP

“La cupula dos povos”, il vertice dei popoli per la giustizia ambientale e sociale è invece un evento estremamente partecipato ed estremamente vivace. È pressoché impossibile avere una visione precisa e dettagliata su tutto quello che succede nei due chilometri di padiglioni della “cupula dos povos”. Movimenti di svariata natura, dalla lotta per l”acqua ai diritti sociali, attivisti, economisti, accademici di varia natura, filosofi, sacerdoti. C”è di tutto e soprattutto sono tanti e, come già detto, inascoltati non solo dai media tradizionali, ma soprattutto dalle governance che si riuniscono e che di questi temi e delle necessità del popolo, dovrebbero tener conto. Quello che è importante notare è che esiste una forte spinta dal basso molto articolata e molto variegata sulle più svariate esperienze e proposte di modelli alternativi da perseguire. Se ne percepiscono i limiti dal punto di vista organizzativo, ma si annovera una notevole forza in termini di conoscenze, cultura, prospettive condivise, che si riunisce in maniera massiccia e si propaga, come direbbe Guido Viale “a macchia di leopardo” nel mondo, ma con più forza di prima ed allo stesso tempo maggiormente interconnessa.

Abbiamo intervistato Leonardo Boff, autorevole esponente della teologia della liberazione e carismatico personaggio dei movimenti in america latina che afferma “in tutte le parti del mondo ci sono movimenti come i Sem Terra, la Via Campesina, il movimento per i diritti umani che propongono qualcosa di concreto. Il problema è connettere tutto ciò e creare uno tsunami di energie che possano proporre una alternativa.”

Continua Boff, “secondo me, e sono un po” pessimista in questo, ci sarà un”alternativa, solo dopo una grande crisi globale del sistema nel quale lo stesso sistema dei paesi industrializzati dirà: ”o cambiamo o moriamo” e sarà allora che arriverà il cambiamento. Solo chi avrà dei progetti alternativi sarà in grado di sopravvivere. Gli altri tenteranno di ripetere gli stessi errori di prima. C”è bisogno che i piccoli gruppi approfondiscano la riflessione affinché nel momento storico che verrà siano pronti a proporre qualcosa che salvi la civiltà e permettere che gran parte della vita sia conservata.

Dynamic 1 AMP

Il pensiero di Boff è tutt”altro che pessimista, ma piuttosto realista. La crisi di cui parla oltre ad essere scongiurata da tutti è anche non disattesa da molti analisti che sulla base dei dati reali che oggi si hanno a disposizione convergono nell”affermare che il contesto socio-economico e ambientale cosi com”è è destinato a collassare.

Fra i nostri intervistati anche Boaventura de Sousa, sociologo, ricercatore nonché Direttore del Centro di Studi Sociali alla Facoltà di Economia dell”Università di Coimbra che afferma:il capitalismo neoliberista internazionale e il capitalismo finanziario vogliono mostrare che l”agenda della sostenibilità è un lusso perché i creditori sono molto più importanti. Il denaro in loro possesso non può essere a rischio. Cio che puo esserlo è la natura, il futuro del pianeta ma non le garanzie ai creditori del debito. Gli imprenditori vogliono essere pagati ed è per questo che i capi di stato non sono qui. Tutto il denaro che avrebbero potuto destinare all”ambiente e allo sviluppo sarebbe del denaro secondo loro sottratto allo sviluppo del capitale finanziario

Continua Boaventura criticando il sistema dei partiti: “Si parla di crescita sia a sinistra che a destra. Si parla di crescita senza neppure l”aggettivo sostenibile. È crescita e punto, ossia crescita infinita e insostenibile. I limiti sono che l”agenda politica, sopratutto nei momenti di crisi, ha eliminato la questione ecologica con grande facilità come se questa fosse un lusso mentre questa è la sfida dei prossimi decenni.” Facendo riferimento allo sfruttamento delle risorse naturali afferma: “La green economy è come un negoziato in una sorta di borsa verde. Questa per me è una completa disgrazia perché trasformerebbe il significato della relazione dell”uomo con la natura. Puoi distruggere un bosco e pensare al suo valore in un contesto esclusivamente di mercato. Sarebbe un inferno. Dentro all”economia verde ci sono oltre all”eolico e il solare, anche l”agro-combustibile che è una fonte di contaminazione e di distruzione di sovranità alimentare.

Dynamic 1 AMP

È evidente e sotto gli occhi di tutti che la crisi delle risorse sta diventando critica, dal momento che l”assenza di regole nel mercato ha reso possibile praticamente tutto senza tener conto nè delle necessità dell”uomo nè della terra che lo ospita e con essa tutte le risorse naturali che produce. Ma non è tutto, perché accanto all”analisi e alle volontà che emergono al vertice dei popoli per la giustizia ambientale e sociale, alle questioni necessarie ed incombenti cui bisogna assolutamente dare una risposta si comincia ad intravedere, guardando molto in avanti, e con una propensione quasi visionaria, un nuovo paradigma di civilizzazione. Che va oltre al modello, oltre il conflitto pubblico contro privato, oltre la diatriba beni comuni, privatizzazioni. Incrocia il diritti dell”uomo e i diritti della natura, mettendoli sullo stesso piano e ridimensionando il primo a vantaggio della natura che lo ospita e che godrebbe in tal senso di diritto riconosciuto in termini giuridici. Il tutto nell”interesse di tutti.


Intervista a Leonardo Boff – Rio de Janeiro, 19 giugno 2012 [Fonte: A Sud]

Dynamic 1 AMP


http://www.youtube.com/watch?v=Gby4pTSgvqM


Dynamic 1 AMP

Intervista a Boaventura De Sousa Santos – Rio de Janeiro, 19 giugno 2012 [Fonte: A Sud]


http://www.youtube.com/watch?v=RaZxstH0cJA

Dynamic 1 AMP

FloorAD AMP
Exit mobile version