Perché il nemico da battere è il PD

Chi simpatizza per il Pd, una volta letto il titolo, non leggerà il pezzo, indignato. Ma farebbe molto male, perché la lettura potrebbe risultargli utile [Aldo Giannuli]

Perché il nemico da battere è il PD
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14 Maggio 2015 - 21.59


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di Aldo Giannuli.

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Probabilmente chi simpatizza per il Pd,
una volta letto il titolo, non leggerà il pezzo, indignato. Ma farebbe
molto male, perché la lettura potrebbe risultargli utile per capire il
clima con il quale il Pd (ma forse il “Partito della Nazione”) dovrà
misurarsi sempre più nei prossimi anni e perché. Comunque, fate pure
come vi pare, sono abituato a dire quello che penso senza giri di
parole. Ed allora, perché sostengo che il Pd sia il nemico peggiore?

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Per tre ragioni fondamentali: la politica economica, la politica sociale, la democrazia e la corruzione.

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Politica economica: il
Pd, sin dal suo appoggio al governo Monti di infelice memoria, poi con
il governo Letta ed ora con il governo Renzi, sta perseguendo una
politica fiscale che sarebbe demenziale, se non fosse deliberatamente
finalizzata alla svendita del paese. Le aziende grandi e piccole
soffocano e muoiono sotto il peso del prelievo fiscale e dei tassi
giugulatori delle banche, l’occupazione si assesta a livello drammatici
e, pur se di poco, peggiora costantemente, incurante della cosmesi dei
conti fatta dal governo.

Il Pd è il partito del capitale
finanziario straniero che deve liquidare il patrimonio immobiliare degli
italiani, per poi fare ugualmente fallimento. E’ il partito che ha
svenduto Bankitalia e si appresta  a svendere i pezzi nobili di Eni e
Finmeccanica. L’Italia è, per colpa del Pd, terreno di caccia dei
capitali francesi, americani, cinesi, qatarioti ecc. Peggio non
potrebbe fare.

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La politica sociale non
ha bisogno di commenti: il Jobs act e la recente riforma della scuola
fanno quello che la destra berlusconiana non osava neppure immaginare.

La democrazia: il Pd –e
prima di lui il Pds ed i Ds- da venti anni guida l’attacco alla
Costituzione, liquidando prima di tutto la legge elettorale
proporzionale, che ne era l’architrave, poi intaccandone più pezzi, ora
con un disegno organico di sistema costituzionale da repubblica del
centro America. Il Partito si è conseguentemente evoluto in “partito del
Leader”, avendo trovato in Renzi il volenteroso Caudillo.

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Nel campo della giustizia ha osato anche
più di Berlusconi, con una politica punitiva dei magistrati,
finalizzata non ad un miglioramento della macchina giudiziaria del
nostro paese ma, al contrario ad un suo peggioramento e alla
subordinazione del potere giudiziario all’esecutivo.

La corruzione: per anni
il Pci-Pds-Ds-Pd ha goduto di una sorta di rendita di posizione di
“partito della questione morale” che lo ha messo al riparo dalle ondate
di protesta e dalle inchieste di una magistratura amica, troppo amica.
Il risultato è stato che, al confortevole riparo di questo scudo è
crescita una classe politica di lestofanti peggiore di quella del Pdl di
triste memoria. Mose, Expo, Mafia Capitale, Cooperative: tutti i
maggiori casi più recenti di corruzione hanno visto gli uomini del Pd in
prima fila e talvolta esclusivi attori. Ora piovono avvisi di garanzia,
ma in troppi fanno ancora finta di niente. Possiamo continuare così?

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C’è poi un motivo in più, di ordine per
così dire “estetico” che mi induce a guardate la Pd come al peggiore di
tutti i mali: che la destra faccia il mestiere della destra è giusto che
sia così, non mi indigno certo se Salvini fa certe sparate sugli
immigrati, sono un suo avversario politico dichiarato e combatto le sue
deliranti proposte, allo stesso modo in cui riconosco in Berlusconi un
aperto avversario da contrastare senza incertezze, ma il Pd è peggiore
perché non è meno di destra degli altri, anzi lo è di più, ma si ammanta
di un falso sembiante di sinistra per abbindolare quei babbei che
ancora ci credono e lo votano, pensando di sostenere la reliquia del
Pci. Svelare il trucco e spezzare l’imbroglio diventa una operazione di
pulizia morale, prima ancora che politica.

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Tutto ciò premesso -e aspettando di
essere contestato nel merito delle accuse che muovo al partito di Renzi-
non vi sembra che sarebbe molto salutare per il paese un voto che segni
una inversione di tendenza, con un iniziale calo elettorale del Pd?
Qualcosa che lo avvii alla sconfitta nelle prossime politiche? Per anni
abbiamo vissuto sotto l’eterno ricatto del “se-no-vince-la-destra”. Il
risultato è stata la fine della sinistra. Non vi sembra l’ora di
rigettare il ricatto e colpire la destra peggiore?

Io, come si sa, voto M5s: non ve la
sentite? Va bene, non votate M5s, votate Sel, ma, se non siete di
sinistra, votate Forza Italia (tanto siamo alla fine) e persino Salvini,
Fratelli d’Italia (tanto non vanno al di là di una certa soglia e,
comunque, siamo ad elezioni amministrative)  o chi vi pare (dipende da
quanto sono orrendi i vostri gusti). Arrivo a dire persino Alfano o Sc: è
un voto perfettamente inutile, ma è innocuo e comunque sono voti
sottratti al Pd. E magari, se proprio non sapete chi possa essere il
“meno peggio”, disperdete il voto scegliendo la classica lista del
fiasco (evitate però cose come Forza Nuova o Casa Pound: non
esageriamo!). Tutto, ma puniamo il Pd.

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E’ probabile che il lettore del Pd non
sia arrivato sino a questo punto dell’articolo, vinto dal mal di
stomaco: pazienza, come dire: “ce ne faremo una ragione”. Ma agli altri,
a chi sente di poter condividere questo punto di vista, chiedo una
cosa: segnalate il pezzo agli amici per mail o nei social, fatelo vostro
e riprendetene le argomentazioni, non mi interessa neppure essere
citato, ma iniziamo insieme una campagna virale contro il Pd.

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