'L''informazione sempre più difficile' | Megachip
Top

'L''informazione sempre più difficile'

'L''informazione sempre più difficile'
Preroll

admin Modifica articolo

9 Gennaio 2010 - 21.06


ATF

disinformDi seguito, uno scambio di considerazioni su alcuni fatti della recente attualità con un lettore.

Risponde Pino Cabras.

 

 

 

 

Caro Pino,

 

Ti ho scoperto grazie all”articolo sulla Rivoluzione Viola che ho amato molto (l”articolo, non la Rivoluzione). Ho scoperto in quel modo anche Megachip e devo dire che nella giungla dell”informazione su Internet siete diventati un punto di riferimento.

 

Oggi ho letto il tuo pezzo sul Fatto Quotidiano (FQ).

 

Avendo notato anch”io questo approccio mainstream su Obama e la sua politica da parte del FQ, mi (ti) chiedo se questa grossolanità sia dovuta a una presa di posizione pregressa su Obama (citato a mò d”esempio da prima che vincesse le elezioni) o se peggio sia dovuta al fatto che il FQ sia dentro fino al collo a quella che tu definisci “oligarchia mediatica” . Domandone eh?

 

Inoltre vorrei chiederti un”opinione sulla storia dell”aggressione a Berlusconi, montatura o no. E se avete intenzione di affrontare la patata bollente…

 

Ti ringrazio per la bellissima scrittura e il coraggio delle tue posizioni.

 

Vanni Trentalance.

 

 

Caro Vanni,


Grazie innanzitutto per le belle cose che mi hai scritto. Son contento che Megachip ti piaccia. Cercheremo di farlo crescere. Servono idee, spunti, capacità di diffondere i contatti da parte di “ripetitori non passivi” che mettano valore aggiunto informativo, come è nelle possibilità della Rete: quindi se ti va, rafforziamo i contatti con Megachip, sostienici. Stiamo per lanciare alcune iniziative politiche e comunicative interessanti.


Venendo alle tue domande, non ho una risposta certa e univoca sul perché il FQ si sia sdraiato sul mito obamiano.


Obama è un capolavoro di marketing che rivela – oltre all”ipocrisia e le cose negative su cui non mi soffermo – anche la grandiosità e le ambizioni della classe dirigente imperiale americana, che conosce i meccanismi del potere perché li ha plasmati con il dominio della comunicazione.


L”alone del presidente “cool” ha una forza intrinseca che raggiunge sia quelli in malafede sia quelli che semplicemente non sanno più studiare gli eventi internazionali: in mancanza di idee, è comodo adagiarsi sulle “idées reçues”, specie quelle così beneducate e “politically correct” del Prodotto Obama.


La quasi interezza delle classi dirigenti del centrosinistra (non parlo solo dei partiti-disastro, ma anche dei movimenti, i giornalisti, gli intellettuali organici, inclusi i nuovi giornali), pur diversissime fra loro, è accomunata da una disfatta intellettuale di fronte al problema della pace e della guerra. Non ha capito la portata del golpe realizzatosi nel primo decennio del secolo. Ha un”idea ingenua del peso reale dell”America liberal, e si beve ogni falsificazione proveniente dal complesso militare-industriale-accademico-mediatico. C”è – come dire – una lacuna culturale di fondo, che ovviamente si fa imporre i temi da chi ha un”agenda e i mezzi.


Nel caso dell”articolo di Gramaglia, tuttavia, qualche sospetto su una complicità politica “non ingenua” ce l”ho. Il giornalista in questione è stato capo dell”ufficio Ansa a Bruxelles e Washington, e poi direttore dell”Ansa. Avrebbe dunque i mezzi per capire e non fare il propagandista. E questo a mio avviso rivela la debolezza della linea di quel giornale. Su certi temi il FQ sta dentro il mainstream, eccome, e non bastano alcuni buoni articoli che pure ho letto, per colmare l”inadeguatezza informativa sugli esteri.


Per quanto riguarda le ricostruzioni critiche dell”aggressione a Berlusconi abbiamo chiesto pareri a medici e dentisti che le hanno stemperate parecchio, ad esempio le considerazioni sul sangue e sul tipo di reazione antalgica che abbiamo visto in molti siti, forum, ecc, oppure l”ipotetico spruzzino che in realtà è una minitorcia in dotazione alle forze dell”ordine. Gli esperti di immagini video non considerano sufficienti gli indizi richiamati da alcune clip che stanno circolando in Rete sulla base di alcuni fotogrammi sospetti.


In sostanza gli interpellati dicono che la “versione ufficiale” è compatibile con le poche tracce visive che abbiamo a disposizione. Certo, non giovano alla credibilità di Berlusconi i suoi precedenti, quando esibiva ridicole cimici o faceva blitz mediatici per spostare l”attenzione da un suo problema, né le invenzioni conclamate dei suoi organi di stampa. Sappiamo quanto è spregiudicato. Però ho l”impressione che l”aggressione non sia inventata. C”è perfino chi ipotizza che sia opera di “poteri forti” intesi a lanciargli un avvertimento. Troppa confusione, e pochi elementi per valutare in queste direzioni, al momento. Sul tema della fiducia rispetto alla corrente delle notizie (incluso il caso della percezione dell”aggressione a Berlusconi) ha fatto ragionamenti molto originali lo scrittore Roberto Quaglia, pubblicati anche qui.


Teniamoci in contatto,


Pino Cabras.

 

Native

Articoli correlati