L'uccisione della satira sacrificale

#JeSuisCharlie - La situazione è certamente allarmante, molto allarmante. Ma per che cosa dobbiamo lanciare l’allarme? [Piotr]

L'uccisione della satira sacrificale
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7 Gennaio 2015 - 21.38


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di
Piotr
.

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Abbiamo
appena fatto in tempo a scrivere il 14 dicembre scorso:

«Se
i segni di nervosismo e di insubordinazione in Europa dovessero
aumentare, non escludo la possibilità di clamorosi e sanguinosi
attacchi terroristici sul nostro continente, fatti per dimostrare che
il “pericolo fondamentalista” è reale (e per dimostrare a
chi è in grado di udire, che il caos può essere usato ovunque, che
non ci sono zone franche: tutto sommato, l”Italia non è stata
bombardata terroristicamente per dieci anni di fila, negli anni
Settanta?)
».

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Non
lo avessimo mai fatto! Appena il giorno dopo, il misterioso sequestro
di ostaggi al caffè Lindt di Sidney ha lanciato l’allarme sui
“lupi solitari fondamentalisti” in Occidente. O meglio, lo ha
rilanciato dopo l’ancor più strana azione di ottobre in Canada.

Oggi
l’esecrabile strage alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi
ha aumentato il livello di allarme.

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Ma
prima di parlarne, il nostro pensiero va alle vittime dell’attentato
di Parigi e ai loro cari.

La
situazione è certamente allarmante, molto allarmante. Ma per che
cosa dobbiamo lanciare l’allarme?

Per
lupi così poco solitari che si uniscono in un branco ben addestrato
(da chi?) ad azioni di commando?

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Per
singoli “lupi solitari”, come quello di Sidney, che poi salta
fuori che era controllato 24 ore su 24 dai servizi e dalla polizia
australiana? Ci dobbiamo allarmare perché questo controllo non è
servito o perché è servito? La domanda è ancora più lecita da
quando oltreoceano è
pienamente emerso l”insano intreccio fra FBI e terroristi
.

O
forse ci dobbiamo preoccupare perché non siamo stati a sentire
l’allarme vero e fondato di ormai moltissimi anni fa, quando
studiosi di rango ci avvisavano che nei paesi musulmani il “faro
Occidente” si era già perso nella nebbia, che non guidava più
nessuno? E non siamo stati a sentirlo perché non potevamo farci
nulla, perché, per dirla con Immanuel Wallerstein, il sistema
capitalistico occidentale poteva accomodare gli interessi di
alcuni milioni di operai occidentali ma non di centinaia e centinaia
di milioni di abitanti di nazioni che uscivano dal colonialismo
e
cercavano il proprio posto nel mondo. E figuriamoci se è possibile
farlo oggi che il sistema occidentale non riesce più ad accomodare
nemmeno gli interessi dei propri operai e, anzi, tenta di
scannarli assieme alla classe media.

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Crisi
sistemica
significa crisi di un ordine mondiale. Alcuni,
molto immaginifici, pensano invece che i nostri guai siano dovuti a
un nucleo ristretto e coeso di potenti (framassoni, giudei,
rettiliani, illuminati o altro) che stanno tramando un superordine
mondiale già scritto nei suoi destini. Il famoso “complotto
mondialista”.

Ma
la realtà è ben diversa. La crisi sistemica crea il caos sistemico.
Punto e basta. E nel caos sistemico i potenti, a seconda di come sono
posizionati, possono fare solo due cose: cercare di sfruttare il caos
e/o cercare di resistere al caos.

In
realtà spesso le due opzioni si complementano, perché è
difficile resistere al caos sistemico se non si cerca di sfruttarlo
.
In quale altro modo si riesce a spiegare, ad esempio, un sistema
finanziario che più è sull’orlo del baratro più verso l’orlo
si spinge
sapendo perfettamente di farlo, moltiplicando ad ogni passo
l’essenza di merda (e non già la famosa “essenza di valore”)
dei propri titoli di “ricchezza”?

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Di
fronte a un’Europa in sfacelo, con disoccupazione giovanile a due
cifre, come meravigliarsi se alcuni invece di sfogarsi andando a far
casino in curva Sud, lo vanno a fare in Medioriente dove saranno
sfruttati da ben addestrati “organizzatori del caos” (che
sembra un ossimoro, ma non lo è per nulla)?

E
perché lo stesso non dovrebbe succedere in Europa occidentale?


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Sicuramente
la strage di Parigi è stata organizzata in modo puntiglioso. Ciò
che ancora non sappiamo, se mai lo sapremo, è il livello dei
collegamenti degli organizzatori. È un livello ristretto a una
banda? A un quartiere? O è più vasto?

Di
sicuro sappiamo che la Superpotenza si è mossa subito. Barack Obama ha
convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Ammesso quindi che
non si tratti di un gruppo di killer professionisti, come invece
tutti gli esperti francesi hanno commentato, ma che si sia trattata
di una addestratissima banda di quartiere, i collegamenti che
ha messo in moto sono mondiali.

Quello
che ci verranno a dire già lo sappiamo e infatti lo avevamo detto e scritto
meno di un mese fa
 a commento del simposio Global WARning e senza bisogno di sfere di cristallo. In
realtà era una profezia tanto tragica quanto banale.

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I
potenti si muoveranno. Ahimè ne possiamo stare più che certi. E di
sicuro Washington offrirà “protezione” a un’Europa che inizia
a non voler più credere nella “minaccia russa”.

I
potenti, sghignazzando o piangendo lacrime da coccodrillo, si muovono
sempre sopra le vittime innocenti, perché le vittime innocenti sono
il complemento alla loro potenza. Hanno creato un mondo dove un
giornale satirico è un bersaglio migliore di un vulture fund.
E non per sbaglio. Sia chi ha preparato il terreno, sia chi ha
eseguito ha fatto bene i propri calcoli. Se l’essere umano non è
più in grado di prendere in giro se stesso si trasforma in un
simulacro inerte, come una statua. E una statua non può pregare.
Però può essere adorata.

In
definitiva chi uccide la satira restaura il paganesimo. Chi
uccide la satira vuole né più né meno che il culto del
dio-imperatore.

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