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Wikileaks: non esistono le prove del caso Manning

Wikileaks: non esistono le prove del caso Manning
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25 Gennaio 2011 - 22.51


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assangemanningdi Lorenzo Adorni.

Non esistono le prove, sono gli stessi Stati Uniti a sostenerlo.

Ufficiali dell”esercito hanno comunicato alla NBC che non esistono le prove del passaggio di documenti riservati fra Manning e Assange o fra Manning e persone riconducibili a Wikileaks. Le prove dimostrerebbero la sola presenza dei file (cablogrammi)sul computer dell”esercito che era in dotazione al soldato Bradley Manning. La notizia non è indifferente. Ricordiamoci che Manning era stato individuato come responsabile non dalle procedure di sicurezza dell”esercito ma, da un”altro personaggio, Adrian Lamo.

Manning,discutendo con Lamo in una chat, avrebbe indicato se stesso come responsabile della fuoriuscita di documenti. In pratica si sarebbe auto accusato.

Lamo avrebbe quindi informato degli agenti federali delle confidenze di Manning e conseguentemente Manning è stato arrestato.

Assange inoltre ha comunicato di non aver mai sentito parlare di Manning, fino al giorno in cui i media hanno riportato la notizia dell”arresto di Manning stesso.

Inoltre la presenza dei documenti sul computer di Manning, fino a questo punto, non prova nulla.

Viste le nuove dichiarazioni, sarebbe necessario dimostrare l”atto dello scaricamento dei documenti stessi dai database riservati attraverso la rete segreta militare SIPRNET.

Questo fatto obbliga i funzionari statunitensi a fare i conti con le proprie procedure di sicurezza. Occorre in sostanza, che gli accusatori di Manning dimostrino che le procedure di sicurezza della rete segreta SIPRNET siano a tal punto mediocri e scadenti da aver permesso a Manning lo scaricamento dei documenti riservati in tale quantità: decine di migliaia di cablo.

Differentemente potrebbe valere anche il processo inverso. Come Manning è accusato di aver scaricato illegalmente i documenti e di averli copiati su un cd riscrivibile, qualcuno potrebbe sostenere che possa essere stata attuata la procedura opposta. Qualcuno potrebbe aver caricato da un supporto rimovibile, i documenti riservati sul computer di Manning, facendoli apparire in realtà come scaricati dalla rete SIPRNET.

Per questo motivo dimostrare l”atto dello scaricamento diviene fondamentale.

Resta aperto un altro aspetto.

Le indagini inoltre, sempre secondo gli ufficiali statunitensi, dimostrerebbero che Manning avrebbe passato i documenti ad una “persona non autorizzata”.

Non è stato comunicato se le indagini si basano sul fatto che vi sia stata la pubblicazione e quindi per forza di cose il passaggio dei documenti che Manning deteneva a soggetti terzi; oppure se l”accusa resta valida in quanto si stia parlando di un soggetto specifico al quale Manning li avrebbe consegnati. In questo caso, viste le accuse, l”individuo in questione non dovrebbe essere comunque riconducibile a Wikileaks, dato che le prove del passaggio diretto, a detta degli stessi ufficiali non esistono.

In un precedente articolo, all” inizio di questa vicenda “Wikileaks”,sostenevo che le dichiarazioni riguardo le modalità del furto dei documenti sarebbero cambiate nel corso del tempo, come oggi si è puntualmente verificato.

Il modo in cui i dati sono stati trafugati resta il vero aspetto fondamentale della vicenda.

Mantenere l”incertezza a riguardo significa mantenere l”incertezza sulla credibilità della vicenda stessa.

 

Fonte: http://www.lorenzoadorni.com/wordpress/?p=307.

 

 

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