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Il volto nuovo della musica

Il volto nuovo della musica
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23 Agosto 2007 - 19.04


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lettore-mp3di Paola Manduca

C”era una volta il 78 giri, che venne ridotto a 33; pochi anni dopo veniva inventata la stereofonia, che permetteva sia all”orecchio destro che a quello sinistro di sentire la musica suddividendo gli strumenti da incanalare nell”una e l”altra parte; poi fu la volta del 45, più maneggevole, col lato A a funzionare da traino per il brano B; quindi il compact disc: nell”evoluzione dei supporti utilizzati per ascoltare musica si può facilmente apprezzare una certa tendenza alla riduzione dei formati, qualità determinante per una piena fruibilità del mezzo.

Coerentemente, oggi tra le nuove generazioni (e tra quelle che ne tengono il passo) quasi tutti posseggono un lettore Mp3. Molti sanno scaricare gli Mp3 da internet ma pochi sanno realmente di cosa si tratti.

L”Mp3 è la sigla che sintetizza la dicitura estesa, ben poco affascinante, di MPEG-1/2 LAYER3. È una procedura, più che un prodotto, che consiste nel sintetizzare i suoni, in modo da eliminare tutti quelli che possono essere definiti superflui (perché poco percepibili al nostro orecchio) e comprimerli, dandoci la sensazione di continuità.

Negli studi di sintetizzazione del suono, iniziati nell”87, fu il cd di Suzanne Vega, Tom”s Diner, ad essere utilizzato come modello di riferimento dell”algoritmo di compressione, perché, essendo la musica lenta e molto melodiosa, rendeva più facile la verifica delle imperfezioni della compressione durante la registrazione. Senza addentrarci qui in bitrate, parametri DAT e filtri in quadratura polifase, però vale la pena di sapere che gli attuali meccanismi di sintetizzazione del suono consentono un rapporto di 10/12 a 1: ciò significa che in base alle frequenze e alla durata di un brano, l”Mp3 è 10/12 volte più “capace” dell”equivalente su cd.

La psicoacustica, scienza che studia il rapporto tra suoni e reazioni, ossia tra orecchio e cervello, ha contribuito non poco allo sviluppo degli Mp3, evidenziando la scarsa attenzione dell”orecchio umano metropolitano verso i tipi di suoni persi durante la compressione. In questo senso alcuni rilevano il rischio per l”orecchio umano di abituarsi alla sintesi dei suoni – specie quando così a ravvicinato contatto con la musica come avviene con le cuffie – e diseducarsi alle sfumature sonore.

Addirittura vengono messe in commercio suonerie per i cellulari rivolte solo ai giovani, nel senso di contenere suoni che solo un orecchio ”fresco” può percepire. Ma a fronte delle perplessità, non si può che salutare con favore la grande portata della rivoluzione Mp3. Il nuovo formato consente una maggiore diffusione e democraticità sia dell”accesso alla musica, sia della produzione.

Per questo gli Mp3 – insieme alle grandi possibilità di comunicazione del web – sono riusciti a intaccare il monopolio del mercato discografico da parte di poche major e multinazionali, che impongono prezzi altissimi, senza ragione, spezzando la vecchia catena distributiva e rendendo possibile la distribuzione diretta tra autore e fruitore. Tutto questo ha oltremodo modificato la struttura intrinseca della classifica: è anacronistico ragionare in termini di cd più venduti, ora la top ten si concentra sui singoli brani per di più non acquistati ma scaricati da Internet.

 

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