'Affossano la scuola, fra test inutili e diversivi d''ottobre' | Megachip
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'Affossano la scuola, fra test inutili e diversivi d''ottobre'

'Affossano la scuola, fra test inutili e diversivi d''ottobre'
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27 Maggio 2010 - 13.44


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gelmini_ciuchinidi Davide Pelanda.

 

Invalsi è l”acronimo che sta per Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico italiano. Ed è l”acronimo più caro d”Italia. Questo istituto, esterno al Ministero della Pubblica Istruzione, ci costerà circa 6,6 milioni di euro nel 2010 e 8,6 milioni nel 2011. Non è poco, visto che la natura dei test somministrati ai nostri studenti delle scuole medie inferiori è del tutto sperimentale. I test di valutazione riguardano l”italiano, ma anche la matematica, materia in cui risultiamo i più ignoranti di tutta Europa. Si fanno i test, ma i risultati peggiorano, a cosa serve tutto questo?

 

Nei dieci anni di cosiddetta “scuola dell”autonomia”, il sistema scolastico italiano è sceso nelle classifiche internazionali, mentre continuano a diminuire i fondi che lo Stato ha investito per l”autonomia. C”è da chiedersi se lo stesso ministero creda alla validità del progetto.

Ma la cosa ancora più curiosa è che non c”è nessuna norma in vigore che renda questi test obbligatori. Esiste solo una direttiva del ministro, la n. 76 dell”agosto 2009 e poi una circolare del MIUR, la n. 86 del 22 ottobre 2009, che afferma: «La valutazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle predette classi delle istituzioni scolastiche, statali, e paritarie, del primo ciclo di istruzione».

Tutto ciò è stato applicato il 13 maggio scorso in tutta Italia, senza nessuna legge dello Stato. Tant”è che in alcune scuole italiane i collegi dei docenti si sono rifiutati di svolgere i test. E non è successo nulla!

Questi test potrebbero però rientrare nella differenziazione di carriera per gli insegnanti voluta con il decreto legislativo n° 150/2009, più noto come decreto Brunetta, ed il disegno di legge Aprea, in discussione in Parlamento.

In questo testo si prevedono infatti 3 livelli: stipendiali, premi e riconoscimenti vari legati al “merito”.

La pericolosità sta nel passaggio da un livello stipendiale all”altro, magari determinato da un giudizio dei dirigenti e degli ispettori ministeriali – nella pretesa di trovare riscontri “oggettivi” alla pratica dell”arbitrio – basato su prove pseudoscientifiche come quelle proposte dall”Invalsi.

Ci si domanda dunque da più parti: che necessità avrebbe il ministro dell”istruzione Gelmini di proporre con tanto chiasso il rientro a scuola al 30 settembre o al 1° ottobre, se non quella di distogliere l”attenzione dai problemi reali della scuola: tagli e solo tagli?

Il rientro a ottobre è ovviamente un falso problema, un tentativo maldestro di spostare l”attenzione da ciò che tutti gli insegnanti vivono tutti i giorni prendendo servizio nelle strutture scolastiche italiane: mancanza di fondi idonei per il funzionamento delle strutture, mancanza di insegnanti, di bidelli e personale di segreteria, in poche parole l”affossamento della scuola pubblica.

 

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