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Osteggiato a destra come a sinistra, Giulietto Chiesa con il movimento politico-culturale “Alternativa” si fa portavoce di una prospettiva autonoma, con una presa di posizione equidistante dai vari partiti presenti nel panorama politico italiano.
Giulietto Chiesa si è candidato in Lettonia per difendere i diritti umani delle minoranze russe. Nel libro “Il candidato lettone” ripercorre, tramite racconti e aneddoti, l”esperienza inedita di un alieno in Europa. Il suo libro-reportage è uno spunto per una riflessione generale sull”Unione Europea, sui suoi difetti congeniti, sul suo futuro.
Cӏ qualcosa che potremmo importare dal sistema politico lettone nel nostro Paese?
 “L”unica cosa che mi pare interessante è il modo in cui i lettoni  votano: con un proporzionale puro, a cui sono favorevole, con la  possibilità non solo di esprimere preferenze ma anche di cancellare,  nelle schede di voto, i candidati presenti nella lista ed esercitare,  così, quel diritto di critica sacrosanto nei confronti del partito per  cui si vota.
 Un”altra cosa positiva – in comune con l”est europeo e con la cultura  slava e russa – è il fatto di aver mantenuto un forte radicamento con la  cultura del proprio passato. Ad esempio in occasione dell”anniversario  per la vittoria sul nazismo –  cui ho preso parte, come racconto nel  libro – a Daugavpils, la seconda città lettone, ho assistito ad un  concerto in piazza di cori patriottici. Vecchi e giovani cantano insieme  agli artisti sul palco e conoscono a memoria tutte le parole delle  canzoni e la cosa mia ha colpito molto.  A differenza dell”Italia e  dell”Europa occidentale, in cui spesso i giovani sanno poco di quel  passato, ci tengono a conservare la memoria storica del proprio paese,  intesa come patrimonio del loro popolo”.
 La questione degli apolidi è legata ad un uso poco intelligente  della memoria collettiva di una nazione, in questo caso della Lettonia  nei confronti dell”ex Unione Sovietica. Una situazione anomala che in  Lettonia coinvolge ben 400mila persone, il 17% della popolazione,  rinchiusi nella condizione che lei nel libro definisce “Alien”, persone  senza Stato. 
 “Perché un ragazzo nato dopo il 1991 non può essere cittadino del  proprio paese in quanto figlio di russi? Come si fa a scaricare su di  lui le colpe dei suoi genitori?  E” una situazione scandalosa che  bisognerebbe gridare nelle piazze d”Europa e nel Parlamento europeo.  Quest”ultimo invece, si riempie la bocca con i diritti umani ma poi  permette nel proprio territorio situazioni del genere. Sono soltanto  chiacchiere: ci vorrà un”intera generazione per sanare un problema messo  in atto per mantenere vive e fomentare le tensioni sociali contro la  Russia”. 
 Ma perché il Parlamento europeo ha un atteggiamento così  pilatesco, come da lei definito, cioè vede-non vede e si volta  dall”altra parte. Perché non fa nulla per sancire il diritto di queste  minoranze? 
 Perché il Parlamento Europeo è dominato da una maggioranza  filo-americana. Alcuni paesi europei sono stati messi in piedi dagli Usa  e quindi siccome devono essere riconoscenti ad essi, preferiscono  voltarsi dall”altra parte piuttosto che aprirsi ad un atteggiamento  positivo nei confronti della Russia. Sia in Europa che a Washington ci  sono molte forze interessate a mantenere alta la tensione con la Russia,  così si propagano le schegge della guerra fredda, con l”obiettivo  imperiale degli Usa di mantenere una posizione di predominio nel mondo e  che considera la Russia ancora come un nemico.
 Il suo libro invita anche ad una riflessione più generale  sull”Europa: il processo di formazione della cittadinanza europea sembra  lungi dall”essersi compiuto. Come si spiegano tutte queste difficoltà,  riusciremo mai a diventare gli Stati Uniti d”Europa?
 L”ipotesi di Stati uniti d”Europa – in cui credo – richiede un grande  balzo culturale e diventerà realtà soltanto quando l”Europa comincerà a  ragionare autonomamente, con una visione dell”economia differente dal  modello americano, che ha creato problemi ovunque abbia attecchito, in  Russia, Cina, Europa e nella stessa America. Finché gli interessi  europei coincideranno con quelli americani, e non con quelli delle  popolazioni, nulla di tutto ciò sarà possibile.
 Secondo lei le minoranze etniche che vivono nel nostro paese sono discriminate? 
 Certo. Siamo invasi da un”immigrazione da cui dipendiamo dal punto di  vista economico, eppure siamo impreparati ad accoglierla. Invece di  alzare la guardia dovremmo organizzarci al meglio per accogliere queste  persone, ma non facciamo nulla in questo senso. A destra come a  sinistra, nessuno è stato in grado di pensare ad un programma di  integrazione culturale, ad un vero piano strategico con investimenti e  dirottamenti di risorse: invece di costruire l”alta velocità, i 20  miliardi potrebbero essere utilizzati per progettare l”accoglienza degli  immigrati. 
 Ma la politica italiana non ci arriva perché è costituita da persone  incolte, mal selezionate, incapaci di gestire questi problemi e di  fronteggiare un fenomeno che dovrebbe essere previsto, dimostrando di  avere una veduta corta, per nulla lungimirante. 
 Arriviamo alle recenti vicende politiche. Improvvisamente Fini e  i suoi hanno scoperto la natura di imbonitore e di piazzista di  Berlusconi. Lei ci crede? Ed ha senso oggi, e mi riferisco alla  sinistra, rivendicare il fatto di esserci arrivata prima?
 “Ma perché la sinistra ci è veramente arrivata prima? Se così fosse non  avrebbe consegnato nelle mani di Berlusconi il controllo della mente di  60 milioni di italiani, come invece è accaduto. 
 Adesso Fini si trova nella situazione sgradevole di spiegare come mai ha  portato Berlusconi al potere: la situazione attuale è anche il frutto  delle sue decisioni.
 Credo che si andrà alle elezioni perché Berlusconi non se ne andrà  facilmente. Il risultato finale sarà un governo centrista appoggiato dal  Pd che attuerà la macelleria sociale che il governo precedente non è  stato capace di fare”. 
 Nichi Vendola può essere l”uomo nuovo alla guida della sinistra italiana?
 “Ma quale sinistra italiana che non esiste più? Il Pd non è sinistra,  ”Sinistra, ecologia e libertà” di Vendola va verso il Pd e non la  considero sinistra perché non ha una proposta per l”Italia.
 Avere una proposta significa cominciare col dire chiaramente chi  gestisce il denaro in Europa, come funziona il sistema della finanza  internazionale contro cui ci battiamo, che bisogna uscire dalla Nato,  cose che non sento da nessuna parte. Una posizione critica che metta in  discussione i capisaldi del potere, lo sviluppo continuo e la  competitività è impossibile mantenere senza distruggere i diritti umani e  sociali dei lavoratori. La sinistra italiana, invece, è ”sviluppista” e  non mette minimamente in dubbio l”idea che sia possibile una crescita  infinita di una qualsivoglia grandezza all”interno di un sistema finito  di risorse. Bisogna andare verso un”altra concezione della società,  verso un nuovo partito che rappresenti gli interessi dei lavoratori e  che spieghi come prepararsi alla decrescita.
 Avevo lanciato Megachip per contrastare l”informazione appannaggio del  mainstream, ma sono stato isolato proprio dalla sinistra: Rifondazione  Comunista e  i Comunisti italiani sono stati i primi a mettermi il  bastone tra le ruote. Troppo impegnati a frequentare i salotti di Bruno  Vespa hanno permesso la catastrofe. Invece di capire che bisognava  mettere a soqquadro quei salotti, prendevano parte allo show  ringraziando di essere stati invitati, cosa che continuano a fare anche  oggi. Il movimento che abbiamo costituito, ”Alternativa”, è l”inizio di  un laboratorio politico che pone il ruolo dell”informazione e dei media  al centro di tutto. Abbiamo bisogno con urgenza di un”altra  comunicazione e un”altra educazione collettiva per rieducare alla  democrazia milioni di persone attraverso un sistema mediatico  democratico e realmente critico”.
Ivano Basile
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L”apolidia è un fenomeno poco conosciuto dal grande pubblico. Con il suo “Il Candidato Lettone” (edito da Ponte alle Grazie) Giulietto Chiesa, ex parlamentare europeo dal 2004 al 2009, ha avuto il merito di accendere i riflettori su questo fenomeno. La caduta dell”URSS nel 1991 ha trasformato centinaia di migliaia di cittadini sovietici in apolidi: in Lettonia 400.000 Russi si vedono ancora rifiutare la nazionalità .
Il libro-reportage di Chiesa narra la condizione in cui si trova costretta a vivere la minoranza russa, palesemente discriminata. Questi cittadini di uno stato inesistente non hanno il diritto di voto e hanno scritto sul loro passaporto: “non citizen” o “aliens”.
Cittadini di nessun luogo.
Un apolide è una persona che non ha la nazionalità o la cittadinanza. L”apolidia nasce da quattro grandi processi: dalla privazione ufficiale di nazionalità (come fu il caso, ad esempio, delle persone fuggite dalla Germania nazista), dalla sua perdita, che spesso avviene in seguito al non compimento delle pratiche, dal rifiuto di registrarsi (soprattutto per ragioni politiche, come avviene, in particolare, per le minoranze e le popolazioni autoctone) e da errori di registrazione.
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Fonte: http://www.progressonline.it/index.php?livello=Home&sezione=1&articolo=3077?=it.
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