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'Per Londra, la propaganda è un''arte'

Poiché nessun essere umano normale può accettare di vedere soffrire i bambini, risultano ottimi soggetti per la propaganda di guerra. Il ruolo britannico [T. Meyssan]

'Per Londra, la propaganda è un''arte'
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23 Agosto 2016 - 21.58


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di
politica internazionale n°195

di Thierry Meyssan.

Poiché nessun essere umano normale può
accettare di vedere soffrire i bambini, essi risultano di conseguenza ottimi
soggetti per la propaganda di guerra. Thierry Meyssan ritorna sull”uso dei
bambini da parte della coalizione internazionale nella guerra contro la Siria.

La stampa occidentale è plurale, ma non pluralista: tutti i grandi giornali
del 20 agosto hanno pubblicato unanimemente la stessa fotografia.

DAMASCO (Siria) – Come tutte le guerre,
quella contro la Siria dà luogo a una valanga di propaganda. E l”argomento dei
bambini è sempre in auge.

Così, all”inizio della guerra, il Qatar
voleva dimostrare che la Repubblica, lungi dal servire l”interesse generale,
disprezzava il Popolo. La petro-dittatura ha allora trasmesso sulla sua catena
televisiva Al-Jazeera la leggenda dei bambini di Deraa, torturati dalla
polizia. Per illustrare la crudeltà del suo avversario, il Qatar precisava che erano
state loro strappate le unghie. Naturalmente, nonostante le proprie ricerche,
nessun giornalista ha trovato traccia alcuna di questi bambini. La BBC ha pur trasmesso
l”intervista con due di loro, ma avevano ancora le unghie.

Siccome il mito era inverificabile, il
Qatar ha poi lanciato una nuova storia: quella di un bambino, Hamza Ali
Al-Khateeb (13 anni), che sarebbe stato torturato e castrato dalla polizia del
“regime”. Questa volta si disponeva un”immagine probante. Tutti
potevano vedere un corpo senza sesso. Peccato! L”autopsia dimostrava che il
corpo era stato conservato male, che si era fermentato e gonfiato. Il ventre
nascondeva il sesso del bambino, che stava ancora lì.

In questa rivista, Sir Arthur Conan Doyle immagina l”arresto di una spia
tedesca da parte di Sherlock Holmes. Lo scrittore lavorava per l”Ufficio della
propaganda di guerra.

Alla fine del 2013, i britannici si son
fatti carico della guerra di propaganda. Essi dispongono di una lunga
esperienza in questo campo e sono considerati gli inventori della propaganda
moderna, durante la prima guerra mondiale, con l”Ufficio della propaganda di guerra. Una delle caratteristiche dei
loro metodi consiste nel ricorrere sempre agli artisti, perché l”estetica
neutralizza lo spirito critico. Nel 1914, reclutarono i grandi scrittori dell’epoca
— come Arthur Conan
Doyle, HG Wells o Rudyard Kipling
— per pubblicare testi che attribuissero dei
crimini immaginari al nemico tedesco. Poi, reclutarono i proprietari dei loro
principali giornali affinché riprendessero le informazioni immaginarie dei loro
scrittori.

Quando gli statunitensi ripresero il metodo
britannico nel 1917 con il Comitato
dell’Informazione Pubblica
, studiarono più precisamente i meccanismi di
persuasione, con l”aiuto di una star del giornalismo come Walter Lippmann e dell”inventore
della moderna pubblicità, Edward Bernays (il nipote di Sigmund Freud). Ma persuasi
dal potere della scienza, si scordarono l”estetica.

All”inizio del 2014, l”MI6 britannico
ha creato la società
Innovative Communications &
Strategies
(InCoStrat) [Comunicazione e strategie
innovative] a cui dobbiamo per esempio i magnifici loghi dei gruppi armati, dal
più “moderato” al più “estremista”. Questa società, che ha uffici a Washington
e a Istanbul, ha organizzato la campagna per convincere gli europei a
raccogliere 1 milione di profughi. Ha realizzato la fotografia del giovane
Aylan Kurdi, annegato su una spiaggia turca, ed è riuscita in appena due giorni
a farla riprendere unanimemente dai principali quotidiani atlantisti in tutti i
paesi della NATO e del Consiglio di cooperazione del Golfo.

Ogni anno, prima della guerra, un
centinaio di persone morivano annegate sulle spiagge turche, me nessuno ne parlava.
E soprattutto, solo i giornali scandalistici mostravano cadaveri. Ma quella
fotografia era così ben fatta …

Così come avevo fatto notare che un
corpo non può essere rigettato dal mare perpendicolarmente alle onde, il
fotografo ha in seguito spiegato di aver spostato il cadavere per le esigenze
della fotografia.

La foto del piccolo Omran Daqneesh (5
anni), in un’ambulanza di Aleppo-Est è dunque accompagnata da un video. I due
supporti visivi consentono di raggiungere sia la stampa scritta sia le
televisioni. La scena è così drammatica che una presentatrice della CNN non ha
potuto impedirsi di piangere nel vederla. Naturalmente, una volta che si
riflette, il bambino non è preso in carico da soccorritori che gli prestino
primi soccorsi, bensì da dei figuranti (i c.d. «
White
Helmets»
, trad. “Caschi Bianchi”) che
lo fanno adagiare di fronte all’obiettivo.

Gli sceneggiatori britannici fanno del
bambino solo quel che loro interessa per realizzare le proprie immagini.
Secondo la Associated Press, la fotografia è stata scattata da Mahmud Raslan,
che si vede anche nel video. Tuttavia, secondo il suo account di Facebook, egli
risulta essere membro di Harakat Nur al-Din al-Zenki (sostenuto dalla CIA, che
gli ha fornito missili anti-carro BGM-71 TOW). Sempre secondo il suo account di
Facebook, confermato da un altro video, è stato lui personalmente –  il 19 luglio 2016 – a sgozzare un bambino
palestinese, Abdullah Tayseer Al Issa (12 anni). Tuttavia Mahmud Raslan non ha
tenuto il coltello del carnefice, ma con Umar Salkho ha condannato a morte
Abdullah Tayseer al-Issa e ha organizzato la sua esecuzione pubblica.

Le leggi europee disciplinano
rigorosamente il ruolo dei bambini nella pubblicità. Evidentemente, non si
applicano alla propaganda di guerra.

Thierry Meyssan.

Traduzione a cura di
Matzu Yagi.

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