SEALs uccisi nel 2011: famiglie contro governo

Le famiglie dei commandos USA uccisi nel 2011 (elicottero abbattuto in Afghanistan) accusano Washington per l’attentato e il successivo insabbiamento.

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Redazione Modifica articolo

19 Maggio 2013 - 23.28


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di Press TV.

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CON
NOTA DI MEGACHIP IN CODA ALL’ARTICOLO.

Le
famiglie dei commandos USA uccisi nel 2011 in  occasione dell’abbattimento di un elicottero
nell’Afghanistan orientale hanno accusato Washington per l’attentato e il
successivo insabbiamento, secondo un articolo.

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Come
riferito lo
scorso 9 maggio dal «Washington Times»
, i parenti delle vittime individuano
in capo alla Casa Bianca la responsabilità per l’abbattimento e il susseguente
insabbiamento dell’inchiesta sull’attentato all’elicottero Chinook della marina
militare USA nell’agosto 2011, che trasportava 38 persone tra cui 17 membri del
SEAL Team Six.

Secondo
i familiari delle vittime, l’amministrazione del presidente USA Barack Obama e
altri funzionari della Casa Bianca «hanno trasformato in bersagli» i loro cari
dopo che avevano annunciato che fu il SEAL Team Six ad uccidere Osama bin
Laden.

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Anche
i militanti talebani furono destinatari di informazioni, trapelate proprio dal
governo degli Stati Uniti, sul sito di atterraggio dell’elicottero, che resero
il velivolo vulnerabile ai loro attacchi, hanno aggiunto i familiari.

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«[I
militanti] erano posizionati in una torre, in un edificio collocato nel luogo
perfetto e nell’istante ideale per lanciare un attacco al CH-47, nel momento in
cui era maggiormente vulnerabile», ha dichiarato Doug Hamburger, padre del
sergente Patrick Hamburger, deceduto a bordo dell’elicottero Chinook.

I
soldati caduti furono trasportati verso il sito di atterraggio con un
elicottero Chinook dell’epoca del Vietnam, anziché con i consueti aeromobili
delle forze speciali.

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I
membri delle famiglie hanno contestato anche l’improvvisa sostituzione di sette
commandos afghani a bordo dell’elicottero, appena prima del suo decollo.
Inoltre, l’amministrazione Obama e il Comando Centrale USA sono stati bersaglio
di pesanti critiche per non essere riusciti a condurre un’indagine completa
sull’attentato, con i familiari che fanno appello al governo affinché risponda
dell’insabbiamento.

«Non
era un’indagine approfondita. È una vergogna che si debba essere proprio noi in
quanto genitori a richiedere un’inchiesta del Congresso per scoprire le
risposte», ha dichiarato Hamburger.

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Il
bilancio delle vittime contrassegna il più grande singolo incidente per le
forze straniere dopo l’invasione in Afghanistan a guida USA dal 2001. Gli Stati
Uniti invasero l’Afghanistan con il pretesto di combattere il terrorismo.
L’offensiva ha sì rimosso i talebani dal potere, ma l’insicurezza continua a
crescere in tutto il Paese, nonostante la presenza di migliaia di soldati sotto
il comando USA.

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GMA / KA / SS

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Traduzione
per Megachip a cura di Ariel Pisanu.

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Nota di Megachip


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Per
meglio inquadrare l’articolo, segnaliamo anche gli articoli in argomento
pubblicati da Megachip nel 2011:

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Già
allora appariva davvero singolare che dopo tre mesi dai fatti di Abbottabad fossero già morti 17 su 25
componenti del Team Six dei Navy SEALs. Ad oggi, due anni dopo, un incidente
dopo l’altro, siamo già a
23
morti su 25
. La cosa risulta estremamente sospetta agli occhi dei loro parenti.
E risulta altrettanto sospetta anche a noi, che – con buone ragioni – non abbiamo
mai creduto alle assurde versioni governative sulle modalità dell’operazione
che ha cancellato ufficialmente Osama Bin Laden.

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