Piove, governo ladro. Brevi note sui cambiamenti climatici

Il vecchio sogno di scienziati e militari, la geoingegneria per "possedere il clima", lascia indizi pesanti come metalli.

Piove, governo ladro. Brevi note sui cambiamenti climatici
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20 Settembre 2014 - 22.21


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di
Paolo Broggia

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Ingegnere
– Contadino

Già nel 1957 si studiava tecnicamente la possibilità di controllare
la grandine per non far distruggere le colture nei campi del Piemonte
[1]. Gli italiani sono sempre
stati molto attivi in questo campo: sperimentazioni nei dintorni di
Roma, in Sardegna, pubblicazioni su riviste scientifiche
internazionali e brevetti industriali registrati negli USA
[2];

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In un documento del 1963, il Gen. Antonio Serra Capo del Servizio
Meteorologico dell’Aeronautica, cita una collaborazione svolta con
una azienda americana per provocare la pioggia, con fondi pubblici
[3];


Nel 1994 il governo italiano promulga una legge che prevede la
creazione regolare di piogge artificiali per sconfiggere la siccità
[4];


Nel 1996 viene pubblicato un documento di ricerca aerospaziale dai
militari USA, “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather
in 2025”
(“Il clima come un moltiplicatore di forze:
possedere il controllo del clima entro il 2025”, Ndt) [5].
In questo raccapricciante documento viene enunciata la possibilità
tecnica di poter controllare localmente il clima, allo scopo di avere
vantaggi sul nemico e renderlo più vulnerabile, con tanto di
tabelle, grafici, metodologie. Evidentemente venivano ritenute molto
significative le esperienze del Vietnam, dove gli USA sono riusciti
ad usare con successo la geoingegneria allagando con abbondanti
piogge i campi dei Vietcong;

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La comparsa sempre più frequente di brevetti nel settore riguarda,
fra le altre cose, l”uso dei campi elettromagnetici per far
interagire a comando le particelle rilasciate dagli aerei, in forma
di additivi nei carburanti;


Le numerose conferenze
sull”argomento “geoengineering and climate engineering”
(geoingegneria ed ingegneria del clima) si sono affacciate nelle
comunità scientifiche internazionali, monopolizzando l”attenzione e
apportando nuove risorse economiche. È nato l”
IPCC,
l”organizzazione internazionale intesa a fronteggiare i cambiamenti
climatici, che potrebbe legittimare l”uso della geoingegneria
[6].
Ma se si va a dire a questi scienziati che stanno già facendo la
geoingegneria, essi negano inorriditi.

Se
osservassimo i nostri cieli più attentamente,
vedremmo attività aeronautiche non ufficiali, cioè non legate a
transiti di aerei di linea, che rilasciano delle sostanze visibili
che si disperdono dopo qualche minuto, a volte dopo ore.
Probabilmente si tratta di droni
[7]
che quotidianamente “spazzolano” il cielo come una griglia a
“scacchi”, non c”e” zona dell”Italia (e dell”Europa) ormai che
non sia irrorata
[8].

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Che
cosa spruzzano? Qualunque cosa. A giudicare dalle analisi dell”acqua
piovana sembra che ci sia di tutto: metalli pesanti, polimeri,
batteri, sostanze non classificate
[9].

Anche
i fili che cadono dal cielo, imitazioni quasi perfette delle
ragnatele, ma di lunghezze spropositate. Se fossero di un vero ragno
volante (il fenomeno è quello dello
“spider
ballooning”
), questo
dovrebbe essere grande più di 100 metri. Inoltre le vere ragnatele
non vengono attratte da un potente magnete, come invece sembra a
cadere a questi fili.

Risorse
in gioco
: un articolo su un esperimento condotto nel 2011
dell”Universita” di San Diego, California [10],
dà una idea delle risorse aeree necessarie: considerando l”intero
territorio italiano formato da tanti quadrati di 100Km di lato (come
nell”articolo), in totale abbiamo solo 30 quadrati. Ipotizzando 2
droni che lavorino per ciascun quadrato, con appena 60 droni si
potrebbe coprire una nazione intera, con tutti i suoi abitanti,
piante, falde acquifere, eco-sistemi.

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Presso
i centri radar aeronautici italiani, i controllori di volo sono
consapevoli di questo movimento enorme di velivoli, ma lo ignorano. O
non danno spiegazioni se interpellati. Chiedete anche voi all”URP
[11]
dell”aeronautica qualche informazione.

Ma
la Natura è grande, in ogni caso. I suoi eterni elementi riusciranno
a raggiungere una coerenza per reagire opportunamente a questa fonte
di inquinamento.

Concludendo,
quando la prossima volta avvertiamo:

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una pioggerellina sottile (fina-fina) come quelle
londinesi, insolitamente frequenti in Italia ultimamente;


delle piogge torrenziali e conseguenti alluvioni,
con grandine grande come arance, similmente frequente in Italia in
tempi recenti;


la presenza di formazioni di alghe (incredibili
da trovare nelle zone di campagna interne, molto lontane dalle
coste);

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che l”aria è più secca di quella del deserto
[12],
come nel 2012 in Italia;


che le malattie delle nostre piante siano da
attribuire a qualcosa di strano, mai visto;


che i pannelli fotovoltaici stiano generando
sempre meno elettricità rispetto all”anno precedente ;

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che nella analisi “Mineral Test” risultino
eccessi di alluminio e piombo, come è capitato a me e a tre miei
vicini;

ebbene,
in tutti questi casi sopraesposti pronunciamo pure con decisione e
seriamente la fatidica frase: “piove, governo ladro…”, per far
cogliere il messaggio a chi di dovere … (”cca” niscuno è
fesso…
).

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NOTE:

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[1]
M.
Barla ed E. Barbero, “Nuclei di
condensazione prodotti da ossidi radioattivati, ”Giornale di
Geofisica pura e applicata
del Gennaio–Aprile
1957, Volume 36,
Issue 1,
pp 243-249. L”articolo descrive teoria ed esperimenti per attivare
artificialmente dei nuclei di molecole di acqua usando ossidi di
alluminio e campi elettromagnetici;

[2]
Il portale “
www.nogeoingegneria.com”
riporta molti documenti originali.

[3]
Scrive testualmente: «…Un
terzo ciclo di esperienze di nucleazione artificiale dell’atmosfera,
il più lungo finora condotto in Italia, fu affidato alla società
americana “Weather Researches Development Corporation” su
finanziamento della “Cassa per il Mezzogiorno” e la “Regione
Autonoma della Sardegna”, l”autore si dichiara infine molto
fiducioso sui progressi tecnici migliorativi, per risolvere tutti i
problemi legati alla siccità.
»
Vedi la storia QUI.

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[4]
Legge n. 36 del 5.1.1994,
«Disposizioni in materia di risorse idriche», art. 2, comma 2:
«Con
decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, dal ministro dell’ambiente, di concerto con il
ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell’articolo 17, comma 3,
della legge 23 agosto 1988, n. 400 è adottato il regolamento per la
disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del
ciclo naturale dell’acqua.
».

[5]
Possedere
il clima entro il 2025
;

[6]
V. report
tecnico n.
18/2121
del 15.07.2014 di avanzamento del progetto del parlamento tedesco,
http://dip.bundestag.de/btd/18/021/1802121.pdf,
dove a Pag. 61 una figura illustra il funzionamento della tecnica RM
Radiation Management, con silouettes di aerei che emettono
particelle
;

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[7]
A parere di chi scrive a poter fare
questo lavoro potrebbero essere solo dei droni, cioè dei velivoli
senza pilota a bordo e/o con guida automatica, per la estrema
ripetitività delle rotte, stressanti e pericolose per esseri umani
in carne e ossa: infatti nel ripassare nelle precedenti scie, in
cabina entrerebbe l”aria proveniente dall”esterno, inquinata dello
stesso materiale rilasciato dallo scarico
;

[8]
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4532;

[9]
http://www.nogeoingegneria.com/effetti/biodiversita/questa-pioggia-e-una-manna-dal-cielo-per-la-stagione-dei-funghi/

http://www.nogeoingegneria.com/effetti/salute/russel-blaylock-medico-della-national-health-federation/;

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[10]
Studiano la distribuzione di particelle di aerosol rilasciate da un
aereo pilotato in remoto – http://aerosols.ucsd.edu/E_PEACE.html;

[11]
Urp, Ufficio Relazione con il Pubblico, urp@aeronautica.difesa.it;

[12]
L”autore
ha misurato nell”agosto 2014 valori di umidità relativa pari al 18%,
mentre nel deserto normalmente non si va mai più sotto di 35%. Con
questi valori di umidità, è fisicamente impossibile la comparsa di
scie di condensazione provocate dagli scarichi dei motori a reazione
dei velivoli. In ogni caso questo tipo di fenomeno non dà luogo a
scie persistenti e inquinamento da metalli pesanti, perché si tratta
essenzialmente di vapore acqueo.

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