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Di Pietro, com”era prevedibile per chi conosce il personaggio e la conformità dell”IDV alle direttrici del ceto politico accampato in Parlamento, distoglie lo sguardo dal Movimento 5 Stelle e incoraggia i cittadini non allineati a votare alla primarie del PD.
Grillo e il Movimento sono identificati con una forza esclusivamente di protesta, che non può ambire a governare il Paese. Bersani o Vendola, invece, garantirebbero – secondo l”ex magistrato – una possibile alternativa al governo bis di Monti e dei suoi “tecnici”.
Questa presa di posizione, ovviamente, non ci stupisce affatto. Non è in questa direzione che Grillo dovrebbe guardare per consolidare il progetto a cinque stelle.
Ci sono infatti nuovi soggetti collettivi che, diffusi su tutto il territorio nazionale, non aspettano altro che un confronto sereno e produttivo con il Movimento 5 Stelle per costruire una reale alternativa alla Casta tutta intera, che ha scelto di servire i centri finanziari internazionali piuttosto che il popolo italiano.
Grillo non ha più bisogno di appelli, di incoraggiamenti o di utili provocazioni. Basterebbe che il comico genovese, suo malgrado divenuto leader politico, riscoprisse il piacere della matematica elementare: 2+2 = 4.
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