L'ufologo Roberto Malini attacca Vittorio Arrigoni. E Repubblica gli dà spago | Megachip
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L'ufologo Roberto Malini attacca Vittorio Arrigoni. E Repubblica gli dà spago

L'ufologo Roberto Malini attacca Vittorio Arrigoni. E Repubblica gli dà spago
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19 Aprile 2011 - 07.04


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robertomalinidi Miguel Martinez.

Vengo a sapere che Repubblica ha pubblicato un articolo di un certo Roberto Malini, in cui afferma che Vittorio Arrigoni sarebbe stato “ucciso da Hamas”. Qui, noi non abbiamo mai detto che Vittorio Arrigoni sia stato ucciso dagli israeliani: cui prodest non costituisce per noi prova, e l”imbecillità umana è capace di orrori inimmaginabili. Ma immaginarsi che Hamas decida di murare l”unica crepa nel muro mediatico che lo circonda, eliminando l”unica voce occidentale che parli a favore dei prigionieri di Gaza: beh, ci vuole una fantasia sbrigliata ben maggiore di quella di chi ha scritto i Protocolli dei Savi di Sion.

Certo, Roberto Malini potrebbe essere un esperto di Gaza, uno di quelli che quando assiste a un incontro segreto di Hamas, lo scambiano per uno di loro. Magari sa cose che un povero laureato in lingue orientali, come il sottoscritto, non sa. Quando c”è qualcuno che ne sa più di me, me ne sto zitto.

Ma Roberto Malini, ammesso a scrivere su Repubblica, non è uno che sta a Gaza.

Non è nemmeno un giornalista.

E” un artista alternativo e ufologo italiano che fa il pubblicitario per l”IBM (nonché esperto di chiodi della croce) e che ha fondato una macchina per comunicati stampa, chiamata Everyone Group.

A essere precisi:

“Intellettuale, poeta, artista, ufologo, esperto di comunicazione e pubblicità: Roberto Malini è tutto questo, ma allo stesso tempo è un uomo refrattario alle etichette.”

Nella stessa intervista, Roberto Malini afferma di aver diretto una casa produttrice di film, e di aver letto non meno 7.000 libri all”età di 25 anni (non si capisce se si sia fermato dopo). Inoltre, “lavora per campagne e aziende importanti come Ibm, Aia, Faber, e per numerose case farmaceutiche.”

Siccome non vogliamo mettere in dubbio la sua parola, ci chiediamo dove questo pubblicitario abbia trovato il tempo per insinuarsi nel mondo palestinese fino al punto di scoprire cose che nessun altro sa.

Ora, si dà il caso che io di Roberto Malini avessi già parlato tempo fa, su questo blog, riguardo ad alcune sue rumorose e pittoresche iniziative riguardanti i Rom che vivono in Italia.

Ecco cosa scrissi:

E” a questo punto che compare sulla scena l”immancabile comunicato stampa dell”Everyone Group, una costruzione tipicamente italiana a partire dal nome inglese.

Non ho mai conosciuto nessuno che avesse visto dal vivo qualcuno del Gruppo Everyone, anche se il loro sito riporta le bandiere di decine di paesi. Ma pare che il gruppo esista, e sia costituito da tre giovani artisti, che non credo abbiano una goccia di sangue Rom e che hanno ovviamente la stessa incidenza di qualunque altre tre persone scelte a caso.

I tre, dall”aria vagamente radicale, sono grandi ammiratori di Gianfranco Fini, cui si rivolgono continuamente. Un piccolo gioiello di comunicazione sentimentale, gli auguri per la nascita della seconda figlia del Presidente della Camera:

“I rom conoscono mille giochi e mille favole (gli “sfati”) tutti basati sulla fantasia e la voglia di vivere: ti divertirai molto – in un mondo più ricco e vivo di quello di oggi – a giocare con loro, piccola bambina di Gianfranco Fini. Noi, insieme al tuo papà, ci impegneremo sempre per costruire il tuo “giardino” del futuro.”

Non ho nulla contro le associazioni virtuali e il marketing virale, a patto che abbiano la chiara coscienza di essere uno scherzo: vogliamo sperare che il brano sopra sia un indizio di qualche spirito di lieve ironia nei tre.

A ritmo incalzante, l”Everyone Group emette comunicati stampa, che grazie al livello di decibel con cui sono scritti, vengono ripresi dai media: l”Everyone Group assume così, per un attimo, esistenza reale/virtuale. All”incirca come fa Forza Nuova, che però ha almeno qualche attivista vero.

I comunicati emessi dai “tre co-presidenti” Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau riguardano in genere il “razzismo”, in particolare – ma non solo – contro i Rom. A volte, si denunciano fatti veri, come nel caso della ragazzina Rom a Napoli, arrestata con la falsa accusa di voler rapire un bambino. Altre volte, diremo generosamente che le denunce di Everyone sono un po” fantasiose, come quando si annunciò urlando che i miti vigili di Firenze si sarebbero accaniti sadicamente a distruggere i miseri beni dei Rom.

Chi segue questo blog, dovrebbe aver capito perché possiamo condividere singole cause sposate dai tre, ma mai lo spirito sottostante. Da una parte, per la sua estrema violenza, con la divisione dell”umanità in due categorie: da una parte ci sono i “razzisti”, che sono i cattivi. Dall”altra, le “vittime”, che sono simpatiche e innocue, ma anche abbastanza stupide da non potersi difendere da sole. Per fortuna c”è sempre un Bianco Buono pronto a salvare balene, negri e zingari dai macellai.

Ma proprio questa violenza maschera l”assenza di ogni critica sociale, del pur minimo accenno alle dimensioni storiche, antropologiche, economiche o di classe della questione Rom. Per parafrasare un vecchio detto, l”antirazzismo è il socialismo degli imbecilli.

 

Fonte: kelebeklerblog.com.

 

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