Emilia, possibile causa umana per il sisma

Non si può escludere. E di certo si deve continuare a indagare. La sintesi di una relazione di un panel di esperti sul rapporto fra fracking e sisma emiliano.

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13 Aprile 2014 - 18.36


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«Il legame tra le attività estrattive e terremoto non si può escludere». La Repubblica, 11 aprile 2014

di Silvia Bencivelli.

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Non si può dire né sì né no, ma di certo non si può escludere. E di
certo si deve continuare a indagare. Sarebbe questa la sintesi di un
rapporto stilato per conto della Regione Emilia Romagna da un panel di
esperti chiamati a dire se i terremoti che hanno colpito la regione nel
2012
possano aver avuto come concausa le attività estrattive del
petrolio
(che nella regione si praticano da decenni) e, più in generale,
trivellazioni e perforazioni del suolo
. Il rapporto non è ancora stato
reso pubblico, ma già circola negli ambienti scientifici e politici. Se
ne occupa l”ultimo numero della rivista scientifica Science,
secondo la quale il documento è stato consegnato agli amministratori
emiliani da almeno un mese, ma ci sarebbe imbarazzo nel parlarne. Non
solo: la rivista americana precisa come sul rapporto si baseranno le
decisioni in merito a nuove autorizzazioni per le attività estrattive
nella regione.

Ed è molto probabile che la linea sarà quella della massima cautela. Il
panel
si chiama Ichese (Commissione tecnico-scientifica per la
valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per
gli idrocarburi e aumento di attività sismica nel territorio della
regione Emilia Romagna colpita dal sisma del mese di maggio 2012) ed è
stato convocato dalla Regione guidata da Vasco Errani nel maggio del
2013: è composto da due esperti italiani e da tre stranieri che hanno
effettuato sopralluoghi sia nelle aree colpite dal terremoto sia negli
impianti petroliferi di Cavone, quelli contro i quali oggi si punta il
dito. Ichese ha interpellato esperti, aziende e istituzioni. Ed è giunto
alle conclusioni che Science riporta tra virgolette: il legame tra le
attività estrattive e terremoto «non si può escludere»
.

Da anni si sa che alcune attività umane possono causare terremoti. Non è
mai stata una novità e gli scienziati hanno sempre preso l’ipotesi
molto sul serio. L’idea è che il ricorso ad alcune tecniche
geoingegneristiche
, tra cui il famigerato fracking che però in Italia
non si pratica
, almeno non ufficialmente), se effettuato ad alta
intensità può causare l”instabilità delle faglie su cui poggiamo i
piedi.

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In particolare, il nesso è stato studiato laddove le ricerche di
petrolio comportano trivellazioni numerose e profonde, come nel centro
degli Stati Uniti. Indagini statistiche hanno rafforzato questo timore e
alcuni degli ultimi terremoti in Texas e Oklahoma sono stati ritenuti
probabili “figli” delle trivellazioni
. Bisogna però considerare che al
momento è molto difficile dire se un dato sisma è stato causato da una
certa attività. Resta il fatto che quelli per i quali è stata ipotizzata
una concausa umana sono stati pochi e, in ogni caso, più deboli di
quelli generati solamente dalla natura in una specifica zona. Comunque,
se i sospetti su certe responsabilità dell’uomo dovessero diventare
forti, è probabile che non sarebbe solo la Regione Emilia Romagna a
rivedere le proprie scelte sull’utilizzo del territorio.

Il rapporto di Ichesa, prosegue Science, spiega anche che
rimuovere e reiniettare liquidi non basta a causare un terremoto più
intenso di quanto non sarebbe senza quell’attività. Ma è possibile che
la faglia coinvolta nella sequenza sismica del maggio di due anni fa
fosse sul punto di muoversi e che l’uomo abbia accelerato il processo.
Non solo: le attività estrattive nel sito di Cavone erano state
aumentate dall’aprile del 2011 e questo stabilirebbe un legame
temporale. Però, conclude la rivista, manca ancora un modello fisico di
sostegno: insomma, ipotizzato il nesso, non è ancora chiaro come e
perché funzioni. 

Science spiega infine di non aver ricevuto
risposte sul rapporto né da parte degli estensori né da parte delle
compagnie che sarebbero implicate, ma riferisce di altri sismologi per i
quali questi legami sarebbero molto deboli e tutto il rapporto poco
chiaro: l’impianto di Cavone, del resto, è molto piccolo e si trova ad
almeno venti chilometri dall’epicentro.

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Tratto da:  http://www.eddyburg.it/2014/04/il-sisma-causato-dalluomo-emilia-il.html.

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