Assisi, tappa di una nuova ecologia sociale

'Terre Nostre, movimento contro le biomasse e il biogas, per la salute e l''ambiente, per l''acqua, l''aria, il cibo sani ora è una realtà nazionale.'

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29 Maggio 2013 - 14.29


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da SgonfiailBiogas.

 

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Il convegno di ieri di
Assisi ha rappresentato la prima vera manifestazione nazionale del
movimento “Terre Nostre” contro la proliferazione insostenibile delle
centrali per l”uso energetico di biogas/biometano e biomasse (solide,
liquide, syngas ecc.). Il richiamo simbolico di Assisi, l”eco della
Marcia della Pace, il significato di Assisi come centro di riflessione e
iniziative a favore della salvaguardia del creato, hanno di certo
contribuito a spingere qualcuno restio a intraprendere trasferte in
altre parti d”Italia a partecipare, ad incontrarsi. Chi era presente ha
percepito che il “coagulo”, la reazione chimica che trasforma tante
volenterose realtà locali in un movimento, con i suoi valori, i suoi
obiettivi, un suo stile e identità era avvenuto nella sala del Centro
Congressi Cenacolo di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Era una
sensazione palpabile, di quelle che si percepiscono non molto spesso,
quando vi sono movimenti collettivi allo stato nascente. Non pochi di
coloro che si erano trovati da “carbonari” in occasione dei primi
incontri interregionali di poco più di un anno fa (Focomorto, Altedo)
non nascondevano la commozione, unita a grande soddisfazione. 


Non è facile per un
movimento reticolare basato esclusivamente sul volontariato e composto
da tanti comitati spontanei molto eterogenei tra loro organizzare eventi
nazionali. Eppure ci siamo riusciti. La passione, la determinazione, le
competenze di tante persone che, messe al servizio gratuitamente a
favore del movimento e in definitiva delle loro comunità e della
collettività nel suo insieme, possono consentire di ottenere molti
risultati. 

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Dall”altra parte abbiamo
l”esercito agguerrito della lobby biomassista, organica al capitalismo
finanziario della speculazione, contiguo 
alle mafie (secondo
Don Tonio dell”Olio dell”associazione Libera, che ha svolto
l”intervento introduttivo al convegno, anche qualcosa di più). Ci sono
amministratori, burocrati, tecnici che dovrebbero operare in modo
imparziale al servizio del bene comune, pagati dai contribuenti, che si
fanno promotori della realizzazione delle centrali per evidente
“cointeressamento personale” (nelle Marche l”accusa ai dirigenti e
funzionari regionali è di essere entrati nelle società della
speculazione biogassista e biomassista). 

Ci sono settori
accademici organici alla lobby. Un esercito che ci ha dichiarato guerra.
Un esercito con grandi risorse, armato fino ai denti, ma un esercito
mercenario. Di fronte delle “milizie popolari” con armamento di gran
lunga inferiore, senza organizzazione gerarchica e catene di comando. Ma
deciso a difendere la propria terra, conservarla per le generazioni
future, tutelare la salute di figli e nipoti.

L”esercito mercenario
biomassista e biogassista ha dichiarato guerra ai territori, alle
piccole comunità rurali, ha dichiarato guerra a cittadini esterefatti
che si sono viste crescere da un giorno all”altro come funghi (velenosi)
le centrali creando un nuovo paesaggio, una volta aperte le finestre di
casa (ma sappiamo che le centrali non sono solo un insulto al paesaggio
ma anche all”ambiente e alla salute, all”economia locale, alla
proprietà privata). 

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Credendo di avere a che
fare con gente senza competenze specifiche, con gente semplice alla
quale si può fare bere di tutto, parlano di “energie pulite”, di
“ammendanti ottimi per l”agricoltura”, di “abbattimenti totali delle
emissioni”, di “tecnologie di avanguardia”, di “sostenibilità“, “Kyoto”,
“20 20 20”.

Giorno dopo giorno il
potere anestetico delle bioballe sta scemando. Ed anzi si sviluppa una
reazione contraria. Quando arrivano all”orecchio dei cittadini le
proposte di nuove autorizzazioni spesso la reazione è molto rapida. Si
sa cosa fare, si sa chi contattare. Non ancora ovunque. Ma la nostra
rete serve proprio a questo. A dare supporto.


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L”insulto più grave è
quello alla salute come ha ricordato l”oncologa Patrizia Gentilini
parlando a nome di Medicina Democratica. I dati sulla grave perdita di
speranze di vita sana (ormai è dal 2004 che chi nasce ha speranze sempre
più ridotte di campare in salute come le coorti d”età precedenti) hanno
colpito i partecipanti al convegno. I giornali del capitalismo
finanziario 
senza scrupoli (variamente
di “destra”, di “centro” e di “sinistra”) parlano di diminuita
mortalità per il cancro dimenticando che ci si ammala sempre di più e
che ogni hanno l”aumento di alcuni tumori è di diversi punti
percentuali, parlano di aumento di speranza d vita dimenticando che
aumentano gli anni trascorsi affetti da terribili malattie e
diminuiscono quelli di vita sana. 

 

La lobby pensava che
frammentando in migliaia di impianti spalmati sul territorio questa
aggressione non ci sarebbero state le opposizioni robuste che hanno
bloccato gli inceneritori, le grosse centrali. Per fortuna hanno
sottovalutato la capacità di reazione. Grazie a internet, grazie alla
diffusione nella società di competenze specialistiche a tutti i livelli,
grazie all”accesso all”informazione, grazie a un clima politico che
parla di cittadinanza attiva, di democrazia partecipata, grazie al
trasferimento verso le aree rurali di gente sensibile alle problematiche
ecologiche e competente in fuga dalle città invivibili si sono create
condizioni perché, anche nella difficoltà della frammentazione
territoriale, la reazione alla green economy della più spregiudicata
speculazione diventasse efficace. Forse la frammentazione sta diventando
un boomerang per la lobby perché ogni notizia di incidente, di scoppio,
di incendio, di sversamento, di contaminazioni, di corruzione, di
sequestri ecc. ecc. fa il giro di una rete sempre più ampia e capillare e
si moltiplica. 

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Anche con la censura dei
grandi media (i cui editori sono direttamente o meno biomassisti) il
tam tam delle nefandezze delle centrali si diffonde e cresce l”allerta,
cresce la capacità di contrastare, le argomentazioni a sostegno del no,
le argomentazioni talmente autoevidenti e comprensibili a tutti da
smontare quelle dei tecnici mercenari.

 

Ieri la coagulazione
delle forze molecolari è stata palpabile. Il movimento inizia ad
esprimersi con una voce unica, inizia a cumulare la forza di tante
realtà locali, bravissime a difendersi localmente ma ora anche aperte al
network, allo scambio di esperienze, alla prospettiva di azione
politica unitaria, alla prospettiva di class action.

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Chi ci ha scatenato
guerra inizia ad avere delle difficoltà. Noi desideriamo ardentemente
che i loro piani finanziari saltino. La massa finanziaria in c
erca
di remunerazione è molta ma i rischi legati alla crescente opposizione
alle centrali dovrebbero iniziare a far dubitare i finanziatori
istituzionali e anche le mafie sulla redditività e i rischi delle
operazioni legate alla realizzazione di nuove centrali.


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La pronuncia del 20
maggio della Consulta apre la prospettiva di una contestazione ad ampio
raggio alla legittimità delle autorizzazioni rilasciate aggirando
l”assogettabilità alle valutazioni di impatto ambientale. Non staremo
con le mani in mano. Certi che alla II Marcia di Assisi per l”acqua,
l”aria e il cibo sani contro le biomasse e il biogas oltre ad essere
molto più numerosi saremo in grado di poter registrare importanti
vittorie. E confidando in un po” di sole.


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Fonte: http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/05/la-manifestazione-di-assisi.html

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