Evidenze distorte e dati manipolati: la scienza imprecisa dell’Era Covid | Megachip
Top

Evidenze distorte e dati manipolati: la scienza imprecisa dell’Era Covid

‘La scienza si è covidizzata’. Lo dice Ioannidis, epidemiologo e docente a Stanford, che anni fa pubblicò ‘Perché gran parte delle ricerche sono false’ Tema attuale, la deriva della qualità delle pubblicazioni scientifiche: piene di conflitti d'interessi

Evidenze distorte e dati manipolati: la scienza imprecisa dell’Era Covid
Preroll

Redazione Modifica articolo

16 Gennaio 2023 - 19.33


ATF

da Byoblu.com.

Per vedere il video collegato all’articolo, clicca QUI

La scienza si è covidizzata: quasi tutti i settori hanno pubblicato sul Covid, ma la qualità è bassa”. A parlare così, in un’intervista a La Verità, è John Ioannidis, epidemiologo e docente all’università di Stanford, tra gli scienziati più autorevoli nel panorama globale che già dai primi anni duemila, con la pubblicazione di un articolo dal titolo “Perché gran parte delle ricerche sono false”, mette in guardia sulla deriva della qualità delle pubblicazioni scientifiche: inficiate sempre più da conflitti di interesse manipolazione dei dati.

Alcuni esempi: le previsioni di Neil Ferguson

Gli esempi sono molteplici e lampanti, si va dalle allarmanti, quanto infondate, previsioni di Neil Ferguson sui morti Covid: secondo il suo modello matematico nel 2020 ne avremmo dovuti raggiungere oltre 280mila anche applicando il lockdown più restrittivo, mentre ad oggi per fortuna ne contiamo, in totale, 100mila in meno.

Il caso delle mio-pericarditi

Si arriva fino alla sottostima delle mio-pericarditi post vaccino covid: i rischi degli inoculi superano i benefici, secondo lo studio di Eric Topol rilanciato entusiasticamente da Roberto Burioni. Peccato che l’interpretazione si basava su dati confusi, come la rilevato l’epidemiologo Vinay Prasad: Topol “accosta i risultati dei dati di bambini di 5 anni a quelli di giovani di 25, accorpa inoltre dati di ventenni con dati di uomini di 39 anni e, stenterete a crederci, dati di uomini con dati di donne”.

I numeri sull’efficacia di lockdown e vaccini

Di studi metodologicamente discutibili è piena la letteratura, soprattutto negli ultimi tre anni, al punto che diventa facile affermare che lockdown obbligo vaccinale abbiano contribuito a ridurre la mortalità covid. Falso, come rivela La Verità: secondo gli indici elaborati da un’unità di ricerca dell’università di Oxford ,l’Italia è al terzo posto, tra i 36 paesi Ocse per rigidità delle limitazioni anti-covid tra marzo e dicembre 2020, ma – ad esempio – Germania, Olanda e Svezia, registrano un numero di decessi covid inferiore al nostro.

Stesso discorso per quanto riguarda il confronto tra tassi di vaccinazione morti: il Portogallo supera il 91% di popolazione vaccinata e ha registrato nel 2021 un eccesso di mortalità di +12,7%, mentre la Svezia ha il 73% di abitanti vaccinati e l’eccesso di mortalità si attesta appena a +1,1% rispetto alla media 2015-2019.

Covid grave nei bambini: gli errori dell’ISS

Basta solo leggere correttamente i numeri, che però dovrebbero essere riportati in maniera quanto più precisa e affidabile. Cosa che purtroppo non fa l’Istituto superiore di Sanità: sostiene che 6 bambini su mille, tra 5 e 11 anni, siano stati ricoverati per covid, uno su 7mila in terapia intensiva, facendo i dovuti calcoli sulla base dei dati ufficiali però si scopre che i bambini ospedalizzati per covid sono meno di uno su duemila, in terapia intensiva uno su 88.700.

Lo studio sull’immunizzazione dei neonati

Ancora sui bambini, o meglio i neonati, non si può non citare l’ultimo studio mal interpretato e rilanciato da varie testate come prova di efficacia del vaccino in gravidanza nella prevenzione del Covid sui nuovi nati: lo ha ripreso, ad esempio, Il Messaggero, con questo titolo: “Covid, latte della mamma vaccinata protegge il neonato: la conferma in uno studio americano“. Peccato però che lo studio in questione dica tutt’altro, come ci ha spiegato il professor Marco Cosentino, farmacologo e docente all’università dell’Insubria, nella puntata di Sottotraccia di venerdì 13 gennaio 2023:

“Questo è uno studio che dice precisamente il contrario rispetto a quello che addirittura gli autori affermano nel testo, e teniamo presente che la rivista che lo pubblica dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto, rispetto al processo di revisione tra pari e al rigore del comitato editoriale rispetto a quello che pubblica: una rivista che fa parte del gruppo Nature Spring quindi assolutamente autorevole. Quello che sostengono gli autori è che i neonati che vengono allattati da madri vaccinate avrebbero nell’intestino degli anticorpi potenzialmente protettivi nei confronti di un’infezione da Sars-cov2, lo dicono gli stessi autori. Dopodiché, se uno va a scorrere i risultati e li legge con un minimo di attenzione, trova la figura principale, quella che rappresenta il livello di anticorpi nelle feci di questi neonati, dove c’è chiaramente scritto che i livelli di anticorpi tra neonati allattati da madri vaccinate e non vaccinate è sostanzialmente lo stesso, non c’è alcuna differenza. E soprattutto, nei test funzionali, questi anticorpi neutralizzano, o meglio non neutralizzano, nella stessa bassa misura l’attività del virus”.

Fonte: https://www.byoblu.com/2023/01/16/evidenze-distorte-e-dati-manipolati-la-scienza-imprecisa-dellera-covid/.

Native

Articoli correlati