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di Paolo Bartolini – Megachip.
Una simpatica musicista, la Sora Cesira, ha messo a disposizione il suo talento per creare un video intitolato Arcore”s Nights che, al fine di sbeffeggiare il nano lamentoso e patologico (no, non parliamo di Brontolo), ha rivisitato uno spezzone di Grease, lo splendido musical con John Travolta e Olivia Newton John. Visto il successo clamoroso della parodia su Youtube, la Sora si è sentita in dovere di dire ai media che lei è comunque una persona “moderata”, oggi offesa come donna e cittadina dalle torbide vicende del Ruby-gate. Moderata: ecco la parolina magica che tiene bordone all”estremismo mercantile dell”economia del profitto ormai da un ventennio buono.
Anche chi critica il padrone, o vuole almeno prenderne le distanze, si sente in dovere di dirsi moderato/a. Che poi si traduce: “mai stato comunista!”.
Qui scorgiamo un”altra subalternità , e tra le peggiori, al pensiero unico del capitalismo assoluto. Difatti i moderati sono coloro che accettano il sistema economico e sociale così com”è adesso, e perciò si trovano a sostenere proprio un”economia che distrugge i
diritti, la natura e le relazioni sociali, fino a imporre la sua logica in tutti i campi della vita umana: per voler essere troppo moderati, i “moderati” preparano il letto all”estremismo più pericoloso da fronteggiare in questi anni difficili, salvo poi lamentarsi di essere costretti sul divano.
Forse allora è giunto il momento di affermare che l”equilibrio psicologico e morale oggi può coniugarsi solo con la radicalità politica. Una radicalità che combatte, in modo non violento ma con la forza delle idee, per ridurre le enormi ingiustizie e disarmonie del nostro tempo. Un tempo che, abitato dalla dismisura e dall”avidità , non riesce più a trovare un centro che si dia come luogo di incontro fra personalità sane ed equilibrate, che abbiano voglia di dialogo e reciproca comprensione.
E tutto questo accade col plauso di quei “moderati” che si aggirano, sornioni e compunti, tra le macerie dell”agorà e della polis.
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