Una rivoluzione dei rifiuti

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31 Gennaio 2013 - 13.13


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di Cesare BudoniComune-info

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Nei giorni scorsi a Roma, al Cinema Palazzo, si è riunito il Comitato Promotore Nazionale per la legge Zero waste composto da oltre centocinquanta associazioni, coordinamenti e comitati, sia nazionali che regionali e locali. Una tappa dei lavori che porteranno alla stesura del testo definitivo, da sottoporre a verifica giuridica prima di essere depositato per avviare la campagna nazionale di raccolta firme.

Si tratta del testo che nelle intenzioni dei proponenti dovrà radicalmente modificare la normativa nazionale sul ciclo dei rifiuti (Testo unico 152/2006). Questo alla luce della recente Risoluzione del Parlamento Europeo che ha votato un complesso documento in cui si è finalmente affermato il principio per cui entro l”anno 2020 dovranno chiudere gli impianti di incenerimento e di discarica dei rifiuti.

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Tale principio è di fatto da anni sostenuto dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero e si allinea perfettamente con la Strategia Rifiuti Zero e l”avvio della Raccolta “porta a porta” come primo passo verso l”obiettivo temporale al 2020, da anni indicato da molte organizzazioni ambientaliste e da numerosi esperti del settore come l”unica virtuosa alternativa alla distruzione di materiali preziosi attraverso incenerimento o sotterramento, con l”effetto di provocare danni gravissimi sull”ambiente e sulla salute pubblica.

La Legge di Iniziativa popolare propone in sostanza una moratoria sino al 2020 di tutte le autorizzazioni in itinere per inceneritori sul territorio nazionale, la riconversione verso impianti di riciclaggio attraverso una politica di incentivazione molto diversa da quella attuale, la revoca definitiva degli incentivi pubblici che sostengono una impiantistica nociva e chiaramente in perdita, la creazione di Distretti locali e la ridefinizione generale dei compiti del Conai rispetto alle attuali politiche di gestione degli imballaggi. La legge è composta da 26 articoli, contenenti principi e regole del tutto avanzati nella prospettiva della vera attuazione di una società a Rifiuti Zero.

Ad aprire i lavori è stato Paul Connett, uno dei principali e più noti ideatori della Strategia Rifiuti Zero. Come ha ricordato Connett, è la sua visita in Italia numero 58, come dire nelle città italiane c”è ancora molto da fare su questi temi ma c”è anche molto interesse per un cambiamento radicale dal basso. Connet ha ricordato che se consumassimo tutti come consumano gli statunitensi, avremmo bisogno di quattro pianeti, uno non basterebbe, mentre se consumassimo come gli europei sarebbe necessario avere due Pianeti Terra.

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Abbiamo rivolto a Connet alcune domande.

Quali sono i passaggi obbligatori per la Strategia Zero Waste?

Sono dieci. Uno, separazione alla fonte; due, raccolta porta a porta; tre, impianti di compostaggio; quattro, riciclaggio, con le proprie centrali; cnque, riutilizzo, riparazione e decostruzione con appositi e numerosi corsi di formazione, recuperando anche dagli edifici dismessi o abbattuti preziosi materiali da costruzione, ad esempio il legno; sei, iniziative per la riduzione dei rifiuti, cioé prodotti con gli spillatori e con i distributori di materie, tassa su buste plastica, raccolta dei tappi, pannolini riutilizzabili.; sette, incentivi economici, vale a dire organico e multi materiali vanno raccolti gratis, poi più si produce frazione residua di rifiuti più si paga, ecc.; otto, impianti di separazione dei residui e centro ricerca rifiuti zero presso università, è lo step più importante dei dieci elencati; nove, migliore design industriale, i prodotti vanno riprogettati quando necessario secondo lo schema Riduci-Riusa-Ricicla-Ridisegna; dieci, infine, discarica temporanea per non riciclabili e la stabilizzazione biologica dei rifiuti organici.

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In questo suo ultimo viaggio cosa vede di cambiato in Italia, come interpreta questo segnale di una proposta di legge popolare?

Vedo che quasi tutti i cittadini italiani hanno ormai compreso che discariche e incenerimento non sono soluzioni sostenibili e che i rifiuti non sono un problema tecnologico ma un problema di strategia, concetti questi che per anni ho portato anche in Italia durante i miei viaggi nelle varie città. All”industria va detto chiaramente: se un prodotto non si può riutilizzare, riciclare o compostare, questo prodotto non deve essere realizzato. Deve esserci un no chiaro alla società usa e getta.

La sua Strategia ha fatto molti passi in avanti, pensa che avrà un futuro impattante in Italia?

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Considero da sempre la strategia rifiuti zero come una rivoluzione. Questa rivoluzione non solo è cresciuta ma ora in Italia è pronta e matura per potersi allargare ad altri pezzi importanti con i quali interconnettersi come cibo locale a chilometri zero, emissioni zero a favore di energie alternative, consumo zero di nuovo territorio.

Fonte: http://comune-info.net/2013/01/connett-e-la-rivoluzione-dei-rifiuti/

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