Catena umana a Torino, Susa e nel pianeta

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21 Dicembre 2012 - 08.36


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Oggi alle 12,21 in 90 città del mondo, da Londra alla Cina
Segue intervista ad Alberto Perino, dei NoTav.

di Letizia Tortello La Stampa.

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Centomila mani più forti dei Maya. Non si può mai sapere, per carità, ma diciamo che le probabilità che oggi finisca il mondo sono piuttosto esigue. E allora perché non prendere il 21-12-2012 come un”occasione di rinascita? Una rigenerazione del corpo, dello spirito, una liberazione dalle nostre peggiori abitudini? Almeno per dare uno straccio di senso alla profezia dei poveri antenati dell”America Centrale, che ci auguravano il peggio.  Il «Rebirth Day»  Da un”idea di Michelangelo Pistoletto, il 21 dicembre alle 12 e 21 minuti in punto circa 50 mila persone si daranno appuntamento in strada, nelle tante cittadine che collegano Torino e Susa. Da piazza Castello partirà una gigantesca catena umana, lunga 53 chilometri. Un serpentone di uomini, donne e bambini, che prende il nome di Rebirth Day, appunto «Giorno della Rinascita». 

Il catenaccio di braccia durerà soli tre minuti. Partirà dal cuore di Torino, invaderà via Garibaldi, corso Francia, in direzione montagne. Toccherà i paesi della Val Susa, lungo la statale del Moncenisio e la statale 25, passando per Avigliana, Sant”ambrogio, Chiusa di San Michele, Vaie, Sant”antonino di Susa, Villarforchiardo, Borgone, Chianocco, Bussoleno e terminerà a Susa. 

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Preghiera laica  

La mobilitazione vuole essere una sorta di preghiera laica, un gesto apotropaico e un auspicio per una rivoluzione planetaria. Per realizzarla, l”ex artista dell”Arte Povera ha messo in piedi un passaparola che dalla nostra città è arrivato in ogni parte del globo. Dalla Martinica a Londra, da Pechino a Los Angeles, in 90 paesi si festeggerà la data fatidica annunciata dai maya, ispirandosi a una delle ultime creazioni di Pistoletto, il Terzo Paradiso. Un simbolo dell”infinito che reca al centro un cerchio, a rappresentare «il mito contemporaneo di un paradiso che deve ancora venire, in cui l”umanità riuscirà a conciliare l”artificio con la natura, ispirandosi all”ecologismo». 

Come l”Arca di Noè  

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Il giorno della presunta Apocalisse non può certo essere sprecato. La catena umana vuol essere «una simbolica Arca di Noè per traghettarci verso un universo più sostenibile, che metta il denaro al servizio della vita e non il contrario». 

A piedi o in bicicletta  

Iscriversi al Rebirth Day è semplice: basta consultare il sito www.sentieroumano.it, scegliendo la fetta di percorso a cui si intende partecipare. In ottica «green», come recita l”acronimo del nome del comitato promotore dell”iniziativa (S.U.S.A. ovvero Sentiero Umano di Solidarietà Ambientale e Artistica), si consigliano trasferimenti ecocompatibili, in treno, in bici o a piedi, dove è possibile. Il motto dell”evento, organizzato dalla Fondazione Città dell”Arte di Biella, è «Vieni come sei». 

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Siate puntuali  

La regola è solo una: essere puntuali. Come nelle migliori tradizioni dei girotondi e delle catene spontanee, anche qui l”unità delle braccia farà la forza. «Siamo sull”orlo di un precipizio. Da sempre, le proteste pacifiche hanno sviluppato cambiamenti», precisa Pistoletto. Che non potrà partecipare all”evento, sarà a Bruxelles, al Rebirth Day, a cui interverrà anche il presidente della Commissione Europea Barroso.

 

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Fonte: http://www.lastampa.it/2012/12/20/cronaca/una-catena-umana-da-piazza-castello-a-susa-zOSBVD12hUTnZWPBBvoxZI/pagina.html.

 

Alberto Perino: “Ci andremo per dire no all”Alta velocità“

«Un”occasione per denunciare gli sperperi e il malaffare nascosti dietro le Grandi opere»


Alberto Perino, leader del movimento contrario alla Torino-Lione
 
 
di Roberto Travan – La Stampa.

Alberto Perino è uno dei leader storici del Movimento No Tav: da vent”anni lotta contro la nuova linea ferroviaria Torino-Lione. 

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Parteciperete alla catena umana che domani unirà Torino a Susa?  

«Ci saremo, eccome, anche se si tratta di una iniziativa che non è stata organizzata dal nostro Movimento». 

Per quale motivo aderirete alla manifestazione?  

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«Perché ne condividiamo le ragioni che sono le stesse della nostra lunga battaglia contro l”Alta velocità: la difesa dell”ambiente, delle risorse idriche, del paesaggio. Non solo: anche la lotta contro la malapolitica e il malaffare che si celano dietro gli appalti delle Grandi opere». 

Quindi ci sarete soprattutto per ribadire il vostro no al Supertreno?  

«Certamente e saremo in molti a sventolare le bandiere «treno-crociate». Lo faremo anche per denunciare l”immane sperpero di denaro pubblico che sarà speso per costruire un”opera inutile: soldi sottratti a scuole, ospedali, servizi. Ai contribuenti, insomma». 

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Certo non sarebbe stato male se la catena si fosse spinta fino a Chiomonte dove c”è il cantiere che da oltre un anno tenete sotto assedio…  

«Abbiamo organizzato la fiaccolata che partirà domani sera da Susa. Raggiungeremo la Val Clarea: ognuno manifesterà a suo modo».

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