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Secondo alcuni documenti declassificati, il movimento di Occupy Wall Street è stato affrontato come se fosse una formazione terrorista, pur riconoscendone la natura non-violenta. Una richiesta della Partnership for Civil Justice Fund (PCJF) a norma del Freedom of Information Act (FOIA) ha permesso di mettere le mani e pubblicare una serie di documenti pesantemente editati, dai quali comunque si riesce a comprendere bene come FBI ed agenzie territoriali si siano relazionate al movimento di OWS come avrebbero fatto con al Qaeda. Cioè in maniera aggressiva e parecchio al di là dei limiti costituzionali. La cosa che colpisce è che già un mese prima dell”emergere delle prime proteste, i federali abbiano informato una serie di “partner” privati della futura minaccia. Il panorama grigio che ne emerge è quello delle forze di sicurezza locali e federali che si coalizzano insieme a una serie di soggetti privati per fronteggiare una minaccia, che però non è quella di una formazione terroristica straniera senza tetto né legge, ma la semplice esistenza di gruppi di cittadini americani che esercitano i loro diritti in maniera pacifica e dichiaratamente non-violenta.Â
Gli stessi documenti marcati FBI certificano l”inoffensività del movimento, ma nonostante questo sia evidente a tutti i soggetti e le autorità coinvolte, i documenti restituiscono l”immagine di una vera e propria guerra illegale portata da una serie di soggetti pubblici e privati vicini agli interessi costituiti ai danni di migliaia di cittadini americani che non volevano fare altro che esprimere il loro dissenso. <br<
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