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Uniti e Diversi: comunicazione e linguaggio

Uniti e Diversi: comunicazione e linguaggio
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14 Dicembre 2010 - 00.14


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Quasi un manuale di comunicazione politica a cura del Gruppo Comunicazione della Rete Piemontese Movimenti e Liste di Cittadinanza.

Un utile strumento per i prossimi passi del nuovo attivismo in Italia.

 

 

autoreferenza02USCIRE DALL”AUTOREFERENZIALITÀ

La scarsa chiarezza è la modalità con cui sono state gestite le forme politiche organizzate degli ultimi vent”anni.

Di fatto, sono poche o pochissime persone (a volte una sola) a decidere per tutti gli altri, con la conseguenza che gli aderenti si sentono, e di fatto lo sono, scavalcati. I decisori, proprio per questa povertà relazionale, prima ancora che democratica, non riescono a mettere in moto processi aggregativi reali. È quella che possiamo definire autoreferenzialità.

L”unico modo di uscire da questi meccanismi è stabilire delle modalità comunicative e decisionali che garantiscano un reale protagonismo di tutti gli aderenti alla vita dell”associazione, potenziando l”efficienza operativa e consentendo l”ingresso di un numero sempre maggiore di aderenti e collaboratori.

Immersi letteralmente nell”era della comunicazione, dobbiamo constatare che all”opposto abbiamo tutti delle serissime difficoltà prima di tutto a comunicare tra noi, ad intenderci e ad esprimere al meglio le nostre idee o concetti perché possano essere condivisi.

Soprattutto in quella che viene definita POLITICA, osserviamo come si venga facilmente coinvolti in fraintendimenti, esagerate psicosi da complotto, esaltate manie di onnipotenza, prevaricazioni verbali, materiali e di risorse che facilitano per assurdo proprio l”emergere delle persone più determinate o aggressive, o con maggiori disponibilità economiche o di tempo, a discapito delle persone più democratiche e silenziose, che magari si trovano a dover riservare degli spazi di partecipazione con il proprio vivere quotidiano, all”interno di un processo che solo verbalmente si definisce democratico, ma che poi nei fatti non riesce ad esserlo.

Vengono così sacrificate risorse gentili e innovative che non riescono a trovare uno spazio in cui agire.

Prendiamo atto che la comunicazione, per come viene intesa in genere, è ridotta a mero mezzo commerciale, dove l”obiettivo è vendere qualunque cosa ad un utente passivo e inconsapevole, comunque disinformato.

akopieddosQuesta è la comunicazione non democratica a cui assistiamo da anni con l”infausto appellativo di comunicazione di massa. Quello di cui stiamo parlando e che vorremmo portare dentro a questo processo politico ne è l”esatto opposto. Nei tradizionali contesti commerciali la comunicazione, attraverso l”uso della tecnologia, si è sempre più sofisticata per offrire servizi e prodotti via via più specializzati e su misura. Questa personalizzazione non porta di per sé maggiore felicità all”individuo, anzi lo isola ulteriormente. Ciò non toglie che sia un cambiamento epocale che illude molti.

Altresì nel contesto sociale e politico siamo ancora fermi al “più bianco non si può” al “chi mi ama mi segua” e all”infausto “usa e getta”.

Decenni indietro, rispetto all”offensiva comunicativa che subiamo.

 

 

STRATEGIE DI COMUNICAZIONE POLITICA

aactiwizmIn un contesto programmatico e politico la comunicazione è fondamentale e fondante proprio là dove si voglia immaginare una politica diversa da quella attuale, una politica attiva consapevole. Dobbiamo nutrirci di condivisione, di ascolto e realizzare un processo di maturazione e conoscenza reciproca. Il nostro comune obiettivo è costruire delle relazioni, e quindi una capacità comunicativa, che siano diverse, che stimolino il saper fare e che promuovano equità.

Non agiamo quasi mai in sincrono con gli avvenimenti esterni, ne con quelli interni, ne con i gruppi partecipanti, e muoversi a livello nazionale comporta ulteriori sforzi verso questa direzione di condivisione circolare tra mille realtà differenti.

Riuscire ad esprimere l”empatia che si prova in sincronia con gli accadimenti nel mondo è la base emotiva in cui le persone comuni si muovono, agiscono e scelgono.

Per questo si devono ricercare mezzi alternativi in grado di essere facilmente reperibili e fruibili da tutti.

Dobbiamo essere consapevoli che in questa fase di transizione del progetto della Rete Piemontese Movimenti e Liste di Cittadinanza (RPMLC), e nel successivo livello di Uniti e Diversi, si debba fare un”enorme sforzo collettivo prima di tutto per comunicare BENE tra noi all”interno di un gruppo aperto e in fase di consolidamento con estrema chiarezza e disponibilità.

 

Esistono molte persone, gruppi, liste, comitati o associazioni di diverse entità e con diversi obiettivi, che in questo “preciso periodo storico” scelgono di voler partecipare per aiutare, per mettersi al servizio insieme ad altri per cercare di migliorare lo stato delle cose, la qualità della vita e la salute delle varie specie viventi, della Terra nella sua complessità.

gurilloTutti sentono l”esigenza di agire insieme agli altri, ma fino a ieri l”unica chance è sempre stata quella di aderire, tesserarsi o associarsi ad altri gruppi già esistenti, dove è sempre stato difficile entrare, capirne le dinamiche interne (gruppi chiusi) e riuscire con spesso un enorme sforzo iniziale a inserirsi per collaborare.

Lo abbiamo visto anche in gruppi neonati come i 5 stelle, attraverso i fenomeni dei meetup dove le persone si univano in una gerarchia improvvisata e inconsapevole, a volte senza volerlo anche poco trasparente, che ha generato infinite fratture, delusioni continue, e una pessima distribuzione di competenze e talenti. In questi gruppi resistono purtroppo solo quelli che si rassegnano a fare quello che gli viene detto (ancora la delega) e quelli più determinati, aggressivi con ambizioni verticistiche, dando spazio spesso a persone in cerca solo di protagonismo personale.

Proponiamo di costruire delle semplici linee organizzative della comunicazione interna, che deve essere chiara, trasparente, in grado di arrivare facilmente a tutti, anche esternamente, incontrovertibile e democratica.

Crediamo vadano formate e riconosciute delle competenze e che, se ben gestite, troveranno ampio consenso. Insomma la nostra organizzazione non deve offrire solo sacrificio e militanza, ma anche maturazione e realizzazione personale e collettiva.

 

COMUNICARE TRA NOI

Tutti devono poter collaborare al progetto, essendone parte, quindi tutti devono poter accedere a tutte le informazioni.

Dobbiamo condividere i talenti, le conoscenze, le esperienze e i mezzi perché siamo una rete di persone attive e ognuno deve poter offrire tempo, capacità e chiaramente anche i propri mezzi di comunicazione.

Tutto deve convergere nel creare una realtà nazionale operativa con al centro un unico obiettivo:

Il bene comune.

akreativQuesto può avvenire serenamente solo se si contemplano preventivamente giuste distribuzioni di responsabilità, oneri e impegni attraverso degli schemi e delle regole organizzative.

L”eccessiva disponibilità di alcuni non deve venir abusata e gli impegni devono essere condivisi e rinnovabili, tutto deve essere accessibile a chiunque venga voglia di conoscerci e aiutarci.

La comunicazione organizzata, diventa quindi uno strumento di supporto al proprio interno, di conseguenza facilmente fruibile anche dall”esterno, che si esprime attraverso un linguaggio diverso, tra persone diverse, con chiarezza e trasparenza.

 

 

PRIMA ANALISI MEZZI E RISORSE DISPONIBILI NEL PRESENTE E NEL FUTURO

Attualmente quasi tutte le realtà presenti, proprio nello sforzo di cercare di comunicare chi sono, hanno già lavorato per disporre o predisporsi, di mezzi propri di comunicazione, chi più grandi e chi più piccoli, dai portali ai siti, blog, pagine su vari social forum (facebook, meetup), mailing list*, google groups, radio, canali video come youtube vimeo, twitter.

Hanno sedi pubbliche e private fisse e non.

Hanno un target di riferimento consolidato o in divenire con cui dialogano più o meno bene, e con cui in qualche modo collaborano attivamente. Sicuramente dispongono anche di un target forse più ampio di “osservatori” non ancora attivi ne collaborativi, diciamo dormienti, ma che potrebbero venir attivati.

Ognuna di queste realtà, se analizzate nel piccolo, ha degli argomenti specifici su realtà parziali in problemi circoscritti, ma che richiederebbero di venir condivisi proprio a livello nazionale con altre realtà che vivono gli stessi disagi (centrali a biomasse, inceneritori, cementazione del proprio territorio ecc…) Questo processo di condivisione creerebbe una forza maggiore nell”organizzazione di una comunicazione nazionale più efficace e comprensibile. Creerebbe anche una capacità di proposta politica al momento assolutamente irrilevante.

Si rende quindi necessario fare una ricognizione e censire tutti i mezzi di comunicazione (condivisibili e non) che possiamo annoverare tra queste realtà già presenti nel gruppo, per ottimizzarne le risorse nell”obiettivo di una microgenerazione informativa, che non si vuole più centralizzata, ma che deve venir coordinata senza essere dispersiva.

(questo è il primo compito a cura dei gruppi che collaborano già e che si inseriranno via via).

Quindi si rende necessaria la creazione di vere e proprie schede organizzate (responsabile comunicazione nazionale – teste pensanti e operativi) da compilare a cura dei responsabili della comunicazione regionale (che coordina le varie realtà dei comitati, delle associazioni appartenenti a quella regione) comprensivi di indirizzi Web, indirizzi geografici, nominativi aderenti con e-mail* di riferimento, dati trasparenti e accessibili a tutti, in qualsiasi momento, quindi si consiglia di fare dei template predefiniti su file in excel e word, facilmente compilabili, comprensibili e sempre condivisibili da tutti. Questo faciliterà una comunicazione di rete, efficace, sincronica e organizzata.

Ne deriverà un reale data base dei mezzi, delle risorse, degli obiettivi, in grado di essere coordinato in funzione di una comunicazione più ampia comprensibile e trasparente.

Schema organizzativo

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diaribordoA cura dei rispettivi responsabili, sarebbe opportuno tenere una specie di diario di bordo, con la redazione di testi scritti semplici e sintetici per ogni riunione svolta o incontro o manifestazione con data e luogo, una archiviazione delle eventuali foto scattate, durante gli eventi o manifestazioni, dei video, dei campioni dei volantini utilizzati.

Tutto potrebbe venir organizzato e pubblicato nel sito nazionale, quale testimonianza del lavoro svolto per darne soprattutto un valore tangibile e visibile sia nel gruppo che all”esterno, e per fornire a chiunque subentrerà un”informazione utile a facilitarne l”immediata operatività e conoscenza delle persone a beneficio del gruppo e della sua evoluzione in corso.

 

Responsabile alla comunicazione regionale

Deve essere il punto di riferimento per tutte le realtà regionali, rispondere e chiarificare gli avvenimenti recepiti dal nazionale, mantenere le persone informate degli sviluppi e degli eventi in corso, sensibilizzata sugli eventi in calendario.

Deve comparire pubblicamente con nome, cognome indirizzo mail, recapito telefonico e ritratto fotografico sul sito Uniti e Diversi.

Deve coordinare la comunicazione nella regione tra le varie componenti e con il nazionale.

Deve fornire il materiale al gruppo operativo che dovrà utilizzarlo su indicazione del responsabile nazionale per la pubblicazione sul sito Uniti e Diversi o sui vari canali informativi di supporto.

 

Responsabile alla comunicazione nazionale

Deve essere il punto di riferimento nazionale, dialogare con tutti i responsabili regionali, con il responsabile del gruppo creativo e con il responsabile degli operativi e deve essere in grado di creare le giuste sinergie tra gli operativi e i gruppi regionali nell”utilizzo dei mezzi di comunicazione decentrati.

Deve comparire con nome, cognome indirizzo mail e recapito telefonico e ritratto fotografico sul sito Uniti e Diversi.

Deve organizzare un data base cartaceo ed elettronico di tutto il materiale che gli viene affidato, ottimizzandone l”archiviazione, la distribuzione e l”utilizzo da parte del nazionale.

(esempio: un volantino sulla biomassa di Luserna san Giovanni Piemonte, se bello ed efficace deve poter venir utilizzato anche da un gruppo in Puglia magari sfornito di un reale gruppo di comunicazione sul territorio, oppure un video deve poter venir visto sia sul sito centrale, ma anche linkato o pubblicato sui vari blog, proiettato negli eventi e nelle conferenze regionali sempre e da tutti)

 

Responsabile gruppo creativo

acreativDeve tracciare delle linee guida semplici, trasparenti e chiare, per definire

chi siamo

cosa facciamo

cosa immaginiamo

cosa proponiamo

 

Deve sostenere il gruppo creativo in sinergia con l”operativo, operare con il responsabile nazionale e avere un attento e costante ascolto delle necessità presentate dai responsabili regionali che agiscono principalmente sul territorio.

Decodificarne i linguaggi diversi e renderli fruibili e usabili a tutti gli utenti.

Deve proporre costantemente innovazioni utili e migliorative della comunicazione interna ed esterna, evitando centralizzazioni e dispersioni.

E” fondamentale rilevare i successi, testimoniandoli, fotografare le realtà felici i ritratti di persone soddisfatte e coese, fermare attraverso le immagini o i video la complicità tra gli individui, il fare squadra, bisogna esprimere sia un aspetto ludico, gentile e moderno, che quello serio, tenace e storico, dei vari gruppi e del gruppo Uniti e Diversi. Deve prestarsi a frequenti riunioni di aggiornamento sulle varie realtà che emergono e che si inseriscono.

Il responsabile creativo deve riuscire a rendere la comunicazione un mezzo reale di rappresentazione della realtà con ogni sforzo possibile.

 

Responsabile gruppo operativo

Dovrebbe organizzare il gruppo operativo come Ufficio stampa locale. Non solo nella capacità di diffondere le notizie verso i media tradizionali, ma anche trasformandosi in fonte per la nostra rete mediatica indipendente.

Dialoga con il responsabile nazionale, con il responsabile creativo e coordina opportunamente con i regionali la distribuzione dei mezzi comunicativi.

Tracciate queste linee di massima “organizzative” è importante tenere conto che:

  • La flessibilità, nelle regole e nelle soluzioni, che possono e devono modificarsi in un ottica sistemica, migliorandosi, è un arma intelligente e vincente, ma che deve assolutamente venir condivisa e compresa da tutti in tempo reale, e che richiede uno sforzo maggiore nella comunicazione di se stessa.
  • La rigidità, delle regole e delle soluzioni, è invece un arma debole che si spezza facilmente e che può venir condivisa solo parzialmente e da individui poco attivi e disinformati, che si affidano quasi ciecamente a strutture preconfezionate e non a sistemi complessi e intelligenti, richiede decisamente meno sforzi, ma non produce nulla di nuovo.
  • La migliore pubblicità dice il vero e vende solo verità, tutto il resto è sofisticazione artefatta per meri scopi commerciali, noi non dobbiamo “venderci” bene, ma dobbiamo farci conoscere bene, dobbiamo consentire a chiunque abbia un contributo da dare, di essere messo in condizioni di poter operare subito e offrire il proprio contributo, non in un ottica di sfruttamento dell”individuo, ma di arricchimento di risorse in un sistema complesso.

Più il nostro microcosmo politico sarà “manifesto” e comunicato nelle sue molteplici diversità, con chiarezza, trasparenza e capacità di trasformazione intelligente, più creeremo l”humus adatto per crescere e fortificarci insieme e diventare un macrocosmo fertile.

Al pari della natura la coesistenza di specie diverse sinergiche fortifica e vivifica, e consente un habitat sempre migliore e vasto.

azentilesaAl pari della natura la mono-cultura e la mono-informazione, centralizzata e verticale, o mono-direzionale dall”alto verso il basso, non circolare dove tutti sanno tutto e tutti possono dire tutto, crea il deserto e la morte delle specie che vivono al suo interno, rendendo impossibile una crescita all”esterno.

Bisogna che si faccia un grande sforzo collettivo nel trovare un linguaggio comune che ci rappresenti al meglio, che possa venir condiviso da tutti, per rendere la comunicazione verbale e visiva tra noi e verso l”esterno, efficace, identificabile, all”interno di una giungla informativa alienata da infiniti mezzi di comunicazione sfalsati e sofisticati in cui viviamo. Spesso anche corredata da una altrettanto studiatissima contro-informazione che ad oggi è riuscita nell”intento di creare una grave psicosi da complotto globale, paralizzante e ingestibile, che tutti divide e che nulla lascerà germogliare.

 

La comunicazione non è solo un mezzo ma anche un fine!!

Perché dobbiamo avere tutti la consapevolezza che in un gruppo aperto capirsi, ascoltarsi, dialogare, confrontarsi per creare nuove realtà è esattamente all”opposto di accettarsi, avere fede, scontrarsi e prevaricare per distruggere vecchie realtà.

Dobbiamo smettere di vivere davanti alle cose ma dobbiamo cominciare a vivere con esse. Bisogna creare un interazione tra soggetto e sfondo.

Tutti gli artefatti dell”uomo – siano il linguaggio, o leggi, o idee e ipotesi, o strumenti, o abbigliamento, o computer, – sono estensioni del corpo o della mente umana.

Essendo tutto il nostro lavoro al momento fondato sul volontariato, e non essendoci rimborsi economici di sorta, tutte le cariche di responsabilità non devono venir elette dal gruppo, non esistono carriere e questi ruoli non devono confondersi con il lavoro, ma venir proposte da individui consapevoli, che, identificate le grandi responsabilità e il lavoro che ne conseguirà, si proporranno naturalmente e si metteranno in gioco. I vari ruoli nel gruppo o da responsabili, essendo ruoli decisamente impegnativi, non devono venir protratti troppo a lungo, sfiancando un unico soggetto o spremendolo al massimo, ma devono consentire un rinnovo costante sereno e complice, esattamente come in una vera squadra sportiva.

Che ben vengano più persone che vogliano ricoprire lo stesso incarico, perché così potranno alternarsi portando nuove energie e idee fresche alla collettività.

La competizione non sarà mai tra noi nei nostri risultati interni ma orientata intelligentemente dal gruppo, solo verso l”esterno, che conosciamo bene essere molto aggressivo e competitivo nel senso peggiore del suo significato.

 

In una realtà di informazione globale, il vecchio modello educativo basato sul trovare le risposte non è di alcuna utilità: si è circondati da risposte a milioni, che si muovono e mutano alla velocità elettrica.

La sopravvivenza e il controllo della situazione dipenderanno dalla capacità di sondare e porre domande nel modo e luogo giusti. Poiché le informazioni che costituiscono la realtà ambientale sono in continuo movimento, quello che occorre non è un sistema di nozioni fisse, bensì l”antica capacità di leggere quel libro, il saper navigare attraverso un territorio che non è stato segnato, e mai lo sarà, sulle carte.

Altrimenti non riusciremo a governare questa tecnologia e il nostro ambiente, più di quanto governiamo il vento e le maree.

Gruppo Comunicazione Rete Piemontese Movimenti e Liste di Cittadinanza

Isabella Zanotti
Ettore Macchieraldo
Luigi Lendon
Roberto Dal Zilio
Fabio Bovi

 

 

 

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