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Gli operatori dei servizi di emergenza di New York sono stati tra i primi sulla scena del disastro dell”11 settembre, ma questo ha messo in pericolo la loro sicurezza personale. Quelli coinvolti nelle operazioni di salvataggio e in quelle di bonifica sono presto diventati eroi nazionali.
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Queste persone fanno ora appello allo stato per avere supporto medico.
Finora il governo degli Stati Uniti ha rifiutato di aiutarli.
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Il pompiere eroe di New York
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John McNamara è il caso più recente di un soccorritore di Ground Zero che muore di cancro. Ha lottato per salvare delle vite, quel giorno, ma ha perso la sua propria battaglia a soli 44 anni: una vittima del suo stesso coraggio.
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Il suo coraggio è stato commemorato nella cattedrale di San Patrizio, dove si sono svolti i funerali di McNamara.
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Oggi suo figlio Jack McNamara è ancora troppo giovane per capire le azioni di suo padre, quel giorno. Tutto quello che sa è che il padre era un vigile del fuoco.
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«Io e le altre famiglie delle vittime siamo davvero sconvolti dal fatto che tanti di questi valorosi vigili del fuoco che hanno lottato per ritrovare mio figlio e per salvare gli altri stiano ora pagandone il prezzo», dice Sally Reigenhardt, il cui figlio è morto negli attentati dell”11/9.
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I funzionari comunali, statali e federali non hanno riconosciuto un legame diretto tra i casi di cancro e le tossine di Ground Zero. Il Congresso deve ancora approvare la legislazione sanitaria sull”11/9 che richiami la copertura finanziaria federale delle spese sanitarie per i soccorritori.
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John McNamara ha passato circa cinquecento ore a Ground Zero mentre aiutava nel soccorso e recupero. Quasi otto anni dopo, qui lo scenario è tutto di ricostruzione. Ma mentre il buco nel terreno si accorcia sempre di più, l”elenco dei decessi correlati all”11/9 diventa sempre più lungo.
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“Il governo paga per questi e devo pagare per questi”
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L”agente di polizia in pensione Mike Valentin ha avuto quattro biopsie per un tumore precanceroso in gola e deve prendere 15 pillole al giorno. Definisce l”11/9 come la Chernobyl dell” America.
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«Le persone che moriranno di malattie supererà il numero di persone rimaste uccise l”11 settembre. Sto parlando di migliaia, decine di migliaia di persone che avranno il cancro», prevede il soccorritore dell”11/9 Valentin.
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Valentin racconta che ha passato quattro mesi a scavare in mezzo alle macerie di Ground Zero, dopo che i funzionari statunitensi avevano annunciato che l”aria era sicura.
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Valentin, padre di tre figli, lamenta di spendere 15mila dollari l”anno per una cura che il governo non coprirà e denuncia che i leader degli Stati Uniti hanno voltato le spalle agli eroi cui avevano promesso che mai sarebbero stati dimenticati.
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«Le nostre famiglie non stanno cercando di parcheggiarsi una Mercedes Benz nel cortile. Non siamo in cerca di procurarci viaggi in Europa », dice Valentin,« stiamo cercando di prenderci cura delle nostre famiglie quando per quando moriremo.»
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Per il tempo che gli rimane, Mike Valentin promette di continuare a lottare per i risarcimenti che ritiene che meritino i first responder dell”11/9.
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Valentin ha costituito una fondazione dei poliziotti dell”11/9 per aiutare i soccorritori in pensione che necessitano di assistenza medica: tra loro Patrick Triola, che ha trascorso mesi nelle ricerche a Ground Zero e poi è diventato vittima di un cancro ai reni.
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In quei giorni, anche il figlio di Stephen Grossman, Robert, stava aiutando nel soccorso e recupero. Gli è stato diagnosticato un cancro terminale al cervello nel 2006, a soli 39 anni. A tutt”oggi, è ancora in coma.
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Fonte: http://www.russiatoday.com/Top_News/2009-08-24/nyc-firemen.html.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
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