Napolitano, il presidente che tradì l'Italia

Napolitano appartiene a quella élite che, in Italia e altrove si prodiga per svuotare di significato proprio la carica, le istituzioni e il Paese che dovrebbe difendere. [M. Foa]

Napolitano, il presidente che tradì l'Italia
Preroll AMP

Redazione Modifica articolo

3 Gennaio 2015 - 19.39


ATF AMP

di Marcello Foa.

Top Right AMP

Rieccomi a voi, dopo qualche giorno di vacanza in cui ho davvero
staccato la spina. Innanzitutto, ovviamente, buon anno. E sarà un anno
importante per l’Italia: Napolitano non sarà più il presidente della
Repubblica.

Come al solito, non mi unisco al coro dei giornalisti e dei partiti
che già salutano, con la consueta retorica, il servitore delle
Istituzioni. Il mio giudizio su Napolitano è tutt’altro che retorico e,
come sempre fattuale. Fuor di metafora: Napolitano non è stato un buon
presidente per la semplice ragione che non ha rispettato l’essenza,
l’anima, la missione di un Capo dello Stato: che è quello di servire il
popolo, di rispettare in modo inflessibile la Costituzione, di difendere
la sovranità.

Dynamic 1 AMP


Napolitano, invece, appartiene a quella élite di politici che, in
Italia ma non solo, di fatto si prodiga per svuotare di significato
proprio la carica, le istituzioni e in ultima analisi il Paese che
dovrebbe difendere.


La tecnica è raffinata ma come sempre non facilmente interpretabile e
mai spiegata all’opinione pubblica, che deve essere mantenuta
nell’illusione. Funziona così: il rispetto formale del mandato e della
Costituzione costante, i richiami ai valori nazionali e al senso dello
Stato rituale, retorico, obbligato.


Il tono cambia quando il presidente parla di Unione europea; in
questo caso trapela l’appartenenza, la convinzione, il senso storico di
una missione. Il presidente che dovrebbe difendere la Costituzione
curiosamente lancia continuamente appelli alla cessione di sovranità e
di poteri a favore della Ue di cui auspica l’unione politica e
naturalmente per il bene degli italiani (basta una ricerca su un motore
di ricerca per trovare centinaia di riscontri). Nella gestione del
potere nazionale ovviamente si prodiga per difendere, proteggere e al
momento giusto lanciare quei politici o quei tecnici che la pensano come
lui e con cui condivide le stesse referenze sovranazionali.

Dynamic 1 AMP


E’ stato Napolitano ad avallare il colpo di stato con cui le élite
europee hanno fatto cadere Berlusconi nel 2011, attribuendo
simultaneamente l’incarico al suo grande amico e sodale Mario Monti, tra
l’altro beneficiandolo della nomina improvvisa a senatore a vita;
dunque rendendo possibile l’attuazione di un piano che, come ormai
ampiamente dimostrato, è stato concepito mesi prima della caduta del
Cavaliere.


E’ lo stesso Napolitano a spingere un altro giovane, emergente sodale
Enrico Letta a Palazzo Chigi e poi, dopo pochi mesi, a benedire
l’improvvisa ascesa, ma gradita a certi ambienti, di Matteo Renzi,
superando un’antipatia e una diffidenza personale che ora traspare, ma a
cui si è inchinato in ossequio a logiche che al popolo non vengono mai
spiegate. Un “obbedisco” a modo suo.


E se ripercorrete la storia di questo decennio, vi accorgerete come
nei momenti critici – ad esempio nel pieno delle crisi finanziarie, di
quella greca o di forte criticità per la sopravvivenza dell’euro,
Napolitano abbia usato tutta la sua influenza e il suo prestigio
istituzionale per spingere l’opinione pubblica e le forze politiche
sempre nella direzione voluta dall’establishment europeo, che appare
come un referente più forte, alto e influente della Costituzione
italiana.

Dynamic 1 AMP


Parlare di tradimento del mandato non è improprio. Di certo quello di Re Giorgio appare come un tradimento dell’Italia.


E non dobbiamo illuderci che a Napolitano subentri un eletto
autenticamente patriottico. Riparleremo presto del successore, ma sin
d’ora si può affermare che via un Napolitano se ne farà un altro, che
offra le stesse garanzie e vanti le stesse appartenenze. Perché questa è
la logica del potere che governa davvero l’Europa. E dunque anche quel
che resta dell’Italia. Ma agli italiani non va detto e men che meno
spiegato.

Seguimi anche su twitter: @MarcelloFoa

Dynamic 1 AMP

e su Facebook: Marcello Foa

Fonte:  http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/01/03/napolitano-il-presidente-che-tradi-litalia/.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version