1) L”ultimo rapporto IPCC (Organizzazione ONU intergovernativa che cerca di fronteggiare i cambiamenti climatici) del 2014 ipotizza come possibile soluzione al riscaldamento globale il rilascio in Stratosfera, sopra i 15.000mt di quota, di nanoparticelle riflettenti (la tecnica si chiama SRM – Solar Radiation Management) in forma di gas di scarico di aeroplani [ I ]. Molti esperti valutano come “inadatta†questa soluzione per motivi soprattutto etici [ii]. Invece recentemente stiamo assistendo a rilasci di questi materiali a quote sempre più basse, nella Troposfera ben al di sotto dei 15.000mt. La deposizione delle sostanze (presumibilmente nanoparticelle di metalli pesanti come alluminio, bario, piombo, etc.) ha una efficacia maggiore a queste basse altezze;
2) Gli agenti chimici e/o biologici rilasciati modificano la Biosfera in maniera rapida e radicale – se non irreversibile – causando:
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–Stress fisiologico delle piante a causa delle repentine variazioni di umidità giorno-notte (V. Figg. 1 – 3);
– Contaminazione di falde acquifere;
– Modifica del PH del terreno coltivabile;
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– Inaridimento o dilavamento del suolo;
–Depauperamento delle risorse alimentari, sia umane che animali.
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3) Impiegando i modelli climatici in combinazione con le tecniche di Geoingegneria, si possono ottenere desiderate alterazioni del clima:
–su scala locale, attraverso regolazione dell’umidità [iii];
– su scala generale, attraverso la creazione di “corridoi†di correnti d”aria causati dalla regolazione di cui sopra;
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–piogge del tipo “bombe di acqua†e grandine a temperature elevate.
4) A causa della penetrazione negli alveoli polmonari di nanoparticelle dei metalli pesanti, possono insorgere malattie neuro-degenerative e/o tumori [iv];
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5) Si è rilevata una acidificazione degli oceani e innalzamento della temperatura dei mari;
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6) L”osservazione forzata del “cielo a strisce†e/o biancastro con una “visuale†come in Figg. 4 – 5comporta un declino della qualità della Vita, non essendo l”attività preannunciata da opportune informative e/o consensi popolari. Viene inoltre sradicata la nostra sovranità sul cielo e l”aria che respiriamo [v].
Possibili risorse e modalità operative della Geoingegneria a bassa quota
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1) Impiego di droni (velivoli senza pilota) a guida completamente automatica, per minimizzare l”intervento umano così come eventuali richieste di consensi/decisioni. Possono quindi essere in pochi a decidere;
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2. Il 90% delle operazioni vengono svolte da velivoli realizzati “in scala più piccola†di aerei noti, 737, 767, aerei di linea, executives, così da apparire dimensionalmente come aerei ad alta quota, mentre in realtà sono a soli 2000mt. I quadrimotori jet a reazione, infatti, non possono volare sui centri abitati a queste altezze se non in prossimità degli aeroporti, come dice la normativa. Quindi, se si interpellano i centri radar, questi rileverebbero non un aereo normale ma uno piccolo, che probabilmente è anche al di sotto della soglia di rilevabilità per le sue piccole dimensioni [vi].
3. Impiego approssimativamente di soli 60 droni per “condizionare†l”intero territorio Italiano [vii];
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4. Impiego di un significativo apparato mediatico e social-media di copertura/depistaggio, con organizzazione di convegni, dibattiti, scenografie elettroniche in TV, riviste, siti internet, spot pubblicitari, manipolazione di vecchi film per sovraimporre “cieli sbiancatiâ€, videogiochi, libri di scuola per bambini…;
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5. Possibili sponsor:
–multinazionali come ad es. industrie farmaceutiche;
–produttori di sementi OGM resistenti all”alluminio;
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–proprietari di imperi economici che credono di preservare le ultime risorse del pianeta;
–business assicurativo legato ai disastri ambientali;
–coloro che beneficiano di una riduzione della efficacia delle fonti energetiche alternative;
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–produttori/utilizzatori sistemi wireless per migliorare l”efficacia del trasporto dei campi elettromagnetici in aria;
[ii] “Stratospheric folly†(follie stratosferiche), Tim Kruger, NATURE, 24.4,2014, Vol 508, parlando del testo di Mike Hulme, “Can Science Fix Climate Change?â€: A Case Against Climate Engineering (Può la scienza rimediare ai cambiamenti climatici ? Un caso contro l”ingegneria del clima, NdT), ISBN 9780745682051, prima edizione Aprile 2014. L”autore sostiene che agire solo sulla temperatura del Pianeta non garantisce il rimedio del problema, sarebbe come se un dottore sopprimesse i sintomi a un paziente, senza guarire le cause. Senza contare le implicazioni tecniche/strategiche che comporterebbe la scelta di usare lo SRM.
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[iii] Dagli autori sono state osservate frequentemente situazioni di cielo nuvoloso con umidità relativa bassissima: due condizioni che dovrebbero essere una esclusiva dell”altra.
[v] È impossibile ottenere informazioni su questi fenomeni da Enti ufficiali: le operazioni di G. sono sotto copertura strategica e probabilmente gestite da organismi “sovranazionaliâ€.
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[vi] L”ipotesi proposta di “aerei di piccoli dimensioni†è suffragata dal fatto che il rumore che si sente al loro passaggio sembra essere quello di piccoli turbo-elica. I jet hanno un suono decisamente diverso.
[vii] Un articolo su un esperimento condotto nel 2011 dall”Università di San Diego, California, dove si studia la distribuzione di particelle di aerosol rilasciate da un aereo pilotato in remoto (http://aerosols.ucsd.edu/E_PEACE.html), dà infatti una idea (realmente osservata) delle risorse aeree necessarie: considerando l”intero territorio italiano formato da tanti quadrati di 100Km di lato (come nell”articolo), in totale abbiamo solo 30 quadrati (V. Fig. 7). Ipotizzando 2 droni che lavorano per ogni quadrato, con soli 60 (!) droni si può tenere sotto scacco una nazione, con tutti i suoi abitanti, piante, falde acquifere, eco-sistemi.